sabato 23 aprile 2011

Le due omelie del Giovedì Santo nel commento di Giacomo Galeazzi

“Wojtyla riscatta la Chiesa da errori vergognosi”

Benedetto XVI attacca i peccati contro i più deboli: “Satana ci mette alla prova”

GIACOMO GALEAZZI

CITTÀ DEL VATICANO

Ancora oggi Satana mette alla prova i discepoli di Cristo davanti al mondo, ma Dio aiuta la Chiesa». Poiché «la peggior persecuzione per la Chiesa è il peccato al suo interno», il Papa apre il triduo pasquale denunciando l’attacco del Demonio attraverso le infedeltà del clero e dei fedeli. Benedetto XVI compie il rito della lavanda dei piedi, devolve le offerte del giovedì santo alle vittime del Giappone, si domanda se «il popolo di Dio non sia diventato incredulo» e riconosce al prossimo Beato Karol Wojtyla («grande testimone di Dio») il merito di riscattare la vergogna per i peccati di una Chiesa nelle quale convivono «errori vergognosi ed esempi luminosi». Il Pontefice stigmatizza la fede stanca di un Occidente annoiato dalla sua storia e dalla sua cultura ed esorta i cristiani ad essere «un popolo sacerdotale per il mondo».
Oggi nel programma di Ra1 «A Sua immagine» spiegherà che anche per chi è in stato vegetativo «l’anima è ancora presente nel corpo», poi in serata presiederà la Via Crucis al Colosseo. Nelle intense meditazioni il percorso verso il Calvario è equiparato «all’ora della prova della nostra vita, quando le varie maschere della menzogna deridono la verità e le lusinghe del successo soffocano l’intimo richiamo all’onestà. E «quando il vuoto di senso e di valori annulla l’opera educativa e il disordine del cuore sfregia l’ingenuità dei piccoli e dei deboli». Il cuore umano, «spesso meschino, si lascia ingannare dalle illusioni del piccolo tornaconto personale». È a questo cuore, «preso dalla contabilità del proprio benessere e cieco alla mano del povero e dell’indifeso che mendica ascolto e chiede aiuto», che sono diretti gli insegnamenti delle tre cadute di Gesù sotto il peso della croce. Nella prima si riconosce «l’umana impotenza, di fronte alla potenza divina», nella seconda la persecuzione che uccide i cristiani in nome di un dio estraneo all’amore, nella terza l’invito a rimanere saldi nella prova.
Già ieri il Papa ha espresso «vergogna» per gli «errori» della Chiesa, e timore che i cristiani d’Occidente perdano fede, storia, cultura e diventino «un non-popolo». Ma, «nonostante la vergogna per i nostri errori», pensando alla imminente beatificazione di Giovanni Paolo II lo indica «con gratitudine» come «uomo colmato di Spirito Santo». «Oggi constatiamo con dolore nuovamente che a Satana è stato concesso di vagliare i discepoli visibilmente davanti a tutto il mondo». Dio, tuttavia, aiuta la Chiesa «attraverso le acque agitate della storia». Quasi un anno fa, al termine dell’anno sacerdotale, Joseph Ratzinger aveva chiamato in causa Satana nello scandalo degli abusi sessuali del clero sui minori: «Era da aspettarsi che al “nemico” questo nuovo brillare del sacerdozio non sarebbe piaciuto». Benedetto XVI che nella sua ultima Via Crucis da cardinale, nel 2005, denunciò con chiarezza la «sporcizia» nella Chiesa e che da Papa si è trovato a gestire una fase acuta dello scandalo dei preti pedofili (avviando quest’anno il commissariamento dei Legionari di Cristo e una operazione di «purificazione» nella Chiesa irlandese) ha scelto la messa del crisma per contrapporre la consapevolezza del peccato interno alla Chiesa alla santità dei molti che (come Wojtyla) «danno la certezza che la promessa di Dio non cade nel vuoto». E non si è «cristiani per vanto, ma per aprire il mondo a Dio», quindi la Chiesa è «chiamata a guarire» e deve assistere «le persone angustiate nel corpo e nell’anima». La contrapposizione tra Wojtyla e gli errori della Chiesa per cui provare vergogna cancella le critiche rivolte in vari paesi a Giovanni Paolo II di essere stato troppo debole rispetto alla pedofilia dei preti, soprattutto verso l’ex arcivescovo di Vienna Groer e il fondatore dei Legionari, Maciel. Significativamente il servizio liturgico della veglia di Pasqua sarà svolto dagli studenti dei Legionari, la congregazione «sanata» dalla «tolleranza zero» antiscandali di Ratzinger che sta producendo risultati positivi in tutti gli episcopati nazionali e la diminuzione delle denunce per pedofilia.

© Copyright La Stampa, 22 aprile 2011

1 commento:

Anonimo ha detto...

Rimane il fatto che non si è indagato e la beatificazione mette una pietra tombale sulla verità.
Purtroppo devo tacere...