giovedì 10 novembre 2011

Vaticano, il cardinale Ravasi assolve i giornalisti (Izzo)

VATICANO: IL CARDINALE RAVASI ASSOLVE I GIORNALISTI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 10 nov.

Anche se dalle diverse relazioni sulle errate inerpretazioni del Magistero di Papi presentate oggi all'incontro sui rapporti S.Sede-media uscivano a pezzi, i giornalisti riuniti nell'Aula Vecchia del Sinodo - per una volta protagonisti e non spettatori, anche se in un certo senso erano sul banco degli imputati - alla fine hanno ricevuto quasi un'assoluzione dal cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la cultura.
Tirando le fila della giornata di studio - che ha visto partecipare in mattinata anche il segretario di Stato Tarcisio Bertone, alcuni porporati e diversi dignitari della Curia Romana, che con lui hanno preso posto accanto a direttori di testate nazionali, editorialisti e vaticanisti - Ravasi ha invitato infatti i suoi confratelli cardinali e vescovi a saper trarre delle virtu' dai cinque "vizi" che caratterizzano oggi l'informazione sulla Chiesa: "la semplificazione, che puo' essere trasformata in essenzialita', la ricerca di elementi 'ad effetto' che in qualche modo ci ricorda che Cristo parlava partendo dal concreto, dai segni, la tentazione di cercare un risvolto 'piccante o scandalistico' che dovrebbe suggerire alla Chiesa di curare di piu' l'incisivita' del messaggio, il rischio - inoltre - della approssimazione, della disinformazione e delle mitologie sulla religione, che potrebbe insegnare alla Chiesa a tener conto anche di coloro che hanno bisogno di spiegazioni, e da ultimo il 'pregiudizio' contro gli uomini di Chiesa che si supera solo se nella comunicazione c'e' consistenza".
Meno tenero con i colleghi e' stato il direttore dell'Osservatore Romano, Giovanni Maria Vian, per il quale "c'e' un problema di preparazione dei giornalisti che si occuopano dell'informazione religiosa e un problema di situazione culturale generale degli operatori dei giornali e dei media, e in particolare c'e' un problema nei desk".

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7 commenti:

anonimo della boemia ha detto...

è facile fare il bel gesto di assolvere qualcuno quando si è sempre osannati dai media.
che occasione sprecata.
chissà che mi aspettavo poi.

Andrea ha detto...

Ne ero sicuro! (cfr. mio commento a "Incomprensioni..")
Il Cardinale sa che i giornali sono nati nell'ambiente illuministico, e che Hegel diceva che l'uomo moderno doveva sostituire la lettura del Breviario con quella del giornale? Sì, lo sa - è questa la cosa grave.

Vorrei sapere se e quante volte è stata usata, nel corso del convegno, l'espressione "controllo massonico dell'informazione", o anche semplicemente la parola "Massoneria".

Anonimo ha detto...

Scorrendo l'Avvenire stamane sembra la bella copia di Europa, visto che non ha Valli. Tanto vale comprare Repubblica che almeno ha i cinema. Eufemia

Andrea ha detto...

La questione di "Avvenire", cara Eufemia, è importante. Fino a oggi non lo è stata solo perché l'impatto del giornale, dentro e fuori gli ambienti di Chiesa, era trascurabile.
Ora lo è diventata, sia per la gravità dei temi in gioco (embrioni, eutanasia, "matrimoni" gay: vedi comitatoveritaevita.it) sia perché il momento è grave: o si segue il Papa, ricominciando a vivere e a far vivere, o si distrugge tutto (vedi messaggi di Medjugorje).

Una sola nota: l'"Avvenire" è un tipico riferimento immanentistico (il "Sol dell'Avvenire"-era il sibolo del PSDI; i "Destini d'Italia" -propaganda massonica..)

Anonimo ha detto...

basta boicottare avvenire e tv2000 forse capiranno(?)

Anonimo ha detto...

No, perché si tratta di media sovvenzionati. Chi decide chi sovvenzionare (fra i media cattolici)? Eufemia

Andrea ha detto...

Non è così semplice, caro Anonimo.

Sono decenni che Avvenire non vende, e continua a peggiorare.