BENEDETTO XVI: COENA DOMINI, “LA FEDE RICHIEDE AMORE”
Nel suo intimo Gesù ha atteso il “momento in cui avrebbe donato se stesso ai suoi sotto le specie del pane e del vino. Ha atteso quel momento che avrebbe dovuto essere in qualche modo le vere nozze messianiche: la trasformazione dei doni di questa terra e il diventare una cosa sola con i suoi”.
Lo ha detto, stasera, Benedetto XVI, nella Messa in Coena Domini. Gesù ha desiderio di noi, ma noi, ha chiesto il Papa, “bramiamo la sua vicinanza, il diventare una cosa sola con Lui, di cui Egli ci fa dono nella santa Eucaristia? Oppure siamo indifferenti, distratti, pieni di altro?” Dalle parabole di Gesù sui banchetti “sappiamo che Egli conosce la realtà dei posti rimasti vuoti, la risposta negativa, il disinteresse per Lui e per la sua vicinanza. I posti vuoti al banchetto nuziale del Signore, con o senza scuse, sono per noi, ormai da tempo, non una parabola, bensì una realtà presente, proprio in quei Paesi ai quali Egli aveva manifestato la sua vicinanza particolare”. Gesù “sapeva anche di ospiti che sarebbero sì venuti”, ma “senza gioia per la sua vicinanza, seguendo solo un’abitudine, e con tutt’altro orientamento della loro vita”. “Chi vive la fede non come amore – ha precisato il Pontefice - non è preparato per le nozze e viene mandato fuori. La comunione eucaristica richiede la fede, ma la fede richiede l’amore, altrimenti è morta anche come fede”.
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