lunedì 11 aprile 2011

L'incontro fra il Papa ed il cardinale Martini nel commento di Gian Guido Vecchi

UDIENZA PRIVATA. BENEDETTO XVI DEVE INDICARE IL SUCCESSORE DI TETTAMANZI

Il Papa e Martini, un incontro per Milano

VATICANO UN COLLOQUIO DI MEZZ' ORA. IL NUNZIO BERTELLO NON PRESENTA UNA TERNA

Il cardinale Martini dal Papa
L' incontro sul futuro di Milano


Udienza privata. Il Pontefice deve decidere il successore di Tettamanzi. Fino ad oggi i più quotati sono stati il cardinale Ravasi e il patriarca Scola. Tra i due nomi principali si fa strada la possibilità di un outsider

Gian Guido Vecchi

CITTÀ DEL VATICANO - L' ultima volta si erano visti l' 8 novembre 2009, durante la visita di Benedetto XVI a Brescia.
Il cardinale Carlo Maria Martini, che da anni è malato di Parkinson e deve dosare spostamenti e viaggi, aveva voluto raggiungere il pontefice per un incontro d' una decina di minuti: uscirono dalla stanza del centro Paolo VI dopo quasi un' ora, sorridenti e a braccetto.
C' è una stima antica e profonda che lega il teologo e il biblista, le due «grandi anime» (e intelletti) della Chiesa che furono i punti di riferimento del conclave 2005.
E l' «udienza privata» che il pontefice ha concesso ieri mattina all' arcivescovo emerito di Milano ha un significato che va oltre la routine degli incontri papali, anche perché nelle ultime settimane è scattata la procedura che porterà Benedetto XVI a scegliere, probabilmente entro l' estate, il successore del cardinale Dionigi Tettamanzi sulla cattedra di Ambrogio. Non che la ragione dell' udienza chiesta dal cardinale Martini fosse la scelta del nuovo arcivescovo di Milano. La malattia, gli spostamenti diradati.
«Sarà quel che Dio vorrà», ma Oltretevere come a Milano, semmai, l' impressione è di un incontro desiderato e vissuto serenamente come una sorta di congedo. Il cardinale Martini è arrivato venerdì, ha riposato nella residenza San Pietro Canisio dei padri gesuiti e parlato con il Papa per mezz' ora, prima di fare ritorno a Gallarate. Incontro privato, anche se è difficile pensare che durante il colloquio non sia stato toccato anche il tema più che mai delicato di Milano. Di certo Martini ha un giudizio assai positivo dell' episcopato del cardinale Tettamanzi, il successore che ha saputo essere quel forte punto di riferimento morale di cui la città ha bisogno, e auspicherebbe una scelta di continuità. Alla fine deciderà il Papa e solo lui, al di là delle «consultazioni» avviate a febbraio dal nunzio in Italia, l' arcivescovo Giuseppe Bertello, tra vescovi lombardi, cardinali italiani e personalità laiche della Chiesa. Del resto la situazione è complicata. La consultazione è terminata ma Oltretevere si dice che il nunzio Bertello non abbia presentato una «terna» di candidati alla Congregazione dei vescovi, com' è prassi, ma preferito piuttosto stilare un «profilo» del candidato secondo le indicazioni ricevute. Si tratta ora di vedere se la Congregazione, a sua volta, farà lo stesso con il Papa. Del resto, nel caso della diocesi più vasta d' Europa, le «terne» non avrebbero grande importanza: già Martini fu scelto da Wojtyla al di fuori delle candidature proposte, e per tutte le nomine decisive Benedetto XVI ha scelto in perfetta autonomia persone di fiducia, dal Segretario di Stato Tarcisio Bertone al prefetto della Congregazione dei vescovi: il cardinale Marc Ouellet, che il Papa, come del resto ogni sabato, ha incontrato giusto prima di vedere Martini. Fino ad oggi i nomi più «quotati» sono stati quelli del cardinale Gianfranco Ravasi e del patriarca di Venezia Angelo Scola. Entrambi stimati dal pontefice: se Ravasi era dato in testa nelle consultazioni, nel caso del cardinale Scola si aggiunge una frequentazione di quarant' anni con Ratzinger. Però non è detto. Mentre Ravasi è sembrato defilarsi, negli ultimi tempi (e a dicembre disse in Duomo: «La mia vita sarà su strade lontane da Milano»), Scola è già patriarca di Venezia, l' unica diocesi al mondo che abbia dato tre Papi nel ' 900, senza contare che la sua estrazione ciellina - anche se il profilo del cardinale va ben oltre - potrebbe essere un ostacolo in una città dove Cl è già molto influente. Così, tra i due, si fa strada la possibilità di un outsider. Da ultimo è stato tirato in ballo pure il cardinale Angelo Bagnasco («fantasie», ha replicato) e si è fatto il nome di un cardinale di Curia come Mauro Piacenza, prefetto del Clero. Vicini e stimati dal cardinale Martini ci sono vescovi come Luciano Monari (Brescia), Giovanni Giudici (Pavia) e il grande teologo Bruno Forte (Chieti-Vasto), oltre a Ravasi. Ma altri nomi sono circolati, dal vescovo di Piacenza Gianni Ambrosio a quello di Bergamo Francesco Beschi; da monsignor Aldo Giordano, osservatore della Santa Sede al Consiglio d' Europa, al giovane (46 anni) padre Custode di Terrasanta, Pierbattista Pizzaballa.

© Copyright Corriere della sera, 10 aprile 2011 consultabile online anche qui.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Tifo per Mixa quale erede di Ambrogio in tutti i sensi (bello e impossibile), Eufemia

Ambrosiano, ma cattolico ha detto...

Se ho capito bene, l'incontro è stato richiesto da Martini: sarà andato con il fine di tentare di "dar ordini" al Santo Padre?
Cercherà di impedire che la DIOCESI ambrosiana torni a sentirsi unita a Roma?