martedì 29 novembre 2011

La Fraternità San Pio X e il Preambolo dottrinale (Messainlatino)

Clicca qui per leggere la traduzione dell'intervista a Mons. Fellay.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Finalmente Fellay si è deciso di confermare ufficialmente quel che Morgan, responsabile per la Gran Bretagna, et Bouchacourt per il Sud America, avevano scritto da settimane per poi farsi censurare:

(1) "È vero che questo Preambolo dottrinale non può ricevere il nostro avallo, benché comporti un margine per una “legittima discussione” su certi punti del Concilio": cioè, malgrado il margine di discussione non è accettabile per la FSSPX sottomettersi al Magistero Autentico dei legiittimi Successori degli Apostoli in unione con il Vicario di Cristo, come tutti i cattolici fanno da 2000 anni nella più pura e genuina Tradizione cattolica.

(2) Rimane sempre ovvia la stessa hybris della follìa lefebvriana che si vuol ergere a Magistero al posto di quello solo legittimo e voluto da N.S. Gesù Cristo. Dispiace inoltre l'assenza di onestà intelletuale di Fellay quando pretende che l'eccellente Mgr Schneider sarebbe vicino alle sue posizioni eretiche. In realtà Mgr Schneider ammette il S.S. Concilio Vaticano II ma desidera una correzione formale degli errori dottrinali paraconciliari.

Questo rifiuto all'invito del nostro beneamato Benedetto XVI alla conversione dei cuori e della mente dei responsabili della sètta lefebvrista,la quale, purtroppo, sembra rimarrà tale, non è una sorpresa per chi conosce la mentalità lefebvrista: dobbiamo però tutti sperare aldilà delle disperazioni indotte dal peccato di scisma e eresia di questo nostri fratelli. Preghiamo, preghiamo e preghiamo ancora di più in questo tempo di Avvento, affinchè la Vergine Santissima, Madre di tutte le Sante Obbedienze, conceda loro grazie esclusive di conversione e che il miracolo del loro ritorno all'Ovile si compia secondo il desideri di Gesù e del Suo Dolce Vicario in terra.

Ora più che mai, Ubi Petrus Ibi Ecclesia. SdC

Anonimo ha detto...

C.V.D.sono e rimangono una setta fondamentalista e disobbediente;dispiace perchè sono liturgicamente rigorosi e poi, quant'è bella la liturgia in latino!Se però persistono nel non riconoscere Pietro, non resta che un anacronistico scismsa, che non so quanto utile ad entrambi; e poi un Papa disponibile al dialogo come BXVI se lo scorderanno per secoli a venire.....

Anonimo ha detto...

Nell'intervista si legge:
"...l’opposizione dei progressisti, i quali non ammettono la semplice idea di una discussione sul Concilio, perché considerano che questo Concilio pastorale sia indiscutibile o “non negoziabile”, come se si trattasse di un Concilio dogmatico." Peccato che questa posizione non è solo dei progressisti, ma anche di tutti i normali cattolici (non tradizionalisti o progressisti). La Tradizione della Chiesa è vivente e conosce un legittimo progresso, non è fissismo o sclerosi. Sembra che solo il loro gruppetto sia la vera Chiesa Cattolica. E poi dalle loro parole sembra che quello che loro chiamano Concilio pastorale abbia cambiato la fede e sia la causa di tutti i mali. Il dialogo ecumenico con loro è importante, ma essi vogliono ritornare nella Chiesa? E che senso ha ritornarci in questo modo? Secondo me, rischiano di essere una realtà settaria nella Chiesa. Preghiamo per loro.
go

Anonimo ha detto...

Mi sembra che Fellay faccia un po' di melina per non essere accusato dai suoi di essere troppo conciliare (in tutti i sensi). Il neovescovo Morerod potrebbe trovare la soluzione. Eufemia

Anonimo ha detto...

Sarà perché da bambino ho vissuto il catechismo di S. PioX ed il rigore morale e liturgico della Chiesa di Pio XII, ma faccio fatica a ritrovarmi in certe messe moderne, che assomigliano molto ai recitals giovanili; messe nelle quali celebranti e fedeli non di rado ritmano, con le mani ed i movimenti del corpo, certi canti della Messa (come ad esempio un Halleluja, gradevole, ma molto decorativo e di dubbia solennità), messe nelle quali il sacerdote interroga dal pulpito i fedeli ed i bambini per "accertare la loro preparazione e la loro partecipazione" emotiva; messe nelle quali i più stravanti doni vengono offerti all'altare; messe nelle quali, verso la fine, non di rado intervengono laici che sollecitano "soldi" dai fedeli, per le più innumerevoli e solidaristiche iniziative.
Forse ho io qualche difficoltà ad adeguarmi ai cambiamenti, ma in tutta onestà devo dire che le messe antiche che ho ascoltato in tempi lontani mi sembravano più solenni e meno scenografiche.
I tempi sono cambiati, le culture pure, le tecniche comunicative e relazionali pure, la mentalità dei giovani e della gente altrettanto. Era meglio quando era peggio? Non lo so, ma qualche umano dubbio talvolta mi sovviene. Una questione, comunque, mi da molto fastidio della maggior parte dei presbiteri moderni: Il loro abbigliamento trasandato e pesso privo di segni religiosi, che non trasmette minimamente nella gente l'idea di aver di fronte un "ministro di Dio", un uomo che a prescindere da tutto merita rispetto e considerazione.

Alberto ha detto...

Quelli che scrivono insulti contro la FSSPX sono gli stessi che per anni son stati complci dello sfascio dei modernisti.
Ma si sa la carità cristiana non è mai stata in loro.Tanto odio represso mi fa sospettare che in fondo Mons. Lefebvre avesse più di mille ragioni!
Continuate così...le Chiese di Roma nel centro storico sono completamente vuote...i fedeli se ne sono andati e la colpa non è certo di Monsignore ma di qualcunaltro!