venerdì 22 aprile 2011

La partecipazione del Papa alla trasmissione "A Sua Immagine" nel commento di Salvatore Izzo

La partecipazione del Papa alla trasmissione "A Sua Immagine"

(AGI) - CdV, 22 apr.

(di Salvatore Izzo)

Per aver partecipato oggi alla trasmissione "A Sua Immagine" trasmessa da Rai Uno, Benedetto XVI e' stato definito, in una dichiarazione del deputato radicale Marco Beltrandi, "un Capo di Stato straniero" che "cerca di influenzare non solo il clima culturale, ma anche la politica del nostro Paese".
Il Papa ha risposto ad una domanda della mamma di un ragazzo in stato vegetativo affermando che "l'anima e' ancora presente nel corpo.
La situazione forse . ha detto - e' come quella di una chitarra le cui corde sono spezzate, cosi' non si possono suonare. Cosi' anche lo strumento del corpo e' fragile, e' vulnerabile, e l'anima non puo' suonare, per cosi' dire, ma rimane presente''. ''Io sono anche sicuro - ha aggiunto il Pontefice - nella risposta che era stata anticipata ieri da alcuni organi di stampa - che quest'anima nascosta sente in profondita' il vostro amore, anche se non capisce i dettagli, le parole, eccetera; ma la presenza di un amore la sente''.
''E percio' - ha affermato ancora - questa vostra presenza, cari genitori, cara mamma, accanto a lui, ore ed ore ogni giorno, e' un atto di amore di grande valore, perche' questa presenza entra nella profondita' di quest'anima nascosta e il vostro atto e', quindi, anche una testimonianza di fede in Dio, di fede nell'uomo, di fede, diciamo di impegno per la vita, di rispetto per la vita umana, anche nelle situazioni piu' tristi. Quindi vi incoraggio a continuare, a sapere che fate un grande servizio all'umanita' con questo segno di fiducia, con questo segno di rispetto della vita, con questo amore per un corpo lacerato, un'anima sofferente''.
Secondo il parlamentare radicale, che ricorda la richiesta sostenuta dai media cattolici di una replica all'appello a favore della liberta' individuale sul fine vita fatto da Beppino Englaro e Mina Welby alla trasmissione 'Vieni via con me', l'interventodel Pontefice in tv "rappresenta un sostegno all'attuale Governo, che proprio sui temi del fine vita segue esattamente le direttive che gli provengono dalla Chiesa Cattolica Romana".
Infatti, se "e' perfettamente legittimo che il Papa intervenga a esporre la sua particolare idea", secondo Beltrandi occorrerebbe concedere "spazi analoghi alle diverse concezioni religiose presenti in Italia, come i Valdesi, gli Avventisti, i Buddisti, i Musulmani, gli Ebrei, e anche alle visioni laiche come quelle delle associazioni che si occupano precipuamente di tali argomenti, siano essi dei diritti sociali, civili o politici, visioni che sono sostenute anche da autorevoli intellettuali che non si sono mai sottratti al confronto.Non farlo significherebbe discriminare tutti questi punti di vista che hanno uguale titolo a far sentire la propria voce, e concedere un ingiusto privilegio alla Chiesa Cattolica: far parlare il Papa senza alcun contraddittorio". Analoghe considerazione sono state espresse dall'anestesista Amato da Monte, l'anestesista di Udine che si assunse la responsabilita' di staccare il sondino che alimentava Eluana Englaro.
Alla polemica sembra riferirsi l'Osservatore Romano: in una nota a firma del direttore Giovanni Maria Vian ricorda che "al servizio della verita' Benedetto XVI ha dedicato la vita" e che il Papa "si preoccupa di spiegare la tradizione: per farsi capire da bambini e anziani, giornalisti e fedeli, intellettuali e politici. Oggi lo fa rispondendo in televisione, per la prima volta, a domande giunte da ogni parte del mondo. Per tenere insieme fede e ragione, per dimostrare amicizia verso tutti".
Il giornale vaticano privilegia nella sua prima pagina un'altra risposta del Papa alla trasmissione di Rai Uno, quella sulla pace, che pure si presta ad essere letta alla luce di controverse vicende in corso "Cercate la pace con i mezzi della pace e lasciate la violenza", scrive il giornale vaticano riassumendo l'appello lanciato da Papa Benedetto nel corso dell'intervista andata in onda nel pomeriggio.
