Papa/ Non guardare solo a fragilità Chiesa ma anche a sua santità
Tutti i membri del Popolo di Dio sono chiamati a diventare santi
Roma, 1 nov. (TMNews)
"La Solennità di Tutti i Santi è occasione propizia per elevare lo sguardo dalle realtà terrene, scandite dal tempo, alla dimensione di Dio, la dimensione dell'eternità e della santità. La Liturgia ci ricorda oggi che la santità è l'originaria vocazione di ogni battezzato. Cristo infatti, che col Padre e con lo Spirito è il solo Santo, ha amato la Chiesa come sua sposa e ha dato se stesso per lei, al fine di santificarla.
Per questa ragione tutti i membri del Popolo di Dio sono chiamati a diventare santi, secondo l'affermazione dell'apostolo Paolo".
Lo ha detto Papa Benedetto XVI prima dell'Angelus recitato dalla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano in piazza san Pietro in occasione della solennità di tutti i Santi.
"Siamo dunque invitati - ha osservato il Santo Padre - a guardare la Chiesa non nel suo aspetto temporale ed umano, segnato dalla fragilità, ma come Cristo l'ha voluta, cioè 'comunione dei santi'.
Nel Credo la professiamo 'santa', in quanto è il Corpo di Cristo, è strumento di partecipazione ai santi Misteri, in primo luogo l'Eucaristia, e famiglia dei Santi, alla cui protezione veniamo affidati nel giorno del Battesimo.
Oggi veneriamo questa innumerevole comunità di Tutti i Santi, i quali, attraverso i loro differenti percorsi di vita, ci indicano diverse strade di santità, accomunate da un unico denominatore: seguire Cristo e conformarsi a Lui, fine ultimo della nostra vicenda umana. Tutti gli stati di vita, infatti, possono diventare, con l'azione della grazia e con l'impegno e la perseveranza di ciascuno, vie di santificazione".
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