sabato 23 aprile 2011

La prima volta di un Papa in tv intervistato dai telespettatori, nel giorno e nell’ora in cui i cristiani fanno memoria della morte di Cristo, avrebbe forse meritato uno spazio a sé stante, senza soluzione di continuità (Tornielli)

Non si interrompe così un Pontefice

ANDREA TORNIELLI

La semplicità e la chiarezza con cui Benedetto XVI, nel corso dell’intervista registrata e trasmessa ieri pomeriggio, ha risposto alle domande raccolte tra gli spettatori di «A Sua immagine» dovrebbe far cadere uno dei ritornelli più utilizzati in questi anni: la contrapposizione tra Wojtyla papa «mediatico» e «comunicatore», e Ratzinger papa teologo che va letto più che ascoltato.
Si tratta infatti di un cliché che finisce per sminuire il valore del primo come del secondo, riducendo Giovanni Paolo II a un’icona televisiva e il suo successore a un topo di biblioteca.
Anche se la partecipazione di un Papa a un programma tv per farsi intervistare dagli spettatori non ha precedenti, gli incontri di Benedetto XVI che dialoga con i fedeli sono, invece, una costante. I dialoghi con i sacerdoti – a Roma, in Valle d’Aosta, nel bellunese e in Trentino – come pure l’incontro con i bambini della prima comunione in piazza San Pietro nell’ottobre 2005 sono da iscrivere tra le pagine più significative del pontificato.
Joseph Ratzinger è stato professore, era abituato a dialogare con gli allievi (che continua a incontrare ogni anno a Castelgandolfo affrontando con loro temi di attualità per la vita della Chiesa), e anche da Papa non si è mai sottratto a domande e interviste. Ne ha rilasciata una all’inizio di ogni viaggio, incontrando i giornalisti sull’aereo papale. Ne ha registrate diverse per la tv, sempre in occasione dei viaggi.
E dopo aver pubblicato tre libri-intervista da cardinale, il primo con Vittorio Messori, gli altri due con il giornalista tedesco Peter Seewald, ha accettato la proposta di quest’ultimo e lo scorso novembre ha dato alle stampe «Luce del mondo». Per una settimana, un’ora al giorno, Benedetto XVI s’è fatto intervistare senza conoscere prima le domande, parlando con franchezza dello scandalo pedofilia, delle crisi mediatiche del suo pontificato, delle sue fragilità.
La partecipazione televisiva di ieri mostra dunque ancora una volta come i Papi utilizzino le possibilità offerte dai media, e non disdegnino affatto il genere dell’intervista: rimangono nella storia quelle di Giovanni XXIII con Indro Montanelli e di Paolo VI con Alberto Cavallari.
Ratzinger è un bravo comunicatore, capace di presentare immagini evocative, come quando, ai giovani riuniti a Colonia, nell’agosto 2005, spiegò il sacramento dell’eucaristia paragonandolo alla fissione nucleare. O come ha fatto ieri, quando ha richiamato la fragilità del corpo degli ammalati in stato vegetativo con l’immagine di una chitarra che non può suonare perché ha le corde spezzate.
Resta però un dubbio sulla scelta degli autori della trasmissione in onda su RaiUno, che hanno deciso di spezzettare l’intervista papale, diluendola e intervallando ogni risposta con inserzioni, molti commenti in studio, collegamenti esterni.
La prima volta di un Papa in tv intervistato dai telespettatori, nel giorno e nell’ora in cui i cristiani fanno memoria della morte di Cristo, avrebbe forse meritato uno spazio a sé stante, senza soluzione di continuità.

© Copyright La Stampa, 23 aprile 2011 consultabile online anche qui.

5 commenti:

Luisa ha detto...

Non solo condivido l`opinione di Tornielli ma aggiungo che se sono stata sorpresa dalla scelta del Venerdì Santo per l`intervista del Santo Padre, mi ero detta che comunque non saremmo arrivati alle 15h, all`hora nona, e invece, avendo fatto precedere e seguire le parole del Papa da interventi in studio e esterni (ai quali si poteva dedicare un`altra emissione),si è andati oltre.
In realtà attorno al Papa, servendosi del Papa, si è voluto costruire un evento mediatico, una scelta, a mio avviso, discutibile.
Aggiungo che, avendole avvertite dell`intervento del Papa, dalla Svizzera, Francia e Germania, diverse persone hanno seguito il Papa, tutte, senza eccezione, mi hanno manifestato la loro incomprensione sulla messa in scena della RAI.
Mah, ci restano pur sempre le parole di Benedetto XVI che potremo, tranquillamente, leggere, rileggere e meditare senza inutili commenti.

euge ha detto...

Non posso che sottoscrivere l'opinione di Tornielli!

luna ha detto...

Concordo... Le parole di Papa Benedetto, soprattutto se accompagnate dal video, sono come frecce infuocate che illuminano la mente, incendiano il cuore, e solo Dio sa quale sia l'effetto sull'anima. Anche se tutto questo resta, forse andava impostato in un altro modo...

Anonimo ha detto...

Avrei preferito solo Papa Benedetto , intercalando le sue pacate risposte con musiche e immagini della passione. per meditare, solo per mediate e invece.....chiamati i "cattolici adulti" (Ronconi e Amirante) e con tutto il rispetto per il buon Francescano che non faceva altro che ripetere gli stessi concetti di Ratzinger.Certo il sorriso della Amirante, era fuori lugo e la polemica di Ronconi con la siracusana........ insomma Carello ha dovuto ubbidire alle leggi interne dell'episcopato italiano. Il papasi, ma le altre voci "autorevoli"a cui i cattolici devono necessariamente adeguarsi dovevano fare da contralatare ad eventuali risposte del papa non in "linea" con l'ermeneutica della rottura...... sempre la stessa storia e la stessa frittata. Ma è troppo chiedere che solo Pietro parli il venedrdì Santo? Buona Pasqua a tutti

Giusy445 ha detto...

Anche nel suo intervento di ieri, il Papa è stato messo nell'angolo......... Nel senso che lasciarlo parlare senza intercalare le sue risposte con quelle degli ospiti, sarebbe stato troppo pericoloso. Benedetto XVI è un Papa che anche se non necessariamente mediatico, non solo scalda i cuori ma, mette in funzione il cervello ed è per questo che, anche in una occasione come questa, doveva essere limitato. Comunque, chi ha focalizzato l'attenzione sulle sue risposte senza tenere conto dello show stile Porta a Porta che veniva costruito in studio, ha sicuramente molto su cui riflettere! IL MESSAGGIO DI BENEDETTO XVI E' PASSATO CHIARO, DIRETTO E SEMPLICE nonostante in studio c'era chi ripeteva le stesse cose perchè evidentemente il Papa aveva già detto tutto e non c'era nulla da aggiungere.