domenica 10 aprile 2011

La Cassazione: no ad interventi chirurgici senza speranza. Card. Angelini: Nessuno può decidere sulla vita. Sirchia: Cure palliative per controllare il dolore (Galeazzi)

Clicca qui per leggere l'articolo di Masci. Qui l'intervista al card. Angelini e qui per quella al prof. Sirchia, entrambe realizzate da Giacomo Galeazzi.

3 commenti:

un passante ha detto...

ci si metta d'accordo però. Perchè se è no agli interventi senza speranza in paziente lucido e capace di decidere (e chi lo dice? magari anche solo sei mesi di vita in più per qualcuno possono fare la differenza), deve essere no anche per terminale costretto a sopportare tubi e cateteri venosi contro la propria volontà. E anche l'inserimento di tubi e cateteri è spesso penoso, doloroso e porta inutile sofferenza. ed è comunque senza speranza

Anonimo ha detto...

per il passante: ci son delle situazioni in cui l'intervento no prolunga la vita, ma causa solo sofferenze. la medicina ha dei limiti che medici e pazienti devono accettare. Si deve sempre sperare e pregare, ma dobbiamo fermarci e rispettare la natura ,anche quando sembra incomprensibile e le situazioni contingenti potrebbero indurre a gesti disperati e a interventi eroici che non servono a nulla. Sono medico e in 30 anni ho visto di tutto, ma sono assolutamente convinto che ognuno abbia il diritto di morire in pace. I medici non sono onnipotenti e bisogna fermarsi e affidare tutto al Signore.

Andrea ha detto...

E' estremamente semplice: la Cassazione (vedi Eluana), insieme ad alcuni giudici e alla maggioranza dei giornalisti, preme per l'introduzione pratica e giuridica dell'eutanasia.
Divorzio-aborto-eutanasia: il copione è scritto da decenni, per non dire da secoli.