domenica 3 aprile 2011

Il Papa ad Assisi nel mese di ottobre. Dialogo e preghiere ma nessun sincretismo (Izzo)

PAPA: AD ASSISI DIALOGO E PREGHIERE MA NESSUN SINCRETISMO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 2 apr.

Esponenti di chiese e religioni diverse possono operare insieme per la pace e pregare ognuno a suo modo per invocarla, senza per questo "rinunciare alla propria identita' o indulgere a forme di sincretismo". Forte di questa convinzione, Benedetto XVI conferma la "Giornata di dialogo e preghiera" del prossimo 27 ottobre ad Assisi, alla quale invita i leader delle altre confessioni e tradizioni religiose, "idealmente tutti gli uomini di buona volonta'", che avra' come tema "Pellegrini della verita', pellegrini della pace".
"Ogni essere umano e' - sottolinea oggi una nota vaticana - un pellegrino in ricerca della verita' e del bene. Anche l'uomo religioso rimane sempre in cammino verso Dio". Nel 25esimo anniversario dello storico incontro convocato ad Assisi il 27 ottobre 1986 da Giovanni Paolo II, di cui proprio oggi ricorre il sesto anniversario della morte, Papa Ratzinger intende cosi' testimoniare "la necessita' di parlare e dialogare con tutti, credenti o non credenti, senza rinunciare alla propria identita' o indulgere a forme di sincretismo; nella misura in cui il pellegrinaggio della verita' e' vissuto autenticamente, esso apre al dialogo con l'altro, non esclude nessuno e impegna tutti ad essere costruttori di fraternita' e di pace". "Sono questi - precisa la nota diffusa dalla Sala Stampa della Santa Sede - gli elementi che il Santo Padre intende porre al centro della riflessione".
Dopo il primo annuncio della sua intenzione di riproporre 25 anni dopo l'iniziativa di Papa Wojtyla, fatto il primo gennaio scorso all'Angelus, Benedetto XVI ha ricevuto diversi appelli e petizioni da settori tradizionalisti del mondo cattolico, che gli hanno ricordato come nella prima Giornata Mondiale di preghiera per la pace celebrata ad Assisi - alla quale l'allora prefetto della Congregazione della Dottrina della fede Joseph Ratzinger ritenne di non partecipare - fossero stati compiuti abusi liturgici, se non sacrilegi, ospitando nelle chiese della citta' di San Francesco, anziche' in luoghi piu' consoni, i riti di altre religioni. La nota di oggi risponde al timore che tutto questo possa ripetersi. A differenza della Giornata del 1986, questa volta l'accento e' posto piu' sul dialogo e la collaborazione tra gli uomini di fedi diverse per la causa comune della pace, che sara' simboleggiata da un corteo silenzioso durante il quale ognuno dei partecipanti potra' pregare in cuor suo, cosi' come ha fatto Benedetto XVI nella Moschea Blu di Istanbul nel 2006. Inoltre "saranno invitate a condividere il cammino dei rappresentanti delle comunita' cristiane e delle principali tradizioni religiose anche alcune personalita' del mondo della cultura e della scienza che, pur non professandosi religiose, si sentono sulla strada della ricerca della verita' e avvertono la comune responsabilita' per la causa della giustizia e della pace in questo nostro mondo". "L'immagine del pellegrinaggio - spiega la nota vaticana - riassume il senso dell'evento che si celebrera': si fara' memoria delle tappe percorse, dal primo incontro di Assisi, a quello successivo del gennaio 2002 e, al tempo stesso, si volgera' lo sguardo al futuro, con il proposito di continuare, con tutti gli uomini e le donne di buona volonta', a camminare sulla via del dialogo e della fraternita', nel contesto di un mondo in rapida trasformazione. San Francesco, povero e umile, accogliera' di nuovo tutti nella sua citta', divenuta simbolo di fraternita' e di pace".
Le delegazioni partiranno da Roma in treno, la mattina stessa del 27 ottobre, insieme con il Santo Padre. All'arrivo in Assisi, ci si rechera' presso la Basilica di Santa Maria degli Angeli, dove avra' luogo un momento di commemorazione dei precedenti incontri e di approfondimento del tema della Giornata. Interverranno esponenti di alcune delle delegazioni presenti e anche il Santo Padre prendera' la parola. Seguira' un pranzo frugale, condiviso dai delegati: "un pasto - spiega la Sala Stampa della Santa Sede - all'insegna della sobrieta', che intende esprimere il ritrovarsi insieme in fraternita' e, al tempo stesso, la partecipazione alle sofferenze di tanti uomini e donne che non conoscono la pace. Sara' poi lasciato un tempo di silenzio, per la riflessione di ciascuno e per la preghiera. Nel pomeriggio, tutti i leader religiosi e gli uomini di cultura e di scienza, ma anche i semplici fedeli presenti quel giorno ad Assisi parteciperanno ad un cammino che si snodera' verso la Basilica di San Francesco. "Sara' un pellegrinaggio, a cui prenderanno parte nell'ultimo tratto - sottolinea infatti il comunicato - anche i membri delle delegazioni; con esso si intende simboleggiare il cammino di ogni essere umano nella ricerca assidua della verita' e nella costruzione fattiva della giustizia e della pace. Si svolgera' in silenzio, lasciando spazio alla preghiera e alla meditazione personale". All'ombra della Basilica di San Francesco, dove si sono conclusi anche i precedenti raduni, si terra' il momento finale della giornata, con la rinnovazione solenne del comune impegno per la pace. In preparazione all'incontro di Assisi, Benedetto XVI presiedera' in San Pietro, la sera precedente, una veglia di preghiera, con i fedeli della Diocesi di Roma. "Le Chiese particolari e le comunita' sparse nel mondo - si legge nel testo diffuso oggi - sono invitate ad organizzare momenti di preghiera analoghi". Nelle prossime settimane i cardinali presidenti dei Pontifici Consigli per la Promozione dell'Unita' dei Cristiani, del Dialogo Interreligioso e della Cultura dirameranno gli inviti, a nome di Benedetto XVI. "Il Papa - conclude la nota - chiede ai fedeli cattolici di unirsi spiritualmente alla celebrazione di questo importante evento ed e' grato a quanti potranno essere presenti nella citta' di San Francesco, per condividere questo ideale pellegrinaggio".

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho molti dubbi che l'incontro di Assisi serva a qualche cosa. Soprattutto a qualche cosa che torni utile a noi cattolici. Credo che al mondo non ci sia mai stata, nel corso dei secoli, diplomazia internazionale come quella vaticana che sia riuscita ad organizzare così tante occasioni di incontro e di confronto con tutti, belli e brutti, ma al contempo credo che poche diplomazie possano vantare una serie di "risultati inutili o insignificanti" come quella vaticana, sempre però pronta ad autoincensare le sue iniziative, anche quando il loro risultato concreto si sia dimostrato prossismo a zero.
Cherokee.