venerdì 22 aprile 2011

Iraq, il Papa: la Santa Sede vuole promuovere la riconciliazione. Impegnarsi perché i Cristiani non vadano via. Costa d'Avorio: appello del Papa contro la violenza, cercare vie di pace (Izzo)

IRAQ: PAPA, SANTA SEDE VUOLE PROMUOVERE RICONCILIAZIONE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 22 apr.

In Iraq "la Santa Sede e' in permanente contatto con le diverse comunita', non solo con le comunita' cattoliche, con le altre comunita' cristiane, ma anche con i fratelli musulmani, sia sciiti, sia sunniti". Lo ha detto Papa Ratzinger rispondendo a un gruppo di fedeli caldei nel corso della trasmissione "A Sua Immagine". "Vogliamo fare - ha spiegato - un lavoro di riconciliazione, di comprensione, anche con il governo, aiutarlo in questo cammino difficile di ricomporre una societa' lacerata". Per Benedetto XVI , gli iracheni "devono ricostruire questa consapevolezza che, nella diversita', hanno una storia in comune, una comune determinazione. E noi - ha assicurato - vogliamo, in dialogo, proprio con i diversi gruppi, aiutare il processo di ricostruzione e incoraggiare voi, cari fratelli cristiani in Iraq, di avere fiducia, di avere pazienza, di avere fiducia in Dio, di collaborare in questo processo difficile". "Siate sicuri - ha concluso il Pontefice - della nostra preghiera".

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IRAQ: PAPA, IMPEGNARSI PERCHE' CRISTIANI NON VADANO VIA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 22 apr.

Salutando "di cuore tutti i cristiani dell'Iraq, nostri fratelli", Benedetto XVI ha assicurato - nel corso della trasmissione "A Sua Immagine" - che prega "ogni giorno per i cristiani in Iraq". "Sono - ha ricordato - i nostri fratelli sofferenti, come anche in altre terre del mondo, e quindi sono particolarmente vicini al nostro cuore e noi dobbiamo fare, per quanto possiamo, il possibile perche' possano rimanere, perche' possano resistere alla tentazione di migrare, perche' e' molto comprensibile nelle condizioni nelle quali vivono".
"Io direi - ha continuato il Pontefice - che e' importante che noi siamo vicini a voi, cari fratelli in Iraq, che noi vogliamo aiutarvi, anche quando venite, ricevervi realmente come fratelli. E naturalmente, le istituzioni, tutti coloro che hanno realmente una possibilita' di fare qualcosa in Iraq per voi, devono farlo. Perche' - ha scandito - questo e' il problema: che la societa' e' profondamente divisa, lacerata, che non c'e' piu' questa consapevolezza" di essere "nelle diversita' un popolo con una storia comune, dove ognuno ha il suo posto".

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COSTA D'AVORIO: APPELLO PAPA CONTRO VIOLENZA, CERCARE VIE DI PACE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 22 apr.

"Invito fortemente tutte le parti a rinunciare alla violenza, a cercare le vie della pace. Non potete servire la ricomposizione del vostro popolo con mezzi di violenza, anche se pensate di avere ragione". E' questo l'appello per la riconciliazione in Costa d'Avorio lanciato da Benedetto XVI rispondendo alla domanda di una donna musulmana nel corso del programma "A Sua Immagine". "L'unica via - ha ricordato - e' rinunciare alla violenza, ricominciare con il dialogo, con tentativi di trovare insieme la pace, con la nuova attenzione l'uno per l'altro, con la nuova disponibilita' ad aprirsi l'uno all'altro".
Papa Ratzinger ha sottolineato che quella della Chiesa vuole essere "una forte voce contro ogni tipo di violenza". Ed ha ricordato di avere "incaricato il card. Turkson, che e' presidente del nostro Consiglio Giustizia e Pace di andare in Costa d'Avorio e di cercare di mediare, di parlare con i diversi gruppi, con le diverse persone per incoraggiare un nuovo inizio. E soprattutto - ha scandito - vogliamo far sentire la voce di Gesu', che anche Lei crede come profeta. Lui era sempre l'uomo della pace. Ci si poteva aspettare - ha aggiunto - che, quando Dio viene in terra, sara' un uomo di grande forza, distruggerebbe le potenze avverse, che sarebbe un uomo di una violenza forte come strumento di pace. Niente di questo: e' venuto debole, e' venuto solo con la forza dell'amore, totalmente senza violenza fino ad andare alla croce. E questo ci mostra il vero volto di Dio, che la violenza non viene mai da Dio, mai aiuta a dare le cose buone, ma e' un mezzo distruttivo e non e' il cammino per uscire dalle difficolta'".
"Cara Signora - ha spiegato il Papa teologo alla donna che chiedeva cosa si puo' dire a nome di Gesu' in una dramamtica situazione di guerra civile - questo e' il vero messaggio di Gesu': cercate la pace con i mezzi della pace e lasciate la violenza. Noi preghiamo per voi, che tutti i componenti della vostra societa' sentano questa voce di Gesu' e che cosi' ritorni la pace e la comunione".
La donna aveva anche rivolto al Pontefice un saluto arabo: "Che Dio sia in mezzo a tutte le parole che ci diremo e che Dio sia con te" e il Papa ha voluto rispondere al saluto: "Dio sia anche con te, ti aiuti sempre. E devo dire che ho ricevuto lettere laceranti dalla Costa d'Avorio, dove vedo tutta la tristezza, la profondita' della sofferenza, e rimango triste che possiamo fare cosi' poco. Possiamo fare una cosa, sempre: essere in preghiera con voi, e in quanto sono possibili, faremo opere di carita' e soprattutto vogliamo aiutare, secondo le nostre possibilita', i contatti politici, umani".

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