Nel suo discorso al Parlamento il premier irlandese ha affermato "Il Rapporto Cloyne...ha evidenziato il tentativo della Santa Sede di bloccare un’inchiesta in uno Stato sovrano e democratico non più di tre anni fa, non trent’anni fa".
I media irlandesi hanno subito interrogato il governo sul significato del frase ed in particolare sull'episodio risalente a tre anni fa cui il premier sembrava riferirsi.
Ebbene il governo irlandese ha candidamente ammesso che il premier non aveva in mente alcun episodio specifico (clicca qui per la conferma).
Come giustamente osserva Twomey, perche' fare quel riferimento a tre anni fa (gia' regnava Benedetto XVI) se non si fa riferimento ad alcun evento specifico e non e' possibile muovere alcuna accusa? Pare chiarissimo l'intento di coinvolgere l'attuale Papa nella polemica, cosa che dovrebbe essere duramente stigmatizzata da chi di dovere, cioe' dal Vaticano.
La "gaffe" e' del governo irlandese ma anche di tutta la stampa internazionale che, dopo la marcia indietro del governo, non hanno scritto una riga di precisazione.
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7 commenti:
parlare di gaffe è un eufemismo, queste sono accuse di cui, chi le formula, si deve assumere la responsabilità se, documenti alla mano, i conti non tornano.
Raffaella,
non ti preoccupare, non arriverà smentita: card. Bertone è troppo impegnato a presiedere aperture di centri in onore di Giovanni Paolo II, invitare i norvegesi contribuire con il loro valori alla crescita dell´Europa (quali valori hanno i norvegesi che noi non abbiamo, a parte matrimonio gay ecc.?) ...
Avranno il tempo alla segreteria di stato, tra tutti questi pressantissimi impegni, di scrivere una nota di protesta?
Jacu
i media non hanno scritto una riga di precisazione e nel caso la risposta della Santa Sede fosse circostanziata ed efficace, faranno finta che non abbia scritto una riga.
Perchè è così che funziona.
Approssimazione, militanza, arroganza, partito preso, una parodia della libera stampa in democrazia.E questo è solo l'ultimo caso, non l'UNICO caso.
Finchè la cosa rimane circoscritta a Micromega, pazienza, la si può sempre usare per andare in bagno, ma qui c'è di mezzo un governo europeo. Condivido la tua indignazione, anche se forse facciamo tenerezza.
Ma guarda, l'eroico Taoiseach e la sua "truppa" sono dei dilettanti allo sbaraglio e i giornali hanno dimostrato una volta di più di essere utili solo come carta igienica. A ben vedere la figuraccia del governo irlandese ha molti punti in comune con quella del governo belga, manca l'epilogo sotto forma di protesta, con calma non sia mai, è tempo di vacanze e poi c'è sempre tempo per difendere il Papa. Se non fosse tragica tutta questa storia sarebbe da morir dal ridere.
Stamatina Ansaldo se la tira con la questione, serissima, dell'attacco al segreto confessionale riprendendo l'articolo di Rodari di sabato.
Alessia
Buon giorno a tutti.
Quanto sta succedendo in Irlanda mi conferma sempre più nella convinzione che il vaso di pandora della pedofilia sia stato rovesciato a bella posta in questo momento dalle lobbies anti cattoliche, proprio perchè con Papa Benedetto la Chiesa, non fosse stato per gli scandali che appunto stanno tirando fuori, sarebbe stata molto forte sia sul piano dottrinale che dei semplici fedeli. se è così vuol dire che il nostro Papa al Nemico fa veramente paura. Maria Pia
Non è una gaffe. E' un'affermazione semplicemente non vera, che NON ESISTE NEL RAPPORTO CLOYNE. Vista la situazione, me lo sono sorbito tutto. Unico elemento portato contro il Vaticano è la lettera del 1997 col parere giuridico informale della Congr. per il clero. Tutti gli altri elementi di fatto depongono contro i presuli di Cloyne e a favore di Roma. Fino al 2008 a differenza della diocesi di Cloyne, Dublino e gli ordini religiosi applicavano regolarmente il Framework Document del 1996 (denuncia alle autorità civili), segno che non c'era alcun divieto; Cloyne non solo non denunciava ma neppure faceva adeguati processi canonici; Magee dice che negli anni ’90 si svolsero molte riunioni interdiocesane sul tema senza coinvolgimenti di Roma; anche dopo le norme del 2001 Magee non riferiva quasi mai le denunce alla CDF; dei casi riportati il primo rapporto alla CDF fu a dicembre 2005 (Fr. Caden pag. 275, inibito dalla CDF nel 2007 dall’esercitare il ministero) seguito da un paio di altri solo nel 2009; nel 2005 la Conferenza episcopale emanò un’altra direttiva la One Children, praticamente identica a quella del 1996, che quindi non veniva inibita ma confermata; Magee disse che avrebbe dovuto riferire alla CDF il caso Ronat ma non lo fece per il rifiuto di questi fino al 2009 (pag. 152-166); idem il caso Calder, in cui Magee si difese dicendo che fino al 2002 non aveva obbligo di riferire alla CDF; nel 2009 un uomo accusò di comportamenti inadeguati personalmente Magee, che fu subito invitato dal Nunzio a dimettersi: Magee allora propose un amministratore apostolico indicando 4 nomi, ma il Papa ne scelse un altro (Clifford), che subito fece rapporto al Nunzio, il quale fece rapporto su Magee alla Congr. per i Vescovi (card. Re).
http://www.justice.ie/en/JELR/Cloyne_Rpt.pdf/Files/Cloyne_Rpt.pdf
Alberto
Concludo sottolineando che a marzo 2010 Magee fu di fatto costretto alle dimissioni (prontamente accettate) e che il Cloyne Report sottolinea alla pag. 17 come dal 2009 il monitoraggio sugli abusi nel clero è nettamente più efficace che quello in qualsiasi altra istituzione (pag. 17).
Alberto
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