PAPA: SABATO COMPIE 84 ANNI E IL 19 FESTEGGIA SESTO ANNIVERSARIO
(AGI) - CdV, 14 apr.
(di Salvatore Izzo)
I preparativi per la beatificazione del primo maggio, che sara’ una grande festa ma anche un’occasione per rileggere la straordinaria figura di Giovanni Paolo II e i cambiamenti epocali portati dal suo Pontificato, rischiano di mettere in ombra i due anniversari di questo aprile, e cioe’ l’84esimo compleanno di Joseph Ratzinger e l’inizio del suo settimo anno di servizio alla Chiesa come Papa.
Benche’ venato di non poche amarezze - soprattutto per gli strascichi mediatici di scandali che in realta’ sono precedenti alla sua elezione, per la gelata nei rapporti con la Cina e da ultimo per la sostanziale indifferenza con il quale e’ stato accolto anche dalla cristianissima Europa il suo appello a fermare le armi in Libia - quello che si chiude e’ invece un anno che sara’ ricordato nella storia per gli straordinari successi ottenuti da Benedetto XVI, che dimostra davvero una forza sovraumana nel tenere ferma la barra della barca di Pietro in un mare in tempesta, facendola anche avanzare di un bel po’ come dimostra il viaggio trionfale dello scorso settembre in Gran Bretagna, seguito dalla nascita del primo ordinariato che accoglie vescovi, pastori e fedeli anglicani divenuti cattolici.
Mentre le nomine negli ultimi mesi di nuovi capi dicastero della Curia Romana che sono finalmente in linea con il Pontificato (Ouellet ai vescovi, Piacenza al clero, Braz de Aviz ai religiosi, Koch all’unita’ dei cristiani e ai rapporti con gli ebrei, Fisichella al neo istituito dicastero per la nuova evangelizzazione) e di un segretario cinese all’Evangelizzazione dei popoli (il salesiano Hon Tai-Fai) lasciano concretamente sperare che d’ora in avanti l’azione di Papa Ratzinger non trovera’ piu’ gli ostacoli incontrati in molte circostanze.
E dai quali purtroppo dipendono in buona parte le amarezze di cui sopra, a cominciare dal dossier cinese, come ha denunciato nei giorni scorsi il cardinale di Hong Kong, Zen Ze kiun, secondo il quale i dicasteri romani hanno tradito le indicazioni del Papa abbandonando di fatto al loro destino le comunita’ "sommerse" per favorire un dialogo con le autorita’ che non ha pero’ portato i frutti sperati.
Del sesto anno di Pontificato, resteranno certamente agli annali la nuova legge vaticana che impone la trasparenza nelle operazioni finanziarie dello Ior ma anche di tutti i dicasteri, la nomina di un delegato (il card. Velasio De Paolis, missionario scalabriniano, giurista ed esperto di finanze) per risanare i Legionari di Cristo feriti dalla doppia via del loro fondatore, il Sinodo per il Medio Oriente che ha restituito fiducia a comunita’ spaventate (e decimate) da violenza e ingiustizie, l’avvio della non facile esperienza del "Cortile dei gentili" che promuove un nuovo dialogo su Dio con i non credenti, e soprattutto l’imponente raduno che ha portato lo scorso 11 giugno circa 20mila dei 400mila preti del mondo in piazza San Pietro per la chiusura dell’Anno Sacerdotale.
Meritano di essere ricordati anche gesti come la sosta fuori programma a Capaci - per ricordare il sacrificio di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli uomini di scorta - in occasione della visita pastorale in Sicilia, l’annuncio fatto a Capodanno della convocazione di un nuovo incontro con i leader religiosi del mondo del raduno del 27 ottobre 1986 (ma con modalita’ rivedute e corrette) e la disponibilita’ con la quale ha accettato di rispondere personalmente, quest’anno, alle "domande su Gesu’" che caratterizzano da tempo il Venerdi’ Santo di Rai Uno.
E non si puo’ non sottolineare il successo di vendite dei due libri di Joseph Ratzinger che stanno scalando praticamente in tutto il mondo le classifiche dei best seller ("Luce del mondo" scritto con Peter Seewald e la seconda parte di "Gesu’ di Nazaret" che in un mese ha gia’ polverizzato i record precedenti con quasi due milioni di copie).
Ma e’ da ascrivere certamente nell’albo d’oro di questo Pontificato anche - e soprattutto - la coraggiosa decisione di beatificare il suo predecessore, superando non pochi contrasti. Per Karol Wojtyla, Joseph Ratzinger e’ stato "l’amico piu’ fidato", come il Papa polacco ha scritto nel suo ultimo libro, e dunque possiamo immaginare con quanta emozione tra meno di due settimane lo innalzera’ agli altari. Sfidando tante resistenze, tra l’altro, Benedetto XVI ha autorizzato che il culto sia reso al beato non solo a Roma e in Polonia, come era scontato, ma anche, se lo chiederanno le Conferenze Episcopali, in tutti i paesi del mondo, e nei pochissimi dove questo non accadra’ , se ce ne saranno, sara’ ugualmente possibile celebrare la memoria liturgica di Giovanni Paolo II nelle singole diocesi i cui vescovi avanzeranno loro la richiesta alla Santa Sede.
Tutto questo ancora una volta grazie alla mite fermezza di un Papa che dimostra un cuore grandissimo.
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4 commenti:
Glia auguri più cari e più grati con un forte abbraccio al nostro Santo Padre Benedetto
Raffa, ti segnalo il bellissimo pezzo di GG Vecchi su Habemus Papam di Moretti. Penso proprio, Paola Benedetta permettendo, che trascinerò mio marito al cinema.
http://cinema-tv.corriere.it/cinema/11_aprile_14/vecchi-habemus-papam-moretti_5d75bbf8-66bc-11e0-a8cd-42b6ca6f7d7e.shtml
Alessia
Non commenterò! Salvatore Izzo è un ottimo giornalista e un'ottima persona e non merita dure parole di dissenso.
Dio benedica il nostro buon Papa, lo preservi dai lupi e ce lo conservi per lunghi anni.
Alessia
è vero quello che scrive izzo quando dice che il compleanno e l'anniversario passeranno senza che nessuno faccia un fiato.
è successo nel 2006 (impegnati a celebrare l'anniversario della morte del predecessore)
è successo nel 2007 (il papa faceva 80 anni e lo hanno festeggiato con uno speciale mandato all'alba)
nel 2008 unico momento di gloria durante il viaggio negli usa.
nel 2009 silenzio
nel 2010 tripudio per il predecessore mentre ratzinger veniva infangato per colpe non sue.
nel 2011 lo sappiamo.
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