sabato 23 aprile 2011

L'obbedienza: è questo il tratto fondamentale di Gesù che emerge nelle celebrazioni della Pasqua e che Papa Benedetto XVI ha voluto mettere in evidenza (Asca)

PASQUA: PAPA, RITI ALL'INSEGNA DELL'OBBEDIENZA

L'obbedienza: è questo il tratto fondamentale di Gesù che emerge nelle celebrazioni della Pasqua e che Papa Benedetto XVI ha voluto mettere in evidenza spiegando il significato dei riti della Settimana Santa durante l'udienza generale di mercoledi' scorso.
''Il Figlio di Dio - ha detto -, dopo essersi fatto uomo in obbedienza al Padre, divenendo in tutto simile a noi eccetto il peccato, ha accettato di compiere fino in fondo la sua volonta', di affrontare per amore nostro la passione e la croce, per farci partecipi della sua risurrezione, affinche' in Lui e per Lui possiamo vivere per sempre, nella consolazione e nella pace''.
Un richiamo forte, quello di papa Ratzinger, al senso profondo delle celebrazioni di questo giorno, accompagnato dall'invito ai credenti ''ad accogliere questo mistero di salvezza, a partecipare intensamente al Triduo pasquale'', ''a cercare in questi giorni il raccoglimento e la preghiera'' e a ''celebrare il sacramento della Riconciliazione''.
Il Giovedi' Santo, ha spiegato il pontefice, ''e' il giorno in cui si fa memoria dell'istituzione dell'Eucaristia e del Sacerdozio ministeriale'', attraverso la Messa crismale e la memoria dell'Ultima Cena. E' stata anche l'occasione, per Benedetto XVI, di ricordare il suo predecessore, Giovanni Paolo II, in vista della beatificazione del prossimo primo maggio, additandolo come modello di riscatto per la Chiesa malgrado gli scandali che l'hanno colpita: ''Nonostante tutta la vergogna per i nostri errori - ha detto durante la messa del crisma -, non dobbiamo, pero', dimenticare che anche oggi esistono esempi luminosi di fede; che anche oggi vi sono persone che, mediante la loro fede e il loro amore, danno speranza al mondo. Quando il prossimo primo maggio verra' beatificato Papa Giovanni Paolo II, penseremo pieni di gratitudine a lui quale grande testimone di Dio e di Gesu' Cristo nel nostro tempo, quale uomo colmato di Spirito Santo''.
Il Venerdi' Santo, aveva detto il papa, e' l'occasione di fare ''memoria della passione e della morte del Signore''. Il pontefice presiede nella notte di venerdi' la tradizionale Via Crucis al Colosseo, le cui meditazioni, per la prima volta dall'inizio del suo pontificato, sono state affidate ad una donna, la monaca agostiniana suor Maria Rita Piccione.
''Nella notte del Sabato Santo - ha spiegato -, celebreremo la solenne Veglia pasquale'', nella quale ''ci e' annunciata la risurrezione di Cristo''. ''Nel rivivere il santo Triduo - e' stato l'invito conclusivo del papa -, disponiamoci ad accogliere anche noi nella nostra vita la volonta' di Dio, consapevoli che in essa, anche se appare dura, si trova il nostro vero bene, la via della vita''.

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