Il sito ufficiale del documentario "Francesco ed il Papa"
Anche un pontefice ha la sua routine: ecco quale
di Cinzia Roman
È il sogno dei cattolici e dei seguaci di Dan Brown: seguire il Papa nella sua routine quotidiana senza essere visti. Per osservare di nascosto come si veste, cosa mangia, dove prega il Santo Padre, ultima icona dei nostri tempi secolari. Adesso, tale aspirazione viene esaudita dal docufilm Francesco und der Papst (Francesco e il Papa), firmato da Ciro Cappellari e prodotto dalla prestigiosa Constantin Film, anche partner tedesca dell’italiana Medusa in numerosi progetti.
Distribuito in Svizzera e in Germania dal 21, probabilmente non avrà facile vita in Italia, paese cattolico. L’anteprima degli 86 minuti di girato dietro le quinte del Vaticano e non solo si è svolta la settimana scorsa a Monaco di Baviera mentre un’altra proiezione ufficiale si è tenuta venerdì a Wuerzburg.
Di fronte ai rappresentanti del Gotha finanziario germanico è andato in scena questa sorta di reality musicale, che ha nei Pueri Cantores della Cappella Sistina un osservatorio privilegiato. Di fatto, il protagonista undicenne qui è Francesco, bambino cicciotto della periferia capitolina, che gioca a pallone e fa contenta la sua mamma impegnandosi nel coro diretto da padre Giuseppe Liberto. Il ragazzino, come tutti i coetanei, ha un’ambizione precisa: cantare un assolo alla presenza di Benedetto XVI, nonostante il divieto. Solo gli adulti, infatti, possono eseguire l’assolo davanti al Papa. E il docufilm, prodotto con i contributi della fabbrica svizzera Victorinox (quella dei coltellini) e della tedesca Bayerischer Pilgersbuero, l’ufficio che sovraintende ai flussi dei pellegrini bavaresi, si snoda sovrapponendo la vita del Pontefice e quella di Francesco. Sul manifesto del film le eleganti scarpette rosse indossate dal Papa e le scarpe da ginnastica di Francesco appaiono allineate. Così, sullo schermo, mentre le voci bianche intonano coretti angelici, scorrono in alternanza le immagini del Papa, quando indossa la stola e del ragazzino, che mette la maglia della sua squadra di calcio preferita. Quasi a dire: in fin dei conti, che differenza c’è? Il Papa qui è un uomo tra gli uomini e viaggia, dorme, respira come tutti. Così lo si osserva quando sale sulla papa-mobile, mentre i colonnati di San Pietro offrono una stupenda quinta naturale allo spettatore, né meno feriali risultano le passeggiate a Castelgandolfo, d'estate. Curioso e pop: in rete il film di Cappellari appare firmato da Nanni Moretti.
© Copyright Il Giornale, 14 aprile 2011 consultabile online anche qui.
In Italia ce lo scordiamo un documentario su Benedetto XVI a meno che non lo compri Sky.
R.
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2 commenti:
Buongiorno Raffaella. Ieri hai citato una massima di tua nonna. Oggi ti rispondo con una cosa che ripeteva spesso la mia cara nonna Carla, morta tre mesi fa.
" E' più facile che mi cresca un pelo sulla pianta della mano...."
Buongiorno Sonny, questa non l'avevo mai sentita :-))
R.
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