giovedì 30 giugno 2011

Il Papa festeggia il 60° di ordinazione con quattro confratelli di allora. Osservatore: fra gli anniversari coincidenza provvidenziale (Izzo)

PAPA: FESTEGGIA 60ESIMO CON QUATTRO CONFRATELLI DI ALLORA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 30 giu.

Per festeggiare insieme con il Papa i 60 anni di sacerdozio sono giunti a Roma altri quattro dei sacerdoti consacrati il 29 giugno 1951 a Frisinga. Lo rivela l'Osservatore Romano. Si tratta del fratello del Pontefice, monsignor Georg Ratzinger, e dei sacerdoti Fritz Zimmermann, Bernhard Schweiger e Rupert Berger, che come i due Ratzinger disse la prima messa a Traunstein l'8 luglio successivo.
"Altri, per l'eta' - spiega il giornale vaticano - non sono potuti venire, mentre la maggior parte degli amici di quel giorno vive nella comunione dei santi".
Per Benedetto XVI, scrive ancora il suo giornale, sono state "due giornate vissute tra la gioia e i ricordi di un avvenimento che sessant'anni fa ha segnato per Joseph Ratzinger allora ordinato sacerdote e oggi vescovo di Roma l'inizio di un singolare e profondo legame di amicizia con Dio".
"Benedetto XVI - rileva l'Osservatore - ha raccontato e rivissuto l'emozione del giorno in cui ricevette il sacramento del sacerdozio (il 29 giugno 1951, nel duomo di Frisinga) durante la messa nella solennita' dei santi Pietro e Paolo, nella basilica Vaticana. Un dono ha detto 'che quasi mette paura', che fa 'venire i brividi' ma che reca con se' 'una grande gioia interiore' perche' apre all'amicizia con Dio".
"Quell'amicizia - conclude il quotidiano della Santa Sede - da cui e' scaturito un cammino di ricerca della verita' a cui ha reso testimonianza l'istituzione del premio teologico Ratzinger, consegnato dallo stesso Pontefice questa mattina, giovedì 30 giugno".

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PAPA: OSSERVATORE, TRA ANNIVERSARI COINCIDENZA PROVVIDENZIALE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 30 giu.

Per l'Osservatore Romano rappresenta un fatto "provvidenziale" che il sessantesimo anniversario del sacerdozio di Benedetto XVI cada negli stessi giorni in cui il quotidiano della Santa Sede compie un secolo e mezzo.
"Indicando al giornale - scrive il direttore Giovanni Maria Vian, destinatario oggi di una impegnativa lettera del Pontefice - che la strada e' quella di 'seguire il Dio che si mette in cammino, superando la pigrizia di rimanere adagiati su noi stessi, affinche' Egli stesso possa entrare nel mondo".
Nell'editoriale, il professor Vian ricorda che "era dal 1897, durante il lungo pontificato di Leone XIII, che un Papa non celebrava il sessantesimo anniversario dell'ordinazione sacerdotale".
"Benedetto XVI - scrive il direttore dell'Osservatore - lo ha fatto, varcando questo traguardo non abituale, nella festa dei santi Pietro e Paolo gli apostoli patroni della Roma felix cantata dai pellegrini medievali e poi dalla liturgia in una splendida giornata d'estate. Proprio come quella del 29 giugno 1951 a Frisinga, quando il venerando cardinale Michael von Faulhaber impose le mani sul capo di Joseph Ratzinger, del fratello maggiore Georg e di altri 42 loro compagni". "Tutti quei giovani, eccetto uno - ricorda l'articolo - erano piu' anziani del ventiquattrenne Joseph: la guerra aveva rallentato il corso dei loro studi nel seminario, trasformato in lazzaretto".
Il professor Vian rivela poi che ieri con il Papa e il fratello, monsignor Georg, hanno concelebrato tre dei nuovi sacerdoti di allora: Fritz Zimmermann, Bernhard Schweiger e Rupert Berger, che come i due Ratzinger disse la prima messa a Traunstein l'8 luglio successivo. "Altri - spiega - per l'eta', non sono potuti venire, mentre la maggior parte degli amici di quel giorno vive nella comunione dei santi".
E, conclude l'editoriale, "proprio sull'amicizia, l'amicizia con Dio, l'amicizia cristiana, l'amicizia con ogni persona umana Benedetto XVI ha modulato la sua omelia, una meditazione profonda sul sacerdozio rivolta a ogni fedele e a chiunque voglia ascoltare.
Aprendo il cuore alle parole di un uomo che ha dedicato e dedica ogni giorno della sua vita a scoprire la grandezza dell'amore di Dio e a cercare sempre piu' la sua amicizia. Per andare avanti, oltre i confini dell'ambiente in cui viviamo, a portare il Vangelo nel mondo degli altri, affinche' pervada il tutto e così il mondo si apra per il Regno di Dio".

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