lunedì 11 aprile 2011

Belgio: Pedofilia, nessun asilo a ex vescovo Bruges (Ats). Inaccettabile l'articolo di Peloso sul Secolo XIX

La strenua lotta del Papa contro la pedofilia nel clero: il "caso Belgio"

Leggiamo e poi commentiamo:

Belgio: Pedofilia, nessun asilo a ex vescovo Bruges

All'ex vescovo di Bruges, Roger Vangheluwe, che la Congregazione per la dottrina e la fede ha deciso di allontanare dal Belgio a seguito di accuse di pedofilia, "non è stato dato alcun asilo diplomatico. Egli non si trova in nuziatura e ha già lasciato da giorni il Belgio". È quanto afferma il nunzio apostolico in Belgio, mons. Giacinto Berloco, in merito a notizie di stampa secondo cui il prelato avrebbe chiesto asilo diplomatico nell'ambasciata della Santa Sede a Bruxelles.
"Questo è falso", sostiene mons. Berloco. "Ho tenuto i contatti con lui, inevitabilmente, e l'ho visto - specifica il nunzio - ma non è corretta ed è per certi versi ridicola la formula tecnica di una richiesta di asilo. Perché Vangheluwe non è un fuggitivo".
Dimessosi un anno fa dopo avere confessato di avere abusato sessualmente di suo nipote, la Congregazione ha annunciato ieri di aver disposto per lui un periodo di "trattamento spirituale e psicologico" lontano dal Belgio.
"Non ho detto e non dirò dove si trova ora", sottolinea il nunzio vaticano. "È chiaro che in questi ultimi mesi" anche in funzione della decisione maturata dalla Congregazione per la dottrina della fede, "l'ho visto e ho avuto dei contatti con lui". In nunziatura? "Non sono tenuto a rispondere", dichiara il nunzio.

© Copyright (ats)

Ieri Syriacus ci ha segnalato l'articolo apparso sul Secolo XIX. Titolo: "Belgio, vescovo pedofilo in fuga con la benedizione del Vaticano".
Peloso definisce "sospetta" la decisione della Santa Sede di ordinare a Vangheluwe di lasciare il Belgio e collega il caso a quello del card. Law, costretto alle dimissioni da vescovo di Boston, salvo poi vedersi assegnato un ruolo di prestigio a Roma. Trovo particolarmente offensivo accostare i due casi in quanto il card. Law non e' mai stato accusato di abusi. Certo! Non e' che faccia i salti di gioia per la sua nomina ad arciprete di Santa Maria Maggiore (avvenuta nel 2003), ma non ha senso tornare sull'argomento.
Inoltre mi risulta oltraggioso anche solo pensare che Benedetto XVI possa dimenticare cio' che Vangheluwe ha fatto in Belgio.
Forse sarebbe il caso che il Vaticano dicesse due parole a sostegno della decisione della CDF, ma mi rendo conto che, come sempre, e' chiedere troppo.
Si interviene immediatamente quando un giornalista osa parlare di liturgia, ma quando c'e' di mezzo la pedofilia, si diventa tutti silenziosi.
Eppure Benedetto XVI ha investito moltissimo nella lotta a questa piaga
.
R.

13 commenti:

mariateresa ha detto...

cara buongiorno. Il modo di dare le notizie relative a all'ex vescovo di Bruges riguarda la propaganda e non l'informazione.
Quando si scrive in un certo modo, come fa peloso, e come hanno fatto certe agenzie di notizie in Belgio, è perchè si combatte una battaglia di parte e questa parte è contro la Chiesa, a prescindere. Anche nei riguardi di Law parlano come fosse un ricercato e non è vero.
Ma quello che è vero o non vero, non ha nessuna importanza, dovremmo averlo ormai capito. E non è la prima volta che verifichiamo la faziosità di questo giornalista.
Bisogna che ce lo stampiamo bene nell'encefalo: ci sono media che presidiano le notizie per darle nel modo più negativo possibile per la Chiesa e naturalmente per papa Bendetto.
A volte, parlando più in generale e a proposito di questo contesto sfavorevole , ci siamo chiesti perchè certi giornalisti siano ben accetti in Sala Stampa. Abbiamo fatto la domanda ma non si udì risposta.Io ancora me lo chiedo.
Forse è il quarto segreto di Fatima.

Anonimo ha detto...

E si, più certi figuri ne combinano e più il Vaticano ci va con i piedi di piombo.

