domenica 24 aprile 2011

Il Papa: la Chiesa non è un'associazione per i bisogni religiosi. Il Mondo può essere salvato, ma la Creazione ha nemici (Izzo)

PAPA: CHIESA NON E' UN'ASSOCIAZIONE PER I BISOGNI RELIGIOSI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 23 apr.

"La Chiesa non e' una qualsiasi associazione che si occupa dei bisogni religiosi degli uomini". Il suo scopo, infatti, non e' quello "limitato di tale associazione" ma "porta l'uomo in contatto con Dio e quindi con il principio di ogni cosa".
Lo ha detto il Papa nell'omelia pronunciata in San Pietro in occasione della Veglia di Pasqua. "La vita nella fede della Chiesa - ha spiegato Benedetto XVI - non abbraccia soltanto un ambito di sensazioni e di sentimenti e forse di obblighi morali. Essa abbraccia l'uomo nella sua interezza, dalle sue origini e in prospettiva dell'eternita'".
E' la Risurrezione di Cristo che capovolge totalmente la prospettiva con cui si guarda alla storia, cosi' come si e' capovolta, con il cristianesimo anche l'ordine delle cose e dei giiorni. Nell'ebraismo, ha ricordato il Pontefice, il giorno del Signore era il settimo, ora per i cristiani "essa inizia con il primo giorno come giorno dell'incontro con il Risorto. Questo incontro avviene sempre nuovamente nella celebrazione dell'Eucaristia, in cui il Signore entra di nuovo in mezzo ai suoi e si dona a loro, si lascia, per cosi' dire, toccare da loro, si mette a tavola con loro. Questo cambiamento e' un fatto straordinario, se si considera che il Sabato, il settimo giorno come giorno dell'incontro con Dio, e' profondamente radicato nell'Antico Testamento. Se teniamo presente quanto il corso dal lavoro verso il giorno del riposo corrisponda anche ad una logica naturale, la drammaticita' di tale svolta diventa ancora piu' evidente".
Per il Papa, "questo processo rivoluzionario, che si e' verificato subito all'inizio dello sviluppo della Chiesa, e' spiegabile soltanto col fatto che in tale giorno era successo qualcosa di inauditoe' "il primo giorno della settimana era il terzo giorno dopo la morte di Gesu'. Era il giorno in cui Egli si era mostrato ai suoi come il Risorto. Questo incontro, infatti, aveva in se' qualcosa di sconvolgente. Il mondo era cambiato. Colui che era morto viveva di una vita, che non era piu' minacciata da alcuna morte. Si era inaugurata una nuova forma di vita, una nuova dimensione della creazione". "Celebriamo - ha concluso - la vittoria definitiva del Creatore e della sua creazione. Celebriamo questo giorno come origine e, al tempo stesso, come meta della nostra vita".

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PAPA: IL MONDO PUO' ESSERE SALVATO, MA CREAZIONE HA NEMICI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 23 apr.

"Il mondo puo' essere salvato". Lo ha affermato Benedetto XVI nell'omelia della veglia pasquale, da lui presieduta questa sera in San Pietro. Al centro della riflessione proposta dal Pontefice "la Ragione creatrice" che "ha creato anche la liberta'; e siccome della liberta' si puo' fare uso indebito, esiste anche cio' che e' avverso alla creazione". "Per questo - ha spiegato - si estende, per cosi' dire, una spessa linea oscura attraverso la struttura dell'universo e attraverso la natura dell'uomo".
Secondo Papa Ratzinger, "nonostante questa contraddizione, la creazione come tale rimane buona, la vita rimane buona, perche' all'origine sta la Ragione buona, l'amore creatore di Dio". E da parte nostra, ha aggiunto, "possiamo e dobbiamo metterci dalla parte della ragione,
della liberta' e dell'amore, dalla parte di Dio". "Solo perche' la creazione appartiene a Dio, noi - ha rilevato - possiamo far affidamento su di Lui fino in fondo. E solo perche' Egli e' Creatore, puo' darci la vita per l'eternita'. La gioia per la creazione, la gratitudine per la creazione e la responsabilita' per essa vanno una insieme all'altra. Dio - ha concluso Ratzinger - ci ama cosi' tanto che Egli ha sofferto per noi, affinche' dalla sua morte potesse sorgere una vita nuova, definitiva, risanata".

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