domenica 2 ottobre 2011

Il Papa all’Angelus: grande responsabilità per chi è chiamato a lavorare nella vigna del Signore (Radio Vaticana)

Il Papa all’Angelus: grande responsabilità per chi è chiamato a lavorare nella vigna del Signore

Dio ha un progetto per l’uomo, ma spesso la sua risposta è infedele: è il monito di Benedetto XVI che, all’Angelus in Piazza San Pietro, si è soffermato sulla parabola dei vignaioli. Il Papa ha esortato i fedeli a restare uniti a Cristo come il tralcio alla vite. Quindi, ha ricordato la figura di Suor Antonia Maria Verna, che verrà Beatificata oggi pomeriggio ed ha salutato i partecipanti al Congresso mondiale della Divina Misericordia a Cracovia. Parlando in francese, il Papa ha invitato i docenti ad insegnare ai propri allievi l’amore per la verità. Il servizio di Alessandro Gisotti:

“A voi sarà tolto il Regno di Dio e sarà dato ad un popolo che ne produca frutti”: All’Angelus, il Papa cita un passo del Vangelo domenicale, incentrato sulla parabola dei vignaioli infedeli. Questo severo monito rivolto da Gesù ai capi dei sacerdoti, sottolinea, fa “pensare alla grande responsabilità di chi, in ogni epoca è chiamato a lavorare nella vigna del Signore, specialmente con un ruolo d’autorità”. Gesù, spiega il Pontefice, è “la pietra che i costruttori hanno scartato”, “perché l’hanno giudicato nemico della legge e pericoloso per l’ordine pubblico”:

“Ma Lui stesso, rifiutato e crocifisso, è risorto, diventando la ‘pietra d’angolo’ su cui possono poggiare con assoluta sicurezza le fondamenta di ogni esistenza umana e del mondo intero”.

Ecco dunque di quale verità parla la parabola: il proprietario della vigna rappresenta Dio stesso, “mentre la vigna simboleggia il suo popolo, come pure la vita che Egli ci dona” affinché “operiamo il bene”:

“Dio ha un progetto per i suoi amici, ma purtroppo la risposta dell’uomo è spesso orientata all’infedeltà, che si traduce in rifiuto. L’orgoglio e l’egoismo impediscono di riconoscere e di accogliere persino il dono più prezioso di Dio: il suo Figlio unigenito”.

“Dio – ha proseguito il Papa - consegna se stesso nelle nostre mani, accetta di farsi mistero insondabile di debolezza e manifesta la sua onnipotenza nella fedeltà ad un disegno d’amore che, alla fine, prevede però anche la giusta punizione per i malvagi”. Di qui, una viva esortazione del Papa ai fedeli di oggi:

“Saldamente ancorati nella fede alla pietra angolare che è Cristo, rimaniamo in Lui come il tralcio che non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite. Solamente in Lui, per Lui e con Lui si edifica la Chiesa, popolo della nuova Alleanza”.

“Il Signore – ha proseguito – è sempre vicino e operante nella storia dell’umanità” e ci accompagna anche con la presenza dei suoi Angeli che oggi la Chiesa venera quali “Custodi”, “ministri della divina premura per ogni uomo”. Ed ha sottolineato che “dall’inizio fino all'ora della morte, la vita umana è circondata dalla loro incessante protezione”:

“E gli Angeli fanno corona all’Augusta Regina delle Vittorie, la Beata Vergine Maria del Rosario, che nella prima domenica di ottobre, proprio a quest’ora, dal Santuario di Pompei e dal mondo intero, accoglie la fervida Supplica, affinché sia sconfitto il male e si riveli, in pienezza, la bontà di Dio”.

Dopo l’Angelus, il Papa ha innanzitutto ricordato l’odierna Beatificazione di Suor Antonia Maria Verna, che verrà celebrata ad Ivrea dal cardinale Tarcisio Bertone:

“Rendiamo grazie a Dio per la luminosa figura della nuova Beata, vissuta tra XVIII e XIX secolo, modello di donna consacrata e di educatrice”.

Quindi, al momento dei saluti in lingua francese il Papa ha invitato i professori a trasmettere ai propri allievi “l’amore per la conoscenza e per la verità”. Il sapere, ha osservato, “è importante ma lo è ancora di più la formazione della persona”, affinché sia in grado di “trovare la verità” e “fare delle scelte libere”:

“Eduquez aussì les jeunes aux valeurs…”

Ancora, il Papa ha incoraggiato i docenti ad “educare i giovani ai valori morali e spirituali autentici affinché li aiutino a trovare un senso alla loro vita”. In inglese e polacco, ha salutato i partecipanti al Secondo Congresso mondiale della Divina Misericordia in corso a Cracovia. Dal Pontefice, l’auspicio che venga portato al mondo “il lieto messaggio che la Misericordia è fonte della Speranza”. In lingua italiana, ha ricordato l’iniziativa “Gesù al Centro”, promossa dalla Pastorale giovanile della Diocesi di Roma. Infine, un appello per risolvere un problema che, purtroppo, mette in difficoltà molte persone disabili:

“Incoraggio l’impegno delle istituzioni e delle associazioni di volontariato per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Auguro a tutti una buona domenica!”

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