Raccolti in un libro gli articoli sulle feste del calendario liturgico bizantino pubblicati tra il 2008 e il 2009 su "L'Osservatore Romano"
Passo dopo passo nel cuore del mistero
di MANUEL NIN
"Tempo di Dio, tempo della Chiesa".
Il titolo scelto per questa raccolta, tratto dagli scritti sulla liturgia di Joseph Ratzinger - Benedetto XVI, è un bell'esempio del legame stretto che troviamo fra la liturgia, la teologia e la vita spirituale in qualsiasi Chiesa cristiana. Il senso mistagogico-catechetico della liturgia viene sottolineato fortemente nelle liturgie dell'Oriente cristiano, e in modo speciale in quelle di tradizione bizantina: la liturgia è un maestro nella fede dei fedeli, essa è impregnata di elementi che istruiscono i fedeli nelle verità della fede; per questo la liturgia bizantina - e tutte le liturgie cristiane - appartiene alla Chiesa, che la custodisce come patrimonio intangibile.
Questa dimensione mistagogico-catechetica la troviamo nei testi liturgici (sia quelli biblici che quelli eucologici), nello svolgimento stesso delle celebrazioni, nel ciclo liturgico, nell'iconografia, nell'architettura.
Questa dimensione mistagogica la raccoglie il ciclo liturgico che, a partire dalla Pasqua e attorno a essa, come suo centro, fa una mistagogia sul mistero di Dio Trinità, sulla cristologia, sulla soteriologia. Non cerchiamo, però, una sistemazione in questo sviluppo teologico del ciclo liturgico; piuttosto si tratta di un progressivo entrare nella comprensione - o meglio nella contemplazione - del mistero di Dio: il misterioso amore del Dio eterno che si è manifestato per mezzo del suo Figlio nello Spirito Santo nella creazione, nella redenzione, nella Chiesa.
I fedeli ricevono questa mistagogia attraverso la vita della Chiesa, e imparano e vivono la dottrina sulla Pasqua, sulle icone attraverso i testi della liturgia lungo tutto il ciclo liturgico.
Lungo il ciclo liturgico bizantino troviamo diverse feste e diversi gradi nelle feste; tutte, però, sottolineano qualche aspetto teologico, tutte sono a loro modo una mistagogia per i fedeli, tutte sono anche feste "teologiche": Pasqua e la Dormizione di Maria sottolineano l'aspetto della risurrezione e della glorificazione, Natale e l'Annunciazione esplicitano l'aspetto teandrico dell'Incarnazione, Epifania e Pentecoste sono delle feste trinitarie.
Vorrei sottolineare alcuni aspetti cristologici del ciclo liturgico bizantino. L'istituzione delle feste nel calendario bizantino non avviene per caso; essa si sviluppa come una totalità attorno al mistero pasquale di Gesù Cristo; la varietà delle feste: feste settimanali, feste annuali, feste del Signore, feste della Madre di Dio, feste dei santi, commemorazioni, sono nate e si sviluppano attorno al mistero di Cristo. Qui c'entra anche la dimensione temporale delle feste: queste non soltanto commemorano un fatto, ma lo fanno attuale; Cristo non ci ha salvati soltanto una volta, ma continua a salvarci, il Verbo si incarna di nuovo per la nostra salvezza: "Con le palme della virtù portiamo i rami della purezza per andare incontro a Cristo nostro Dio, che su un asino va verso Gerusalemme" (Lunedì della VI settimana di Quaresima); "L'inferno è in attesa della sua perdizione, poiché la Vita viene per risuscitare Lazzaro (...) e spezzare il regno della morte" (Giovedì della VI settimana di Quaresima); "Venite, celebriamo questo mistero, andiamo a trovarlo coi nostri canti, poiché il Creatore viene per soffrire sulla croce" (Lunedì Santo); "Ieri, con Te, o Cristo, sono stato sepolto; con Te io mi sveglio oggi partecipando alla tua risurrezione" (Domenica di Pasqua).
È importante mettere in rilievo anche il carattere cristocentrico delle feste della Madre di Dio; i titoli dati a Maria sono sempre in riferimento a Cristo: "Colei che ha concepito la Saggezza e il Verbo di Dio (...) colei che ha nutrito col suo latte Colui che nutre l'universo (...) tabernacolo immacolato della vera luce (...) libro vivente di Cristo, sigillato col sigillo dello Spirito (...) trono, palazzo e sede del Re (...) Madre dell'Agnello e del Buon Pastore".
Le feste dei santi sottolineano a loro volta l'opera di Cristo nei suoi servi, la configurazione di essi al loro modello. L'anno liturgico bizantino è diviso in un ciclo di feste fisse, con delle date proprie nel calendario, che spesso coincidono con le date delle stesse celebrazioni nelle altre liturgie cristiane; un ciclo mobile, cioè quello incentrato sulla Pasqua; e un ciclo settimanale, chiamato anche dell'oktoichos, cioè degli otto toni.
