sabato 23 aprile 2011

Il Papa risponde in televisione ai telespettatori: il commento di Giacomo Galeazzi

L'EVENTO: RATZINGER IN TELEVISIONE

Il Papa: l’anima resta in noi anche nel coma

Ha risposto a domande da tutto il mondo, è la prima volta nella storia per un Pontefice

GIACOMO GALEAZZI

CITTA' DEL VATICANO

Nel coma l’anima è ancora nel corpo». Dalla bioetica al senso del terremoto giapponese, dai misteri della fede alle sofferenze dei cristiani in Iraq, dal ruolo della Madonna alla guerre nel Terzo Mondo. Seduto alla scrivania nella Sala della Biblioteca, con indosso la talare bianca, alle spalle una grande pala d’altare rinascimentale, per la prima volta nella storia il Papa partecipa ad una trasmissione televisiva e dialoga con il pubblico. Una modalità di confronto a tutto campo già collaudata con i giornalisti durante i voli papali. Ieri pomeriggio su Rai 1 Benedetto XVI ha risposto a braccio ai 7 quesiti raccolti dalla redazione di «A sua immagine». Una bambina giapponese ha chiesto ragione delle sofferenze causate dal terremoto; una mamma italiana ha domandato se l’anima del figlio in coma vegetativo è ancora con lui; giovani cristiani iracheni hanno posto la questione delle comunità perseguitate e tentate dal desiderio di migrare; una donna musulmana della Costa d’Avorio ha interrogato il Papa sulla difficile convivenza tra cristiani e islamici.
Dall’Italia sono state rivolte a Joseph Ratzinger tre domande sui misteri pasquali: sulla morte e resurrezione di Gesù, sulla natura del «corpo glorioso» di Cristo, sulla consacrazione della Chiesa a Maria a partire dall’ affidamento di Giovanni a Maria sotto la croce. Il Papa ha fatto ricorso alla sua erudizione di teologo e al suo fare paterno di pastore della Chiesa. «Da sei anni Benedetto XVI si preoccupa di spiegare la tradizione per farsi capire da tutti- commenta il direttore dell’Osservatore Romano, Giovanni Maria Vian-. Stavolta lo fa rispondendo in televisione, per la prima volta, a domande giunte da ogni parte del mondo. Per tenere insieme fede e ragione, per dimostrare amicizia verso tutti, nella continuità della tradizione cristiana». Non è la prima volta che Benedetto XVI risponde a domande di fedeli (lo aveva già fatto in vari incontri con i giovani,i bambini,i parroci), ma è la prima volta che ciò accade in tv. Non sono mancate, però, le polemiche. «Il Papa non si tratta così- protesta Riccardo Cascioli, neodirettore de “La bussola”, quotidiano cattolico on line -. Si può usare il Papa per promuovere un programma tv? Purtroppo sì ed è quello che è accaduto, addirittura nel pomeriggio del Venerdì Santo in una trasmissione che dovrebbe fare proprio il contrario, servire cioè le parole del Papa che invece si sono perse in un mare di altre parole dei commentatori in studio, molto spesso inutili, anche per lo stile della conduzione, più adeguato a una tv commerciale locale che non alla rete ammiraglia della Rai». E per aver partecipato al programma Benedetto XVI è stato definito dal deputato radicale Marco Beltrandi «un Capo di Stato straniero» che «cerca di influenzare non solo il clima culturale, ma anche la politica del nostro Paese». Il Pontefice ha risposto alla domanda della mamma di un ragazzo in stato vegetativo affermando che «l’anima è ancora presente nel corpo: la situazione è come quella di una chitarra le cui corde sono spezzate, così non si possono suonare. Lo strumento del corpo è fragile, è vulnerabile, e l’anima non può suonare, per così dire, ma rimane presente». E ha aggiunto: «Sono sicuro che quest’anima nascosta sente in profondità il vostro amore, anche se non capisce i dettagli, le parole, ma la presenza di un amore la sente». Ieri, inoltre, Benedetto XVI ha celebrato a San Pietro la «Passione del Signore» e il predicatore della Casa Pontificia, padre Raniero Cantalamessa, ha tenuto l’omelia, riflettendo sul terremoto in Giappone. «Terremoti, uragani e altre sciagure che colpiscono insieme colpevoli e innocenti -ha chiarito padre Cantalamessa - non sono mai un castigo di Dio. Dire il contrario, significa offendere Dio e gli uomini». Parole che sono sembrate una sconfessione delle dichiarazioni-choc del vicepresidente del Cnr, il cattolico intransigente De Mattei che ha letto il sisma in Giappone come manifestazione del castigo di Dio. «Il Signore sta dalla vostra parte e vi aiuterà», assicura il Papa ai giapponesi.

© Copyright La Stampa, 23 aprile 2011 consultabile online anche qui.

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