venerdì 15 aprile 2011

Youcat, intraducibile catechismo (Philippe Clanché)

Clicca qui per leggere la traduzione dell'articolo.
La lingua tedesca e' difficile? Oh! Sembra di essere a scuola quando il docente alzava un po' i voti perche' il compito in classe era difficile e gli studenti avevano combinato un disastro. Un buon insegnante, pero', di solito inizia a chiedersi: "Dove ho sbagliato? Evidentemente se gli alunni hanno fatto tanti errori e' colpa mia, riprendiamo il programma". L'umilta' e' questa...altro che le battute!

6 commenti:

laura ha detto...

Il tedesco non è arabo, nè cinese e non ci sono scuse che tengano. Se il Papa cerca di parlare in polacco e nelle altre lingue slave che a me sembrano impossibili, ci si potrebbe anche sforzare un po' per studiare la lingua della cultura europea e ricordare che tutta l'esegesi biblica del secolo scorso, l'inizio della riforma liturgica e molti importanti testi di teologia sono di scuola germanofona

Anonimo ha detto...

Raffa, ti segnalo due opinioni sul pasticcio YouCat:
http://www.vinonuovo.it/index.php?l=it&art=392
http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa201104/110414torno.pdf
Alessia

Anonimo ha detto...

Scusa ma…perchè questo articolo inizia con: Il libro avrebbe dovuto... questo è il catechismo dei giovani è "per noi giovani" e in piazza San Pietro l'altro giorno c'eravamo, e anche noi abbiamo lavorato a questo catechismo e lo abbiamo presentato al papa!

Perchè non parlare di come sono affrontate in maniera giovane ed entusiasmante tutte le tematiche. Ieri c'era un bellissimo articolo su Avvenire che ne riportava alcune ecco il link: http://www.avvenire.it/Chiesa/youcat+fede+formato+giovani_201104131400129070000.htm
Ma è un assaggio, basta leggere il libro, bellissimo e chiaro! Per noi!
E...soprattutto basta leggere la prefazione del papa, quando con linguaggio diretto e senza reticenze vi ripercorre la nascita del grande Catechismo, sottolineando l’audacia dell’impresa («Mi sembra un miracolo che questo progetto alla fine sia riuscito») e racconta del gruppo di lavoro con i giovani a Youcat.

Alice ha detto...

Caro anonimo un articolo gentile verso il catechismo lo trovi qui.

Alice ha detto...

http://www.vinonuovo.it/index.php?l=it&art=392


Il Manuale delle Giovani marmotte
di Giorgio Bernardelli | 15 aprile 2011
La mia personalissima opinone sull'ultimo scandalo sulle traduzioni scoppiato in Vaticano intorno all'edizione italiana di YouCat, il catechismo per i giovani che andranno alla Gmg

Nel mondo un po' bizzarro degli opinionisti cattolici la notizia del giorno è il pasticciaccio sulle traduzioni di YouCat, la versione giovane del Catechismo della Chiesa cattolica curata dalla Conferenza episcopale austriaca e pubblicata ora in 13 lingue per i giovani che parteciperanno alla Giornata mondiale della Gioventù di Madrid. Un'operazione resa particolarmente autorevole da una prefazione scritta da Benedetto XVI in persona. Come avrete letto nell'occhio del ciclone è finita la traduzione della domanda «Può una coppia cristiana fare ricorso ai metodi di regolazione della fecondità?», che nella versione italiana è diventata «Può una coppia fare ricorso ai metodi anticoncezionali?». Ma a far discutere è anche l'utilizzo dell'espressione «eutanasia passiva» al posto di «accanimento terapeutico».

Vale la pena di ricordare che una querelle molto simile aveva accompagnato anche l'uscita del libro-intervista di Peter Seewald a Benedetto XVI Luce del mondo. Anche allora qualcuno si era stracciato le vesti per un «grossolano errore di traduzione». E guarda caso anche allora l'oggetto del contendere era una questione legata alla morale sessuale.

Alice ha detto...

Viene allora spontaneo chiedersi: come mai è diventato così difficle tradurre il magistero? A questa domanda c'è la risposta della scuola di pensiero catastrofista: quella per cui tutto dipende dal caos che regna nella Chiesa, dai piani alti dei Sacri Palazzi fino all'ultima delle Curie di provincia, tutti luoghi notoriamente pieni di gente che rema contro questo povero Papa. E poi c'è ovviamente anche la risposta dell'altra scuola, quella che intorno a certi infortuni gongola: hanno voluto tornare a ridurre la complessità del mondo di oggi allo schema della domanda e risposta? Eccoli accontentati...

Quello che, invece, a me colpisce è un altro aspetto: il fatto che nessuno mai scommetta sull'intelligenza di chi legge questi testi. Si parte dal presupposto che il lettore del magistero sia un vaso da riempire, che non abbia mai la capacità di andare al di là di una singola parola magari non proprio precisa. Perché - tanto in questo caso quanto in quello di Luce del mondo - basterebbe non fermarsi al singolo pasaggio per accorgersi che il messaggio trasmesso è comunque tutt'altro che ambiguo. Perché è ovviamente la bellezza della visione cristiana della sessualità, che sa tenere insieme piacere fisico e apertura al dono della vita, ciò che in quella sezione YouCat prova a spiegare ai giovani di oggi. Come pure è il rispetto della dignità della persona anche nella malattia il cuore della parte dedicata al fine vita. Con il risultato che a generare confusione, alla fine, è più questa ossessione per il possibile «travisamento della sana dottrina» che l'eventuale ambiguità delle parole.

Allora a me viene un dubbio: quello che l'errore di traduzione più pericoloso sia un altro e riguardi una sigla più che una parola. Perché noi per parlare delle Giornate modniali della Gioventù continuiamo a utilizzare l'espressione Gmg. Ma basta combinare quelle due lettere in un altro modo e salta fuori il mitico Mgm, il Manuale delle Giovani marmotte. Quello dove per ogni situazione trovavi scritta l'indicazione giusta, preconfezionata. Dove l'importante era che fosse chiaro ciò che devi o non devi fare, non il perché. Va bene: scegliamo meglio le parole, sistemiamo le possibili ambiguità. Ma, per favore, non illudiamoci di dare in mano ai nostri giovani il libretto dei precetti. Perché la traduzione vera del Vangelo è quella che dovranno fare loro, dentro la propria vita. Quel giorno le ragioni che gli avremo trasmesso conteranno molto di più delle singole parole.