giovedì 14 aprile 2011

In calo negli Stati Uniti la segnalazione di abusi alle diocesi e alle eparchie (O.R.). Vale ancora la pena segnalare l'impegno del Papa nella lotta alla pedofilia nella Chiesa?

Leggiamo questo importante articolo dell'Osservatore. Ieri hanno riportato la notizia Tosatti e Radio Vaticana. A calce un commento amaro.
R.

In calo negli Stati Uniti la segnalazione di abusi alle diocesi e alle eparchie

Impegno costante nella tutela dei minori

Washington, 12. Diminuiscono negli Stati Uniti le segnalazioni su casi di abusi sessuali compiuti dai religiosi sui minori presentate alle diocesi e alle congregazioni, secondo un rapporto pubblicato nell'ambito del programma di tutela promosso dalla Conferenza episcopale. Nel 2010 sono state sette le nuove denunce di abusi, considerate «credibili», che hanno coinvolto altrettanti religiosi, su un totale di 428 segnalazioni di fatti accaduti precedentemente, ma che sono stati resi noti alle diocesi e alle eparchie soltanto l'anno scorso. Le 428 segnalazioni su casi di abusi, nel 2010, sono in lieve aumento rispetto alle 398 del 2009, ma in netto calo rispetto agli anni precedenti: 625 (2008), 599 (2007), 635 (2006), 695 (2005), 898 (2004). I dati sono contenuti nel rapporto commissionato per conto del Secretariat of Child and Youth Protection della United Conference of Catholic Bishops (Usccb), al Center for Applied Research in the Apostolate (Cara) basato presso la Georgetown University, a Washington.
La maggioranza delle segnalazioni (circa i due terzi) riguarda episodi di abusi avvenuti tra il 1960 e il 1984.
Per quanto concerne la fonte delle segnalazioni, per il 39 per cento è riferita alle stesse vittime degli abusi, mentre per il 32 per cento ai vescovi ed eparchi e per il 21 per cento alle autorità di polizia.
Nel rapporto si pone in risalto anche il costante impegno della comunità ecclesiale per la tutela dei minori. Oltre 5.000.000 di bambini e circa 2.000.000 di adulti hanno partecipato, finora, ai programmi educativi promossi nell'ambito delle attività delle diocesi e delle eparchie. A questi, si aggiungono, tra gli altri, 14.800 diaconi, 162.000 educatori laici e 1.700.000 volontari che hanno altresì preso parte alle attività di prevenzione. «Continueremo a lavorare al massimo -- ha affermato il presidente dell'Usccb, l'arcivescovo di New York, Timothy Michael Dolan -- per proteggere i bambini e i giovani. Siamo impegnati anche affinché coloro che sono candidati al sacerdozio e vengono messi in posizioni di fiducia condividano questo compito di protezione dei bambini e dei giovani come parte integrante del loro amore e della loro dedizione a Gesù Cristo e alla sua Chiesa». La cosiddetta «Carta per la protezione dei bambini e dei giovani» promossa nel 2002 dai vescovi statunitensi prevede, infatti, l'organizzazione annuale di corsi d'istruzione e verifiche annuali dei progressi nelle varie diocesi. «Noi vescovi -- ha ribadito monsignor Dolan -- ci rifacciamo ai rigorosi mandati della Carta e rinnoviamo la nostra fiducia nella sua efficacia».

(©L'Osservatore Romano 13 aprile 2011)

Davvero molto importante questo articolo dell'Osservatore cosi' come appare straordinario l'impegno della Chiesa americana.
Abbiamo letto piu' volte, anche su fonti non cattoliche, che la "cura" Ratzinger contro gli abusi funziona e da' i suoi frutti.
In questi anni il blog non ha mancato di segnalarlo. Mi chiedo pero': vale la pena insistere su questo punto? Secondo me si' perche' i fatti restano e le parole volano, pero' non mi pare che ci sia, dentro e fuori la Chiesa, tutta questa ansia di riconoscere il lavoro del Papa.
Anzi! Alla prima occasione si ritorna sempre sugli stessi casi (vedi ieri la denuncia depositata) e sembra che sia necessario ripetere tutto all'infinito.
Persino il NYT, ad un certo punto, fu messo con le spalle al muro e fu costretto ad ammettere che la CDF ottenne la competenza in materia di pedofilia solo nel 2001.
Eppure le puntualizzazioni vengono dimenticate e si riparte da zero.
Per onesta' si dovrebbe almeno riconoscere l'impegno di Papa Benedetto, anche se egli non chiede ne' chiedera' mai un premio.
Intanto anche il prossimo compleanno e soprattutto il prossimo anniversario di Pontificato passeranno inosservati.
Francamente mi sembra di ripercorrere ogni anno lo stesso copione e, alla fine, anche gli attori si stancano di recitare sempre la stessa parte
.
R.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Se mettessero in evidenza l'impegno di Papa Benedetto (e la lotta del card. Ratzinger) contro la pedofilia correrebbero il rischio di evidenziare il diverso atteggiamento degli immediati predecessori, di cui uno è beato e un'altro beatificando. Ergo, sorvolano. Tutto qui.
Oggi sul corrierone è uscito un articolo di Armando Torno sugli errori di traduzione dalla Bibbia in poi. Spero serva a calmare gli animi forse un po' troppo esacerbati espressisi al meglio ieri.
Alessia
Alessia

Anonimo ha detto...

Eheheheh, questo articolo farà venire il mal di pancia a P.F. d'A.
Ribalda di metto un cliché appiccicato addoso al nostro Benedetto.
http://www.europaquotidiano.it/dettaglio/125919/le_correzioni_di_bersani
Alessia

euge ha detto...

Giusto Alessia! Il problema sta tutto lì. Lo credo anche io! Meglio, molto meglio tacere. Tanto lo sanno che un capro espiatorio c'è ed è sempre lo stesso!