"Il Papa - rileva - ha indicato la via del dialogo come unico "cammino per uscire dalle difficolta'" rispondendo alla domanda di una donna musulmana della Costa d'Avorio, che gli ha parlato dalla drammatica situazione del Paese africano segnato da divisioni e conflitti. "Invito fortemente tutte le parti - sono le parole del Papa riportate dall'Osservatore - a rinunciare alla violenza, a cercare le vie della pace".
In trasmissione il Pontefice ha parlato anche del terremoto in Giappone rispondendo a una bambina che ha assistito alla morte delle sue amichette a causa del sisma e ha chiesto: "perche' devo avere tanta paura? Perche' i bambini devono avere tanta tristezza? Chiedo al Papa, che parla con Dio, di spiegarmelo".
"Cara Elena - e' stata la risposta del Pontefice - ti saluto di cuore. Anche a me vengono le stesse domande: perche' e' cosi'? Perche' voi dovete soffrire tanto, mentre altri vivono in comodita'? E non abbiamo le risposte, ma sappiamo che Gesu' ha sofferto come voi, innocente, che il Dio vero che si mostra in Gesu', sta dalla vostra parte. Questo mi sembra molto importante, anche se non abbiamo risposte, se rimane la tristezza: Dio sta dalla vostra parte, e siate sicuri che questo vi aiutera'. E un giorno potremo anche capire perche' era cosi'".
"In questo momento - sottolinea il Papa teologo - mi sembra importante che sappiate: 'Dio mi ama', anche se sembra che non mi conosca. No, mi ama, sta dalla mia parte, e dovete essere sicuri che nel mondo, nell'universo, tanti sono con voi, pensano a voi, fanno per quanto possono qualcosa per voi, per aiutarvi. Ed essere consapevoli che, un giorno, io capiro' che questa sofferenza non era vuota, non era invano, ma che dietro di essa c'e' un progetto buono, un progetto di amore. Non e' un caso".
"Stai sicura, noi siamo con te, con tutti i bambini giapponesi che soffrono - assicura Ratzinger - vogliamo aiutarvi con la preghiera, con i nostri atti e siate sicuri che Dio vi aiuta. E in questo senso preghiamo insieme perche' per voi venga luce quanto prima".
"Terremoti, uragani e altre sciagure che colpiscono insieme colpevoli e innocenti non sono mai un castigo di Dio", ha aggiunto da parte sua il predicatore pontificio, padre Raniero Cantalamessa, nell'omelia pronunciata questo pomeriggio in San Pietro, alla presenza del Papa. Secondo il religioso cappuccino, "dire il contrario, significa offendere Dio e gli uomini". Queste catastrofi, spiega, "sono pero' un ammonimento: in questo caso, l'ammonimento a non illuderci che basteranno la scienza e la tecnica a salvarci". "Se non sapremo imporci dei limiti - ha avverrtito Cantalamessa - possono diventare, proprio esse, lo stiamo vedendo, la minaccia piu' grave di tutte".
Nella riflessione proposta al Pontefice e ai cardinali, vescovi e sacerdoti della Curia Romana in occasione della celebrazione della Passione, il predicatore della Casa Pontificia ricorda che "ci fu un terremoto anche al momento della morte di Cristo".
"Ma - ha sottolineato - ce ne fu un altro ancora 'piu' grande' al momento della sua Risurrezione". Un fatto che deve farci riflettere. Infatti, ha affermato padre Cantalamessa, "cosi' sara' sempre: a ogni terremoto di morte succedera' un terremoto di risurrezione e di vita".
In tv, tra le domande alle quali ha risposto il Papa teologo, una riguardava proprio il tema della Risurrezione, un fatto reale ma che "sta sopra le leggi della biologia, della fisica, perche' sottomesso a queste uno muore. Quindi c'e' una condizione nuova, diversa, che noi non conosciamo, ma che si mostra nel fatto di Gesu', ed e' la grande promessa per noi tutti che c'e' un mondo nuovo, una vita nuova, verso la quale noi siamo in cammino".
Dopo la Risurrezione, ha continuato il Pontefice, "Gesu' ha la possibilita' di farsi palpare, di dare la mano ai suoi, di mangiare con i suoi, ma tuttavia sta sopra le condizioni della vita biologica, come noi la viviamo. E sappiamo che, da una parte, e' un vero uomo, non un fantasma, che vive una vera vita, ma una vita nuova che non e' piu' sottomessa alla morte e che e' la nostra grande promessa". Rispondendo alle domande dei telespettatori, il Papa teologo si e' soffermato in particolare sulla discesa di Gesu' negli Inferi che, ha spiegato, "non si deve immaginare come un viaggio geografico, locale, da un continente all'altro: e' un viaggio dell'anima".

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Il Venerdì Santo...neanche in quel giorno riescono a tacere!Quale rispetto per Nostro Signore!