lunedì 25 luglio 2011

Dalla lettura integrale del Rapporto Cloyne emerge che l'unico elemento portato contro il Vaticano è la lettera del 1997 col parere giuridico informale della Congregazione per il clero. Tutti gli altri elementi di fatto depongono contro i presuli di Cloyne e a favore di Roma

Grazie al grande lavoro del nostro Alberto, che ha letto il testo integrale del Rapporto Cloyne, abbiamo ulteriori elementi per comprendere come la verita' sia stata alterata. E' chiaro dunque che l'affermazione del premier irlandese, poi ritrattata, non e' una gaffe ma, come giustamente osserva Alberto, siamo di fronte ad un'affermazione semplicemente non vera, che NON ESISTE NEL RAPPORTO CLOYNE
Grazie di cuore ad Alberto la cui riflessione mi permetto di riportare di seguito per intero.
.
R.

Unico elemento portato contro il Vaticano è la lettera del 1997 col parere giuridico informale della Congregazione per il clero.
Tutti gli altri elementi di fatto depongono contro i presuli di Cloyne e a favore di Roma.
Fino al 2008 a differenza della diocesi di Cloyne, Dublino e gli ordini religiosi applicavano regolarmente il Framework Document del 1996 (denuncia alle autorità civili), segno che non c'era alcun divieto; Cloyne non solo non denunciava ma neppure faceva adeguati processi canonici; Magee dice che negli anni ’90 si svolsero molte riunioni interdiocesane sul tema senza coinvolgimenti di Roma; anche dopo le norme del 2001 Magee non riferiva quasi mai le denunce alla CDF; dei casi riportati il primo rapporto alla CDF fu a dicembre 2005 (Fr. Caden pag. 275, inibito dalla CDF nel 2007 dall’esercitare il ministero) seguito da un paio di altri solo nel 2009; nel 2005 la Conferenza episcopale emanò un’altra direttiva la One Children, praticamente identica a quella del 1996, che quindi non veniva inibita ma confermata; Magee disse che avrebbe dovuto riferire alla CDF il caso Ronat ma non lo fece per il rifiuto di questi fino al 2009 (pag. 152-166); idem il caso Calder, in cui Magee si difese dicendo che fino al 2002 non aveva obbligo di riferire alla CDF; nel 2009 un uomo accusò di comportamenti inadeguati personalmente Magee, che fu subito invitato dal Nunzio a dimettersi: Magee allora propose un amministratore apostolico indicando 4 nomi, ma il Papa ne scelse un altro (Clifford), che subito fece rapporto al Nunzio, il quale fece rapporto su Magee alla Congr. per i Vescovi (card. Re).
http://www.justice.ie/en/JELR/Cloyne_Rpt.pdf/Files/Cloyne_Rpt.pdf

Concludo sottolineando che a marzo 2010 Magee fu di fatto costretto alle dimissioni (prontamente accettate) e che il Cloyne Report sottolinea alla pag. 17 come dal 2009 il monitoraggio sugli abusi nel clero è nettamente più efficace che quello in qualsiasi altra istituzione (pag. 17).

Alberto

1 commento:

Eugenia ha detto...

Grazie Alberto!