Papa/ I cristiani non discendono agli inferi come Gesù dopo morte
Dopo risurrezione era al di sopra di regole biologiche e fisiche
Città del Vaticano, 22 apr. (TMNews)
I cristiani non scendono "agli inferi" come Gesù dopo la morte. E' una delle risposte teologiche che il Papa dà nel corso della trasmissione tv 'A sua immagine' (Rai1) che per questo venerdì santo lo ha eccezionalmente intervistato con le domande di alcuni spettatori.
Una delle domande verte sul fatto che, secondo il Vangelo, tra la morte e la risurrezione "discende agli inferi". Ciò cale per tutti i cristiani? "Innanzitutto - risponde il Papa - questa discesa dell'anima di Gesù non si deve immaginare come un viaggio geografico, locale, da un continente all'altro. E' un viaggio dell'anima". La discesa di Cristo agli inferi "vuol soprattutto dire che anche il passato è raggiunto da Gesù, che l'efficacia della Redenzione non comincia nell'anno zero o trenta, ma va anche al passato, abbraccia il passato, tutti gli uomini di tutti i tempi". In questo senso, "questa discesa agli inferi, cioè nelle profondità dell'essere umano, nelle profondità del passato dell'umanità, è una parte essenziale della missione di Gesù, della sua missione di redentore e non si applica a noi".
Rispondendo ad una successiva domanda circa il fatto che, dopo la risurrezione, le donne che si recarono al sepolcro e i discepoli non riconobbero Gesù, il Papa ha spiegato: "Gesù non muore più, cioè sta sopra le leggi della biologia, della fisica, perché sottomesso a queste uno muore" e "essendo in queste condizioni, Gesù ha la possibilità di farsi palpare, di dare la mano ai suoi, di mangiare con i suoi, ma tuttavia sta sopra le condizioni della vita biologica, come noi la viviamo. E - ha aggiunto il Papa - sappiamo che, da una parte, è un vero uomo, non un fantasma, che vive una vera vita, ma una vita nuova che non è più sottomessa alla morte e che è la nostra grande promessa".
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