Il ciclo fisso comincia il primo settembre, che è anche la data di inizio dell'anno civile bizantino. Le grandi feste del ciclo fisso sono: la Natività della Madre di Dio l'8 settembre; l'Esaltazione della Santa Croce il 14 settembre; l'Ingresso della Vergine nel tempio il 21 novembre; la Nascita di Cristo il 25 dicembre; l'Epifania il 6 gennaio; l'Incontro del Signore il 2 febbraio; l'Annunciazione il 25 marzo; la Trasfigurazione il 6 agosto e la Dormizione della Madre di Dio il 15 agosto. Il ciclo mobile delle celebrazioni bizantine ha il suo centro nella Pasqua con due grandi periodi che la precedono e la seguono e che portano il nome di Triodion e Pentecostrion.
Il Triodion prende il nome dal libro liturgico usato nelle dieci settimane che precedono la celebrazione della Pasqua; il termine Triodion viene da "tre odi", vale a dire i tre cantici della Bibbia che vengono cantati nell'ufficiatura del mattutino. Il Triodion comprende il periodo della pre-Quaresima e della Quaresima. La Quaresima bizantina propriamente detta dura quaranta giorni, dal primo lunedì al venerdì prima della Domenica delle Palme.
La Quaresima bizantina fa svolgere le settimane da lunedì a domenica, e pone una chiara distinzione tra il sabato e la domenica e gli altri giorni settimanali: nei primi si ha la celebrazione dell'eucaristia, che non c'è negli altri giorni.
Le ragioni di questa assenza della celebrazione dell'eucaristia sono legate alla teologia dei Padri e delle Chiese bizantine per le quali l'eucaristia è sempre vista come celebrazione del trionfo pasquale di nostro Signore Gesù Cristo. Nei mercoledì e nei venerdì di Quaresima si celebra la Liturgia dei Presantificati, cioè la celebrazione del vespro con la comunione al Corpo e al Sangue del Signore, consacrati la domenica precedente.
La Liturgia dei Presantificati viene solitamente celebrata la sera, dopo un giorno di digiuno; i testi e le cerimonie invitano alla compunzione: prostrazioni, illuminazione minima della navata della chiesa, velo del santuario quasi sempre chiuso. Il Triodion comprende due parti: un periodo di pre-Quaresima che dura tre settimane e quattro domeniche, a partire dalla decima prima di Pasqua: la Domenica del pubblicano e del fariseo; la Domenica del figlio prodigo; la Domenica di Carnevale o del giudizio finale e infine la Domenica dei latticini e di Adamo ed Eva.
Quindi la Quaresima vera e propria, con sei domeniche: la Domenica dell'Ortodossia; la Domenica di san Gregorio Palamas; la Domenica dell'esaltazione della Santa Croce; la Domenica di san Giovanni Climaco e la Domenica di santa Maria Egiziaca. La Settimana Santa bizantina è un periodo a se stante che celebra il mistero della passione, della morte e della risurrezione di Cristo. In modo speciale si sofferma nella contemplazione di Cristo come Sposo della Chiesa, come colui che nel suo grande amore per gli uomini ha dato la sua vita, ha preso la sua Chiesa come sposa, l'ha legata a sé nell'albero della croce.
Il Pentecostarion è il periodo di cinquanta giorni che celebra la risurrezione di Cristo, la sua vittoria sulla morte. Comprende nove domeniche: la Domenica di Pasqua; la Domenica di san Tommaso; la Domenica delle Mirofore; la Domenica del Paralitico; la Domenica della Samaritana; la Domenica del Cieco nato; il Giovedì dell'Ascensione; la Domenica dei 318 Padri del Concilio di Nicea; la Domenica di Pentecoste e la Domenica di tutti i santi.
Benché l'anno liturgico delle diverse Chiese cristiane abbia il suo fulcro e la sua origine nella festa di Pasqua, la disposizione della nostra raccolta di articoli segue l'ordine dei libri liturgici e del sinassario bizantini che fissano il suo inizio nel mese di settembre in coincidenza con quello che una volta era l'inizio dell'anno civile bizantino. Inoltre questa disposizione dell'anno liturgico bizantino ha come prima e ultima delle feste due celebrazioni della Madre di Dio, cioè la sua Nascita l'8 settembre e la sua Dormizione il 15 agosto, a sottolineare anche la dimensione ecclesiologica dell'anno liturgico: Nascita/Dormizione (Glorificazione) di Maria, Nascita/Glorificazione della Chiesa stessa, di cui Maria è tipo e figura. La celebrazione dell'anno liturgico in tutte le Chiese cristiane è la celebrazione del mistero di Cristo stesso nella sua Incarnazione, Passione, Morte e Risurrezione; e come conseguenza è anche la celebrazione del mistero della Madre.
(©L'Osservatore Romano 7 aprile 2011)
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