mercoledì 6 luglio 2011

Intervista con Giovanni Maria Vian dopo la visita del Papa all'Osservatore Romano (Radio Vaticana)

Intervista con Giovanni Maria Vian dopo la visita del Papa all'Osservatore Romano

Un giornale a dimensione universale che guarda a tutto il mondo: così il Papa, ieri mattina, in visita alla redazione dell’Osservatore Romano, per i 150 anni di pubblicazione. Luca Collodi ha chiesto al direttore del quotidiano della Santa Sede, Giovanni Maria Vian, cosa può cambiare dopo la visita del Papa:

R. – Può cambiare tutto, ma nella continuità. Cambia, come cambia ogni giorno la vita di un giornale. Certamente, la visita dell’editore, del "primo collaboratore" del quotidiano della Santa Sede – perché questo è il Papa – ha significato un grande momento di cordialità. Il Papa è stato, da questo punto di vista, paterno, veramente paterno. Ha voluto salutare uno per uno tutti i dipendenti del giornale. Al di là di questo ha fatto, a braccio, delle riflessioni che sono importanti non soltanto per il nostro giornale – per il giornale della Santa Sede – ma più in generale per i media.

D. – Il quotidiano della Santa Sede come si colloca nel panorama dei media cattolici italiani, ma soprattutto internazionali?

R. – Ha una collocazione molto particolare. Noi siamo un piccolo giornale, in realtà. Piccolo ma autorevolissimo, proprio perché il nostro editore è unico: è un editore unico, un azionista unico, perché nessuno oggi, nel mondo, ha l’autorevolezza che ha il Papa. Quindi rappresentare il punto di vista della Santa Sede e del Papa è qualcosa che, se ci si pensa, annichilisce. Noi, umilmente, giorno per giorno, cerchiamo di fare del nostro meglio. L’Osservatore Romano si pone con fraternità di linguaggio e di rapporti: questo cerca di fare il “giornale del Papa”.

D. – Qual è il rapporto che cercate di mantenere tra l’ufficialità del giornale del Papa rispetto all’informazione più in generale, che talvolta ha bisogno anche di una diffusione più popolare?

R. – E’ il tipico “secondo giornale”. Però, intanto è un giornale – io oso dire – profondamente laico. E’ il giornale della Santa Sede che informa come nessun altro sulla Santa Sede, sul Papa: immediatamente pubblica i suoi discorsi … Ma per il resto è un giornale fatto da laici: tutti i miei predecessori, io stesso anche, naturalmente, siamo stati e siamo laici; la stragrande maggioranza di chi lavora all’Osservatore Romano è laica. E’ un giornale, per il resto, quasi normale, nel senso che è un giornale a dimensione internazionale, è un giornale che interviene nel dibattito culturale e che informa abbondantemente sulla vita religiosa mondiale, non solo cattolica: anche le altre confessioni cristiane sono seguite, le altre religioni, soprattutto l’ebraismo. Negli ultimi anni sono molto aumentate le firme non cattoliche, tra queste di intellettuali e giornalisti ebrei. Tutto questo lo fa un giornale normale e speciale insieme, perché il suo punto di vista – pur essendo un piccolo giornale – è intenzionalmente mondiale, è intenzionalmente universale, quindi “cattolico”, che poi è il significato etimologico della parola “cattolico” … (gf)

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5 commenti:

Anonimo ha detto...

In effetti è davvero un bellissimo giornale. Le voci "ufficiali" della Chiesa sono così belle e delicate che sarebbe fantastico ci fossero solo loro e non trecento siti all'arrembaggio controinformativo. Tanto lavoro e poi i giornali e la rete fan cassa da risonanza solo per i vari Pontifex.

Raffaella ha detto...

Se ti riferisci a questo blog, cara A., non accetto morali visto che lo scorso anno i siti "all'arrembaggio controinformativo", come li chiami tu, hanno fatto di tutto per evidenziare il lavoro del Santo Padre.
Non e' bello disprezzare il lavoro altrui quando se ne usufruisce...
R.

raffaele ibba ha detto...

L'Osservatore Romano è davvero un bel giornale.
Ma anche moltissimi blog a carattere cristiano a cattolico sono altrettanto belli.
Questo di Raffaella è l'unico che, pure essendo apertamente schierato con il papa, è totalmente privo di ulteriori settarismi religiosi, o politico-religiosi.
È solo totalmente a fianco del Papa e su questo sono perfettamente d'accordo.
Inoltre è una bella e veloce fonte di informazioni.

Gioia in Gesù Risorto

ciao
r

gemma ha detto...

la rete e i giornali godono di libertà di stampa e di espressione, piaccia o no. I vari blog sono frutto dell'impegno individuale, a chi non piacciono può sempre impegnarsi in prima persona a far qualcosa di più consono ai propri gusti o al proprio senso estetico o religioso. Ci si fa il proprio blog e ci si espone

il paese delle meraviglie ha detto...

a molti cattolici blog come questo danno fastidio perché si vorrebbe che ratzinger fosse considerato un povero orfanello senza seguito e senza fedeli.
alcuni cattolici erano disposti a accettare che si prendesse ogni colpa per i preti pedofili purché non ne venisse intaccata la figura del papa predecessore.
i blog di controinformazione hanno rotto il giocattolo costringendo anche il vaticano a prendere atto della novità.
ora la chiesa ha un papa beato e un papa santo tuttora regnante.
in tanti lo hanno capito.
per questo la cosa infastidisce.