mercoledì 23 novembre 2011

Il 18 dicembre il Papa visiterà i detenuti del carcere di Rebibbia. L'11 dicembre celebrerà la Messa nella parrocchia romana di Santa Maria delle Grazie a Casal Boccone (Izzo)

PAPA: 18 DICEMBRE VISITERA' DETENUTI AL CARCERE DI REBIBBIA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 23 nov.

Benedetto XVI visitera' il prossimo 18 dicembre i detenuti del Carcere di Rebibbia. Lo rende noto la Sala Stampa della Santa Sede.
Papa Ratzinger arrivera' alla Casa Circondariale Nuovo Complesso di Rebibbia, che si trova alla periferia Sud di Roma in via Raffaele Majetti, intorno alle 10, e incontrera' circa 300 detenuti nella chiesa centrale del carcere dedicata al "Padre Nostro". In questa occasione, ha spiegato il portavoce padre Federico Lombardi, "ci sara' un dialogo spontaneo tra il Pontefice e gli ospiti del carcere, che faranno delle domande alle quali il Pontefice rispondera'". Prima di lasciare - alle 11,30 - la Casa Circondariale e far ritorno in Vaticano per la recita dell'Angelus, il Papa Ratzinger benedice un albero che viene piantato a ricordo della visita.
Rebibbia e' il secondo istituto penitenziario romano visitato da Benedetto XVI, che il 18 marzo 2007 si era recato al carcere minorile di Casal Del Marmo. "Non e' possibile vivere senza Dio perche' manca la luce, perche' manca il senso di cosa significa essere uomo", disse in quell'occasione ai 53 ragazzi ospiti nell'istituto, diversi familiari e rappresentanti delle organizzazioni di volontariato impegnate nel recupero dei giovani detenuti. Nella sua omelia con grande sensibilita' affermo' in quell'occasione che "i comandamenti non sono un ostacolo alla liberta' e alla bella vita, ma indicatori per trovare una vita piena. La disciplina allarga la vita e la fatica da' profondita' alla vita e contribuisce a creare un mondo migliore". Giovanni Paolo II aveva visitato Rebibbia il 27 dicembre 1983, incontrandovi anche il terrorista turco Ali' Agca, che lo aveva ferito in piazza San Pietro il 13 maggio di due anni prima. Visitandolo nella cella, Papa Wojtyla si senti' dire "prima di tutto voglio chiederle perdono". Il vaticanista Domenico del Rio pote' descrivere la scena con tutti i particolari: "all'entrata del Papa, Agca gli va incontro e gli bacia la mano. I due si siedono su una sedia vicino al letto, uno di fronte all' altro. Wojtyla, per un momento, posa una mano su un ginocchio di Ali'. Poi tutte e due chinano la testa e cominciano a parlare a voce bassa. Parlano in italiano. Chi parla di piu' e' Agca. Il Papa si china con una mano sulla fronte fino a sfiorare il capo di Ali'. Si sentono queste parole di Wojtyla: 'Gesu'... Forse un giorno... Possono aspettarti... Noi ricordiamo...'. Wojtyla prende un braccio di Ali' e lo stringe piu' volte. Sul volto del terrorista si apre un timido sorriso, come un segno di liberazione interiore. Il Papa dice ancora: 'Allora... la mamma... Il Signore ti dia la grazia... Buon anno". E alla fine: 'Un piccolo dono...', e il Pontefice gli consegna una coroncina del rosario. Il colloquio dura venti minuti. Quando il papa si alza, al termine dell' incontro, Ali' Agca rimane in piedi con la mano tesa che stringe la scatoletta bianca, con lo stemma pontificio, in cui e' racchiuso il rosario. Sul suo volto e' un' espressione quasi stordita. Il volto del Papa e' segnato da una grande tensione interiore. Tutti e due si portano dentro il segreto del loro colloquio'. E' noto che quando, alla fine del colloquio, era stato chiesto al Papa se Ali' Agca avesse dichiarato di essere pentito per il gesto che ha compiuto, Giovanni Paolo II aveva risposto semplicemente "si'".
Lo stesso Giovanni Paolo II si e' recato anche a Regina Coeli, l'altro carcere romano, il 9 luglio 2000, in occasione del Giubileo delle Carceri. E proprio nel corso della visita chiese pubblicamente al Parlamento italiano "un gesto di clemenza in nome di Gesu', anche lui carcerato", senza precisare se dovesse essere un'amnistia o un indulto, invoco' infatti "la riduzione della pena per permettere al prigioniero di ritrovare una nuova vita sociale una volta fuori dal carcere. Nell'omelia, incentrata sulla figura di "Gesu' Cristo, il detenuto: imprigionato, schernito, giudicato e condannato", ricordo' che la pena non puo' essere vendetta sociale ma ha senso solo offre "a chi ha sbagliato" la possibilita' di rifarsi una vita e reinserirsi nella societa'. "Cio' che conta - aggiunse Wojtyla - e' la liberazione dal peccato, quel peccato che "ha turbato il disegno di Dio". Al carcere romano di Regina Coeli e' legato anche il ricordo di Giovanni XXIII che da poco eletto Papa vi si reco' il 26 dicembre 1958. Per vincere l'imbarazzo dei detenuti che si sentivano indegni di salutarlo, racconto' in quell'occasione di avere avuto anche lui un parente detenuto: una circostanza in realta' negata dai biografi, per i quali si tratto' di una piccola bugia per favorire il clima dell'incontro. In ogni caso la risposta dei tetenuti presenti nella rotonda del carcere fu un grido spontaneo: "viva il Papa!". Giovanni XXIII era il primo Pontefice a mettere piede in un carcere. "Dunque eccoci qua", disse. "Sono venuto, m'avete veduto. Io ho messo i miei occhi nei vostri occhi, ho messo il cuore mio vicino al vostro cuore...". I detenuti lo circondavano commossi, con i loro goffi pigiami a strisce, e uno di loro - cogliendo di sorpresa anche il ministro della Giustizia, il dc Guido Gonella - gli si inginocchio' davanti piangendo: "Santita' - chiese - le parole di misericordia che avete pronunciato valgono anche per me che sono un assassino?". Papa Giovanni, il Papa buono, non gli rispose. Gli tese una mano, lo fece alzare in piedi e lo abbraccio'.

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PAPA: L'11 DICEMBRE CELEBRERA' NELLA PARROCCHIA DI CASAL BOCCONE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 23 nov.

Domenica 11 dicembre Benedetto XVI celebrera' la messa nella parrocchia di Santa Maria delle Grazie a Casal Boccone, nella periferia Nord Est della Capitale. Lo ha annunciato il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi.
"E' un calendario fitto di impegni, quello pre-natalizio", ha commentato il gesuita, ricordando i numerosi impegni di Benedetto XVI in questo speciale tempo liturgico.
Si comincia l'8 dicembre, con il tradizionale omaggio, nel pomeriggio, alla statua dell'Immacolata in piazza di Spagna - appuntamento molto sentito dai romani, ma anche dai molti turisti che in questo periodo affollano la Capitale - per poi continuare l'11 dicembre, con la visita pastorale alla parrocchia di Santa Maria delle Grazie a Casal Boccone.
Il 12 dicembre e' la volta della messa nella Chiesa della Madonna di Guadalupe, mentre giovedi' 15, alle 17,30, e' in programma la celebrazione dei Vespri con gli studenti universitari, nella basilica vaticana. Il 22 dicembre e' la data fissata per i tradizionali auguri del Santo Padre ai membri della Curia Romana. La Messa di Natale, il 24 dicembre, iniziera' alle ore 22.

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