PAPA: LA FEDE E' FORZA PER VINCERE IL MALE E FARE IL BENE
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 3 apr.
Con il dono della fede "riceviamo la forza per vincere il male e operare il bene".
Lo ha riaffermato Benedetto XVI nel breve discorso pronunciato prima dell'Angelus, ricordando che "la vita cristiana e' una continua conformazione a Cristo, immagine dell'uomo nuovo, per giungere alla piena comunione con Dio". La candela che riceviamo al Bettesimo, ha spiegato, evoca la luce di Cristo, "che continua a rivelare nella complessa trama della storia quale sia il senso dell'esistenza umana".
La riflessione proposta dal Pontefice agli oltre 50 mila fedeli presenti in piazza San Pietro e' scaturita dalla liturgia dell'odierna domenica che interrompe per un giorno il cammino penitenziale della Quaresima ed e' denominata, ha ricordato Ratzinger, "in Laetare", cioe' della gioia, perche' "invita a rallegrarci, a gioire".
Nella messa e' stato ricordato l'episodio evangelico della guarigione del cieco nato, "una persona semplice e sincera, in modo graduale, compie un cammino di fede: in un primo momento incontra Gesu' come un uomo tra gli altri, poi lo considera un profeta, infine i suoi occhi si aprono e lo proclama Signore".
"In opposizione alla fede del cieco guarito - avverte pero' Benedetto XVI - vi e' l'indurimento del cuore dei farisei che non vogliono accettare il miracolo, perche' si rifiutano di accogliere Gesu' come il Messia". "La folla, invece, si sofferma a discutere sull'accaduto e resta distante e indifferente. Gli stessi genitori del cieco sono vinti dalla paura del giudizio degli altri. E noi - chiede Papa Ratzinger - quale atteggiamento assumiamo di fronte a Gesu'?". "Il peccato - ricorda il Papa teologo - aveva ferito l'umanita' destinandola all'oscurita' della morte, ma in Cristo risplende la novita' della vita e la meta alla quale siamo chiamati".
"In questi giorni che ci preparano alla Pasqua - auspica infine Joseph Ratzinger - ravviviamo in noi il dono ricevuto nel Battesimo, quella fiamma che a volte rischia di essere soffocata. Alimentiamola con la preghiera e la carita' verso il prossimo".
Dopo l'Angelus, rivolgendosi nella loro lingua ai pellegrini polacchi, Benedetto XVI ha poi ricordato che la domenica in Laetare "orienta il nostro pensiero verso Cristo, il quale restituisce la vista ad un cieco dalla nascita".
"Il Figlio di Dio - ha rilevato il Pontefice - offrendo sulla Croce la Sua vita per la nostra salvezza restituisce la vista anche alla nostra anima perche' possiamo scorgere lo splendore della Verita' Divina". "In ogni istante della vita e in ogni luogo - ha concluso - cerchiamo di essere testimoni di Colui che e' luce del mondo e del suo evangelico messaggio".
Tra i gruppi presenti il Pontefice ha rivolto oggi un cordiale saluto in particolare ai all’Associazione Nazionale Carabinieri.
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