lunedì 31 gennaio 2011

Farouq: noi islamici manifestiamo contro Mubarak, vero nemico dei cristiani (Sussidiario)

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Cari amici del Blog, lungi da me l'intenzione di difendere Mubarak, uno dei numerosi esempi di "repubblica monarchica" (con trasmissione del potere da padre in figlio)che insieme alla "dinastie reali onnipotenti, con analoga trasmissione" conducono politicamente il disastrato mondo islamico, effetto da due componenti irrecuperabili: la religione fondamentalista e il nichilismo autodistruttivo.
Detto questo, da un punto di vista di rigorosa analisi politica, senza "partigianerie politiche" credo che "il dopo Mubarak", per noi cattolici, sarà molto peggio della dittatura Mubarakiana.
Escludo che un uomo inconcludente, come ha dimostrato di essere El Baradei, nella funzione "atomica" svolta in precedenza, possa costituire una valida alternativa. L'uomo, secondo me, non ha né lo spessore, né il carismo di un vero leader di un grande e popoloso Paese. Temo, purtroppo, ma sono in molti a temerlo e forse gli unici politici di alto profilo a non averlo capito sono gli USA di Obama e Clinton, che El Baradei, qualora arrivasse al potere, diventerebbe subito ostaggio dei fondamentalisti islamici, "i cosidetti Fratelli Mussulmani", i quali in breve tempo lo scalzerebbero dal potere per trasformare l'Egitto in una repubblica islamica fondamentalista. A quel punto, per noi cristiani in Europa, nel mondo, ed in Egitto sarebbero grossi guai.
Lo scenario complessivo delle rivolte islamiche è molto inquietante, perché "le teste calde" presenti in quei paesi finirebbero per consegnare il potere agli integralisti islamici, pronti a scatenare il loro odio contro tutto l'occidente e l'Europa cattolica e cristiana, in particolare.
Penso che si passi dalla padella alla brace! Triste prospettiva.

Anonimo ha detto...

Un barlume di luce nell'Egitto in rivolta
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1346544
Alessia

gemma ha detto...

temo un pò la riflessione di anonimo, lo ammetto. Non sarà facile sostituire il "monarca" con una democrazia, non come la intendiamo noi almeno. E non sarebbe la prima volta in paese di quell'area che dopo una dittatura laica ne arriva un'altra di stampo teocratico