Non capisco che cosa attenda il Vaticano a laicizzare questo vescovo, già disastroso di suo? Che cosa c`è da indagare se è reo confesso? Perché un prete si e un vescovo no?

Jacu

Anonimo ha detto...

Sino a che il vaticano non si decidera a iniziare a revocare accrediti ci sarà sempre qualche furbastro che si permetterà di giocare sporco. Comunque, cosa dovrebbe fare, secondo Peloso, il Vaticano di questo ex vescovo autentica mina vagante e, ormai, al di là di qualsivoglia punizione terrena?
Alessia

Raffaella ha detto...

Grande Mariateresa :-)
Alessia, ha ragione: che cosa avrebbe potuto fare di piu' il Vaticano?
Il reato e' prescritto dal punto di vista penale ed anche per la legge canonica.
Cio' che si puo' fare, come dice Jacu, e' ridurre allo stato laicale, ma non penso sia una procedura semplice. Magari la causa e' istruita e non e' ancora a termine. C'e' da dire pero' un'altra cosa: finche' il tipo fa parte della Chiesa, puo' essere controllato e seguito nel percorso di cura.
R.

Anonimo ha detto...

Ho l'impressione che il Peloso si riferisca ad altro. Il paragone con Law infatti e' deboluccio e anche distante nel tempo.
C'e' invece un emerito di Orvieto, ospitato anche lui nelle pagine del S19 un mese fa, che dopo i macelli combinati in diocesi hanno "piazzato" a roma x gli esercizi spirituali. Mi sembra un riferimento molto piu' vicino e diretto.

mariateresa ha detto...

non dimenticate che il recupero personale è ammesso per il Giornalista Collettivo solo a Polanskj. Gli altri disgraziati possono essere squartati mediaticamente sulla pubblica piazza.

Raffaella ha detto...

Nell'articolo di Peloso, che ho dovuto acquistare ma che non e' disponibile online, si fa esplicito riferimento a Law.
C'e' pero' una grandissima differenza fra Law ed il vescovo di Orvieto: il primo fu portato a Roma dalla Santa Sede, il secondo dalla Cei.
R.

Raffaella ha detto...

Eh gia, Polansky e' un "artista", quindi gode dell'appoggio dei radical chic, colleghi registi ed attori compresi.
R.

Anonimo ha detto...

I soliti due pesi e due misure.
L'altra differenza è che l'ex vescovo di Orvieto è amatissimo dai media, il card. Law no e a ragione non discuto.
Alessia

Anonimo ha detto...

Bertone e Bagnasco, magari aiutati da Vian che va a cena coi direttori, non potrebbero spostare un vero vaticanista dalla Stampa, dove abbondano, al Decimonono? Non serve un credente ma almento un competente, alla Benny Lay. A Genova sono bastati pochi anni di Tettamanzi per distruggere l'opera di Siri. Eufemia

Anonimo ha detto...

Al Decimonono (da decenni in pugno alla peggiore sinistra laicista) trovare della competenza è impresa titanica. Da ragazzo mi divertivo con gli amici a leggerne alcune perle. Alcune le conservo per i momenti di malinconia:
- edizione 15.11.2000, caso mucca pazza: "Il punto chiave del discorso di Jospin è la proibizione delle farine di origine animale nell'alimentazione di bovini, PORCINI, pollame, pesci...";
- caso tragico della povera contessa Vacca Agusta: "il volto irriconoscibile, il cranio sfondato e molte OSSE rotte".
Cito casi risalenti perché da molti anni ne rifuggo il più possibile la lettura, nonostante gli aspetti comici.
Alberto

Anonimo ha detto...

Bella domanda si pone Eufemia.
Letto questo articolo di Carlo Tecce per "il Fatto Quotidiano" via Dagospia (!)?
Ammesso e non concesso che il polpettone sia veritiero, consiglio la lettura degli ultimi tre paragrafi (dove Vittorio Messori diventa Alberto, ma tant'è), la prima parte può tranquillamente ignorata perché decisamente pesante per lo stomaco più resistente. Se penso che il fatto finirà nelle scuole mi viene un colpo.
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/articolo-23547.htm#Scene_1
Alessia

mariateresa ha detto...

mi sembrano un mucchio di balle quelle del Fatto. Onanismi (voglio essere raffinata) e auspici.
Ma soprattutto rotondissime balle.