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Devo ammettere che dopo la nota di sabato scorso mi sento molto piu' tranquilla anche io! :-)
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10 commenti:
Lode a Dio!
E' una bella notizia. Benedetto XVI è il papa della rievangelizzazione dell'Europa. E' la mancanza di fede del Vecchio Continente l'obiettivo primario del papa teologo, e il vero problema. Tutto deriva da lì.
In cauda venenum, dicevano gli antichi: i Gesuiti statunitensi cercano di trasformare la ricerca aperta della Verità nell'Europa creata dal Cristianesimo in "un dialogo nuovo nell'Europa post-cristiana".
Come se il Papa dicesse "Ora abbiamo bisogno degli anticristiani per trovare la Verità".
Il card.Ravasi, purtroppo, lo dice.
Sarebbe interessante ricostruire con precisione ciò che avvenne nel 1986 per quanto attiene ai "luoghi di culto cattolici concessi ad altri".
Io non credo che sia andata così - bisogna documentarsi.
http://www.et-et.it/articoli/2005/2005_11_21.html
Grazie mille, Anonimo.
Se davvero fu usato l'altare "funzionante" di Santa Chiara, la cosa è enorme, soprattutto perché non mi risultano sanzioni ai Frati.
"È Cristo il principio stesso del cosmo, giacché in lui tutto è stato fatto (cfr Gv 1,3). È Cristo la verità divina, l’eterno "Logos", in cui ogni "dia-logos" nel tempo trova il suo ultimo fondamento. Francesco incarna profondamente questa verità "cristologica" che è alle radici dell’esistenza umana, del cosmo, della storia." (Benedetto XVI, Assisi, 17/6/2007: stupendo anche il seguito).
Purtroppo, oltre alla storia dei sacrifici di cui parla Messori, che qualcuno ha voluto contestare, esiste anche un'inequivocabile documentazione visiva. La foto con la statua del Buddha "intronizzata" su un altare della chiesa di San Pietro ad Assisi, posta al cospetto del Santissimo Sacramento, venne a suo tempo pubblicata su varie riviste del mondo cattolcio tradizionalista.
Purtroppo, oltre alla storia dei sacrifici di cui parla Messori, che qualcuno ha voluto contestare, esiste anche un'inequivocabile documentazione visiva. La foto con la statua del Buddha "intronizzata" su un altare della chiesa di San Pietro ad Assisi, posta al cospetto del Santissimo Sacramento, venne a suo tempo pubblicata su varie riviste del mondo cattolico tradizionalista.
Certamente, come afferma Messori, i Frati fecero il "colpo" andando molto al di là degli accordi presi.
Resta il fatto della mancanza di sanzioni esplicite verso di loro, che si accompagna d'altronde a un generale clima "morbido" nella Chiesa contemporanea.
Oggi comunque, come accennavo, il pericolo è Ravasi, con il suo schema secondo cui la Chiesa (i "credenti": termine protestante, diverso da quello cattolico di "FEDELI") ha bisogno dei "non credenti" per dialogare.
Non sono in condizione di pronunciarmi ssull'operato dei frati di Assisi in ordine alle circostanze "idolatriche" richiamate.
Nè intendo fare di ogni erba un fascio, utilizzando, in forma semplificata e con tutti i limiti che le semplificazioni comportano, critiche frettolose al benemerito, millennario, ordine francescano. Ricordo però che qualche devianza superficiale, ma non troppo, di qualche "frate francescano", in tempi recenti c'è stata. Cito il caso della Terra Santa (su Assisi non sono sufficientmente documentato e pertanto non mi pronuncio). Quando il frate Francescano, Superiore e Custode della Basilica della Natività, in Terra Santa (un arabo, per intenderci), lasciò oltraggiare, la basilica della Natività, permettendone l'uso e l'abuso, per proteggere i terrorismi islamici anti-cattolici inseguiti dalle forze israeliane, intenzionate a catturare un buon nucleo di terroristi islamici autori di un attentato contro inermi civili ebraici. In quella circostanza il Rettore islamico tenne un comportamento del tutto di parte, pro-terroristi, per nulla in linea con il Vangelo, permettendo la devastazione di un luogo religioso cattolico. Fu forse per quello, o anche per quello, che qualche anno dopo, in forma soffice e sfumata, come si usa nelle rimozioni ecclesiastiche, il Santo Padre lo tolse da quell'incarico. Ma la frittata era fatta. Ho talvolta l'impressione, che mi auguro non sia frutto della mia "cattiveria" d'animo, di rilevare una "certa disinvoltura" nei comportamenti di ordini e confraternite potenti e ben ramificate nel mondo, che non disdegnano di "andare, almeno in parte, per proprio conto", poco disponibili ad una costruttiva obbedienza al Papa ed ai Vescovi.
Cherokee.
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