mercoledì 23 novembre 2011

L'inedito del card. Giordano: La Chiesa deve essere un segno credibile. "Il cortile dei gentili": il nuovo libro di Francesco Antonio Grana. Prefazione di Fulvio Tessitore

Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

CARD. GIORDANO: LA CHIESA SIA CREDIBILE
NEL SAGGIO DI GRANA L'INEDITO DEL PORPORATO


"La Chiesa deve essere un segno credibile, dando agli uomini del nostro tempo in modo inequivocabile la testimonianza evangelica di distacco dal danaro e dai beni di questo mondo, di distacco dal potere e da tutto ciò che lo conferisce o lo mantiene; quindi una testimonianza di povertà, di disinteresse, di umiltà, di sincerità, di purezza, di carità".
È quanto scriveva il cardinale Michele Giordano, scomparso il 2 dicembre 2010, nel suo ultimo articolo che viene ora pubblicato postumo dal giornalista Francesco Antonio Grana nel suo nuovo libro "Il cortile dei gentili", edito da L'Orientale Editrice. "Il nostro modo incoerente di vivere la fede - proseguiva il porporato - è oggi per molti una pietra d'inciampo, uno scandalo".
Il volume di Grana è arricchito dalla prefazione di Fulvio Tessitore, già Rettore dell'Università di Napoli "Federico II" e Senatore della Repubblica, che nel 1994, insieme all'allora cardinale Joseph Ratzinger, inaugurò l'anno accademico della Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale. "Mi compiaccio - scrive Tessitore - per il generoso entusiasmo di Francesco Antonio Grana e mi complimento con lui per la fedeltà che sa concepire per Benedetto XVI e per la gratitudine che sa conservare verso il cardinale Giordano, due grandi uomini di Chiesa".

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Il cortile dei gentili

di Francesco Antonio Grana

con un inedito del cardinale Michele Giordano

prefazione di Fulvio Tessitore

"Agnostici, che a motivo della questione su Dio non trovano pace; persone che soffrono a causa dei loro peccati e hanno desiderio di un cuore puro, sono più vicini al Regno di Dio di quanto lo siano i fedeli "di routine", che nella Chiesa vedono ormai soltanto l’apparato, senza che il loro cuore sia toccato da questo, dalla fede". Lucidissima e sconvolgente è l'analisi di Benedetto XVI. Il suo pontificato diventa così il tempo della nuova evangelizzazione, soprattutto nei Paesi occidentali che stanno vivendo una progressiva secolarizzazione della società. "Io penso - afferma Ratzinger - che la Chiesa dovrebbe anche oggi aprire una sorta di "cortile dei gentili" dove gli uomini possano in una qualche maniera agganciarsi a Dio, senza conoscerlo e prima che abbiano trovato l’accesso al suo mistero, al cui servizio sta la vita interna della Chiesa".
Alle parole del Papa fanno eco quelle scritte dal cardinale Michele Giordano, scomparso il 2 dicembre 2010, nel suo ultimo articolo che viene ora pubblicato postumo dal giornalista Francesco Antonio Grana nel suo nuovo libro "Il cortile dei gentili", edito da L'Orientale Editrice. "La Chiesa - scriveva il porporato - deve essere un segno credibile, dando agli uomini del nostro tempo in modo inequivocabile la testimonianza evangelica di distacco dal danaro e dai beni di questo mondo, di distacco dal potere e da tutto ciò che lo conferisce o lo mantiene; quindi una testimonianza di povertà, di disinteresse, di umiltà, di sincerità, di purezza, di carità". E aggiungeva: "Il nostro modo incoerente di vivere la fede è oggi per molti una pietra d'inciampo, uno scandalo".
Il cortile dei gentili può essere la soluzione alla cristianofobia, termine nuovo nel lessico pontificio? Può contribuire al dialogo interreligioso, alla conoscenza delle diverse realtà, delle diverse culture, alla convivenza di tutti i popoli del pianeta? Può riabilitare in Europa e in tutto il mondo occidentale Dio e i valori della fede cristiana? Francesco Antonio Grana analizza l'idea ratzingeriana del cortile dei gentili, sottolineandone le differenze con la "cattedra dei non credenti" realizzata oltre venti anni fa a Milano dal cardinale Carlo Maria Martini, e tratteggia, alla vigilia dell'anno della fede, il profilo del pontificato di Benedetto XVI teso a rimettere al centro la questione di Dio.
Il volume di Grana è arricchito dalla prefazione di Fulvio Tessitore, già Rettore dell'Università di Napoli "Federico II" e Senatore della Repubblica, che nel 1994, insieme all'allora cardinale Joseph Ratzinger, inaugurò l'anno accademico della Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale. "Mi compiaccio - scrive Tessitore - per il generoso entusiasmo di Francesco Antonio Grana e mi complimento con lui per la fedeltà che sa concepire per Benedetto XVI e per la gratitudine che sa conservare verso il cardinale Giordano, due grandi uomini di Chiesa".

L'Orientale Editrice

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