Conclusa la visita apostolica del cardinale Murphy-O'Connor
Il rito di penitenza e guarigione per l'arcidiocesi di Armagh
Armagh, 28. Si è conclusa martedì scorso nell'arcidiocesi di Armagh la visita apostolica del cardinale Cormac Murphy-O'Connor, arcivescovo emerito di Westminster, cominciata il 10 gennaio. Il porporato è stato nominato dalla Santa Sede per supervisionare la visitazione apostolica.
A ogni arcidiocesi, abbracciando i sentimenti di penitenza espressi da Benedetto XVI nella sua Lettera pastorale, è stato raccomandato di organizzare un servizio di penitenza o altri incontri simili, in presenza del visitatore con l'approvazione dell'ordinario del luogo. Ciò corrisponde con le attività di penitenza già promosse dalla Conferenza episcopale irlandese, che comprendono la preghiera, il digiuno e l'elemosina.
«Mi trovo qui -- ha detto il cardinale Murphy-O'Connor durante il rito di penitenza e guarigione per l'arcidiocesi di Armagh svoltosi all'interno della cattedrale di St Patrick -- su invito di Papa Benedetto XVI. Egli desidera, come me, un tempo per la preghiera, per l'effusione della misericordia di Dio e, mediante lo Spirito Santo, il dono di santità e di forza per la Chiesa in questa diocesi. Il Santo Padre -- ha aggiunto il porporato -- ha espresso la sua profonda tristezza in merito alla dolorosa ferita dell'abuso di minori e adulti vulnerabili nella Chiesa in Irlanda. Oggi, ascoltiamo il Papa che parla di vittime, di famiglie, di genitori, di giovani, di sacerdoti e di vescovi. In particolare, parla dei sopravvissuti riconoscendo la loro sofferenza ed esprimendo la sua tristezza».
Durante il rito, il cardinale ha invitato i numerosi presenti a pregare per l'effusione dei doni dello Spirito Santo e ad ascoltare una riflessione della baronessa Sheila Hollins insieme a monsignor Mark O'Toole che hanno assistito il porporato alla visitazione.
L'arcivescovo emerito di Westminster ha sottolineato «il senso di tradimento e di dolore di quanti hanno subito abusi. Molti -- ha detto -- sono depressi e tristi, vi sono sogni infranti, speranze perdute e la consapevolezza che le cose non saranno mai più come prima. Nel corso di queste ultime due settimane ho ascoltato molte voci: le voci di grande dolore e di sofferenza dei sopravvissuti agli abusi, la loro vergogna, la rabbia. Voci di scoraggiamento, voci di onestà e di integrità di varie persone e di buoni sacerdoti. Ma ho anche ascoltato voci di fede e la determinazione a perseverare nell'edificazione della Chiesa in questa diocesi con la preghiera, la Santa eucaristia e la Parola di Dio al servizio degli altri. Soprattutto -- ha proseguito il cardinale Murphy-O'Connor -- ho ascoltato le voci di speranza. Prima di tutto, la voce della speranza che il passato non sarà dimenticato e che ci sarà l'apertura e la trasparenza nel far fronte alle problematiche di abuso. C'è anche la speranza che si verificherà un rinnovamento in questa diocesi e l'assicurazione della presenza del Signore lungo il nostro cammino. Viaggiamo sulla stessa strada, come quei due discepoli nel Vangelo di Luca. La rivelazione di abusi sui bambini e gli insuccessi a molti livelli -- ha sottolineato -- rendono questa strada ancora più accidentata. Penso che possiamo confidare nel fatto che il Signore è con noi lungo il cammino che stiamo percorrendo. C'è gioia nella resurrezione. Gesù si rivolge a me e a te mentre parla ai discepoli sulla strada di Emmaus. Egli ci chiama, ci invita e ci invia di nuovo in Suo nome. Ti ringraziamo Signore -- ha concluso il porporato -- per tutte le benedizioni che ci hai concesso e ti chiediamo di continuare a benedirci mentre svolgiamo il nostro pellegrinaggio qui sulla terra e, alla fine, di condurci alla gioia della nostra dimora celeste».
Dopo il rito di penitenza e guarigione, il cardinale Séan Baptist Brady, arcivescovo di Armagh, ha presieduto la lavanda dei piedi ai numerosi presenti «in segno di umiltà e di servizio agli altri».
(©L'Osservatore Romano - 29 gennaio 2011)
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3 commenti:
Che velocità! Scusate, ma sono piuttosto sorpresa.
Alessia
evidentemente non lavorano come le nostre commissioni parlamentari d'inchiesta o i nostri tribunali.
ehehehe
beh non c'era + bisogno d'indagare dopo il rapporto pubblicato
Oggi sul Foglio è uscito uno sconcertante a dir poco pezzo di Umberto Silva:
Caccia alle due streghe
Le due streghe sono, secondo lo scrittore e psicanalista Silva, Berlusconi e nientemeno che il Papa Benedetto.
Ardito, mirabolante (e screanzato) stabilire paralleli e differenze tra due persone così diverse differenze. E poi io non ho mai amato gli strizzacervelli. Insomma, trovo questo pezzo odioso.
Alessia
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