lunedì 31 ottobre 2011

L’insegnamento della religione non ferisce la laicità dello Stato. Nel discorso al nuovo ambasciatore del Brasile Benedetto XVI volge il pensiero alla Gmg che si terrà nel 2013 a Rio de Janeiro (O.R.)

Nel discorso al nuovo ambasciatore del Brasile Benedetto XVI volge il pensiero alla Gmg che si terrà nel 2013 a Rio de Janeiro

L’insegnamento della religione non ferisce la laicità dello Stato

«L’insegnamento religioso confessionale nelle scuole pubbliche, oltre a non ferire la laicità dello Stato, garantisce il diritto dei Paesi a scegliere l’educazione dei propri figli, contribuendo in tal modo alla promozione del bene comune». Lo ha sottolineato Benedetto XVI nel discorso rivolto ad Almir Franco de Sá Barbuda, nuovo ambasciatore del Brasile presso la Santa Sede, ricevuto in udienza, nella mattina di lunedì 31 ottobre, per la presentazione delle lettere credenziali.
Il Papa ha evidenziato che è opportuno riaffermare che l’insegnamento religioso confessionale nelle scuole pubbliche, lungi dal significare che lo Stato assume o impone un determinato credo religioso, indica il riconoscimento della religione come un valore necessario per la formazione integrale della persona.
E l’insegnamento in questione, ha rilevato il Pontefice, non si può ridurre a una generica sociologia delle religioni, poiché non esiste una religione generica, aconfessionale. Benedetto XVI, riferendosi poi al campo della giustizia sociale, ha affermato che il Governo brasiliano sa di poter contare sulla Chiesa come partner privilegiato in tutte le iniziative che mirano allo sradicamento della fame e della miseria.
Il Papa ha quindi ribadito che il contributo della Chiesa non si limita a concrete iniziative assistenziali, umanitarie, educative, ma tiene presente, in modo particolare, la crescita etica della società, promossa dalle molteplici manifestazioni di apertura al trascendente e per mezzo della formazione di coscienze sensibili al compimento dei doveri di solidarietà. L’Accordo firmato fra la Santa Sede e il Governo brasiliano nel 2008 — lungi dall’essere una fonte di privilegi per la Chiesa o dal presupporre un affronto alla laicità dello Stato — è la garanzia che permette alla comunità ecclesiale di sviluppare tutte le sue potenzialità a beneficio di ogni persona umana e di tutta la società brasiliana.
Benedetto XVI ha inoltre rivolto un pensiero all’organizzazione della prossima Giornata mondiale della gioventù, che si terrà nel 2013 a Rio de Janeiro.
Il Papa ha sottolineato «con vivo apprezzamento e profonda riconoscenza» la disponibilità manifestata dalle diverse autorità dello Stato brasiliano «come pure dalla sua Rappresentanza diplomatica presso la Santa Sede» in vista dell’importante appuntamento.

(©L'Osservatore Romano 31 ottobre - 1° novembre 2011)

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