giovedì 10 novembre 2011

L'Osservatore invita a riflettere sulle errate interpretazioni che i media hanno offerto riguardo al magistero di Benedetto XVI (Izzo)

PAPA: OSSERVATORE INVITA A RIFLETTERE SU ERRATE INTERPRETAZIONI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 9 nov.

Vaticanisti ed esperti di comunicazione si confronteranno domani in Vaticano in occasione dei 150 anni dell’Osservatore Romano, in un incontro di studio intitolato "Incomprensioni. Chiesa cattolica e media".
Dopo l’introduzione del direttore del giornale vaticano, sono previste le relazioni degli storici Lucetta Scaraffia docente alla Sapienza, su il caso "Humanae vitae" e Andrea Riccardi, docente a Roma Tre sulle opposizioni a Giovanni Paolo II.
Seguiranno quelle dei vaticanisti di importanti testate internazionali: Jean-Marie Guenois ("Le Figaro"), Contro il pastore tedesco; Antonio Pelayo ("Antena 3 Tv"), Ratisbona e la lezione stravolta; Paul Badde ("Die Welt"), Il caso Williamson; John Hooper ("The Guardian"), Quando il Papa parla del condom; John L. Allen Jr. ("National Catholic Reporter"), Davanti allo scandalo degli abusi: una tempesta perfetta. A trarre le conclusioni sara’ il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura.
Alla vigilia del seminario sulle errate interpretazioni che i media hanno offerto riguardo al magistero di Benedetto XVI, l’Osservatore ricorda un divertente incidente accaduto qualche anni fa ad un vescovo europeo arrivato a New York. Alla domanda di un giornalista aggressivo: "Quando viene a New York frequenta i locali notturni?", il vescovo rispose con finta ingenuita’: "Ci sono locali notturni a New York?".
L’indomani rimase sconvolto nel leggere su un giornale il titolo La prima domanda del vescovo: "Ci sono locali notturni a New York?". "Il titolo era veritiero, ma cosi’ come tante altre notizie, non comunicava la verita’", commento’ sulla prestigiosa rivista "America" il cardinale gesuita Avery Dulles.
Il quotidiano della Santa Sede pubblica oggi anche una notizia che, scrive, "ha dell’incredibile: in un panorama editoriale che pubblica un numero spropositato di volumi a fronte di un numero di lettori pressoche’ irrisorio, si e’ esaurito ed e’ stato risptampato nel giro di pochi mesi il volume ’Singolarissimo giornale. I 150 anni dell’Osservatore Romano’, curato da Antonio Zanardi Landi e Giovanni Maria Vian e stampato da Umberto Allemandi e C.
Un grande successo editoriale si e’ rivelato anche il libro "Tu sei Pietro - Benedetto XVI contro la dittatura", pubblicato da Sugar.co a firma del sociologo Massimo Introvigne, che risponde di fatto alle distorsioni della stampa. "In un mondo dove le notizie raramente durano piu’ di ventiquattr’ore, anche i testi del
Papa - rileva il direttore del Cesnur - fanno notizia solo il giorno in cui sono pubblicati. Di rado sono letti integralmente, quasi mai sono studiati.
Al contrario, ogni testo va letto alla luce degli interventi precedenti dello stesso e di altri Pontefici. Perche’ questo sia possibile, occorre ritornare almeno sui testi piu’ importanti anche giorni, mesi, anni dopo la loro pubblicazione".
Nel suo libro, Massimo Introvigne offre un vero e proprio corso sul Magistero di Benedetto XVI, che va dall’enciclica Spe salvi del 2007 alla lettera Ubicumque et semper del 2010 con cui s’istituisce il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.
Ne emerge un disegno complessivo di contrasto alla "dittatura del relativismo", che e’ il tentativo subdolo e spesso anche violento d’imporre la dottrina secondo cui la verita’ non esiste: "ciascuno dice la sua", e tutte le opinioni hanno lo stesso valore.
Benedetto XVI emerge
come il primo custode non solo della fede ma anche della ragione minacciata dal relativismo. Per questo e’ dovere dei fedeli cattolici stringersi attorno a lui ripetendogli, con le
parole del Signore, "Tu sei Pietro".

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1 commento:

Alessandro Veniero ha detto...

Errate interpretazioni alle quali l'Osservatore, la Sala Stampa, Radio Vaticana, SAT2000 e Avvenire hanno contribuito non poco!

E non solo le interpretazioni, ma la pessima difesa del pontefice e la costruzione di veri e propri disastri della comunicazione, che paiono fatti apposta per screditare il Sommo Pontefice e fare il gioco dei suoi nemici interni ed esterni.