mercoledì 20 aprile 2011

All’udienza generale il Papa saluta il presidente del Ppe

All’udienza generale il Papa saluta il presidente del Ppe

Tra i partecipanti all’udienza generale di oggi c’era Joseph Daul presidente del gruppo del Partito Popolare Europeo al Parlamento Europeo. Il politico francese, che presiede il più grande partito all’Assemblea di Strasburgo, ha avuto un breve colloquio con Benedetto XVI. Nell’intervista di Fausta Speranza racconta emozioni e significati di questo incontro in un momento in cui l’Europa affronta sfide importanti:

R. - Je crois que c’est une émotion toujours très grande…

Credo che sia un’emozione sempre molto grande e in particolare in un momento come questo. Ed è stato anche molto emozionante perché c’era tanta, tanta gente: si vede bene che la Chiesa è molto viva e questo fa sempre molto piacere. Ho potuto constatare anche come il Santo Padre segua tutto quanto sta succedendo in Europa e mi ha rivolto la domanda sui cristiani nel mondo e sulla loro situazione che sta diventando molto difficile.

D. – Qual è l’importanza dei valori cristiani per l’Europa d’oggi?

R. – Mais, je crois que les valeurs …
Io credo che a livello politico i valori cristiani siano ancora molto vivi e noi cerchiamo di fare del tutto per coltivarli, per salvaguardarli, perché ogni giorno si cerca di attaccare proprio questi valori. E poi oggi, su questa piazza, il mio pensiero è andato a tutti i cristiani che vivono in Medio Oriente e in Iraq: noi dobbiamo sostenerli molto e cerchiamo di farlo: abbiamo anche fatto venire esponenti della Chiesa, vescovi in queste terre, a Strasburgo, circa un mese fa.

D. – Qualche volta diciamo che l’Europa è debole, ma i valori sui quali l’Europa si è costruita non erano e non sono assolutamente deboli…

R. – No, quand on dit que l’Europe est faible…

No. A quanti mi dicono che l’Europa è debole, rispondo sempre dicendo che ci confrontano con gli Stati Uniti. Ma l’Europa è stata creata soltanto 60 anni fa e i suoi valori, lo dico ai cristiani d’Europa, sono valori ben radicati, perché noi abbiamo vissuto – io vengo dall’Alsazia, terra di guerre in passato – 60 anni di pace e di prosperità. Questo non è stato nel secolo precedente. Dunque, già per questo l’Europa merita di essere vista come vincente…. L’Europa avanza, a volte a piccoli passi e a volte un poco più velocemente. L’Europa è in cammino e i nostri valori europei stanno crescendo, anche per quanto riguarda l’economia e il rapporto con il sociale, perché bisogna tener conto che ci impegniamo anche molto nel sociale. Altri continenti ci invidiano questa nostra attenzione al sociale.

D. – Pensando al passato, oggi parliamo molto di religione e questo per diversi aspetti: quali sono le speranze e le preoccupazioni per il futuro dell’Europa in tema di religione?

R. – Je crois qu’au niveau de la religion et de la pratique…

Credo che, a livello di religione e di pratica cristiana, stiamo vivendo una svolta: lo dico spesso che attualmente la Chiesa cattolica sta vivendo una svolta. Quando vedo l’entusiasmo di queste persone, come oggi in Piazza San Pietro, credo di essere nel vero. Abbiamo nuovamente bisogno dei nostri valori, ai quali appoggiarci in questo momento difficile, perché è sempre nei momenti più difficili che si ritorna all’essenziale dei propri valori, e ovviamente alla cristianità, alla famiglia e ai valori della famiglia. E’ necessario ancor di più oggi, nella crisi che stiamo vivendo. Lo credo e noto che c’è un ritorno a questi veri valori… (mg)

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