mercoledì 13 aprile 2011

YouCat, il catechismo per i giovani è regolarmente in vendita. Consegnata una copia al Papa. Card. Rylco: dono e contributo prezioso alla formazione. Fisichella: non a tutti piace la proposta di un catechismo. Schoenborn: errore di traduzione e non di dottrina. La Chiesa condanna gli atti diretti a far morire (Izzo)

YOUCAT: CATECHISMO PER GIOVANI REGOLARMENTE IN VENDITA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 13 apr.

Non e' stato ritirato dal commercio 'Youcat', il catechismo per i giovani a domande e risposte che sintetizza il 'Catechismo della Chiesa Cattolica'. In una delle domande, la 420 che riguarda il tema della paternita' responsabile (della quale hanno parlato tutti i Papi da Pio XII in poi) c'e' un errore di traduzione che puo' indurre in un equivoco se non si legge la risposta che invece e' chiarissima e del tutto ortodossa (nel senso di fedele alla dottrina cattolica). Semplicemente, come spiega un incaricato dell'editrice Citta' Nuova che distribuisce le copie ai giornalisti nella Sala Stampa della Santa Sede, dove in mattinata si terra' la presentazione ufficiale del libro, viene consegnato con Youcat anche un foglio che riproduce la domanda con una piccola correzione e la risposta che resta com'era, con una brevissima aggiunta. Cosi' dove nel testo stampato si legge "Puo' una coppia cristiana fare ricorso ai metodi anticoncezionali" senza precisare che ci sono metodiche naturali per differire la paternita' non solo approvati ma benedetti dalla Chiesa, i giovani dovranno intendere, come dice il foglietto, "metodi di regolazione della fecondita'".
E, alla risposta, viene premesso un brevissimo capoverso: "Si' una coppia cristiana puo' e deve essere responsabile nella sua facolta' di poter donare la vita". Rimane poi del tutto valido il testo successivo, stampato su Youcat. Il catechismo, dunque, non andra' al macero, come si legge invece oggi su non pochi giornali. Un errore che anche in questo caso, a quanto sembra, dipende da incomprensioni linguistiche, questa volta da parte di un'agenzia cattolica americana che ha capito male quanto rispondeva la casa editrice.

© Copyright (AGI)

YOUCAT: LIBRO CONSEGNATO AL PAPA DURANTE UDIENZA GENERALE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 13 apr.

'Youcat', il catechismo per i giovani a domande e risposte , e' stato consegnato al Papa durante l'Udienza Generale di oggi dall'arcivescovo di Vienna, card. Christoph Schoenborg, e da un gruppo di ragazzi che indossavano una maglietta gialla, che e' il colore della copertina del libro che tante polemiche sta suscitando (sui giornali piu' che nella Chiesa). Benedetto XVI ha voluto farsi fotografare in mezzo a loro ed e' sceso per questo dal piccolo palco per raggiungerli sul sagrato della Basilica di San Pietro.

© Copyright (AGI)

YOUCAT: CARD. RYLKO, DONO E CONTRIBUTO PREZIOSO ALLA FORMAZIONE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 13 apr.

"'Youcat' giunge come una novita', un dono, un prezioso contributo allo scopo di rendere la fede dei giovani piu' salda, piu' fedele agli insegnamenti della Chiesa e piu' decisa nel condividere con gli altri le ragioni della propria speranza". Lo afferma il presidente del dicastero per i laici, card. Stanislao Rylko, presentando, nella Sala Stampa della Santa Sede, il catechismo a domande e risposte per i giovani che sintetizza i contenuti del Catechismo della Chiesa Cattolica.
"Youcat - spiega - e' uno strumento provvidenziale per l'evangelizzazione delle giovani generazioni". "Oggi educare i giovani a studiare con impegno Youcat e' un passaggio fondamentale - scandisce Rylko - per aiutarli a capire che la fede non e' un'ispirazione spirituale soggettiva, ne' un semplice sentimento religioso o un'ideologia, ma un metodo di conoscenza della verita', un incontro con un avvenimento, con una Persona viva che si chiama Gesu' Cristo" "Indubbiamente - sottolinea il capo dicastero - sara' una sorpresa per i migliaia di giovani, che si raduneranno a Madrid il prossimo agosto, trovare negli zaini, distribuiti dagli organizzatori, un esemplare di questo Catechismo per Giovani, tradotto nelle 6 lingue "ufficiali" della Giornata Mondiale della Gioventu', alcune ancora in fase di elaborazione". A Madrid, prevede Rylko, "ne saranno distribuite circa 700 mila copie. Si tratta - rivela il cardinale - di un dono del Santo Padre Benedetto XVI ai giovani partecipanti alla Gmg". Il porporato polacco cita in proposito la prefazione del Papa che definisce Youcat "un libro straordinario per il suo contenuto e per il modo in cui si e' formato". Nella prefazione c'e', rileva, "l'accorato appello di Benedetto XVI: 'Studiate il catechismo! Rimanete in dialogo sulla vostra fede!, Dovete sapere che cosa credete; dovete conoscere la vostra fede!'". Secondo Rylko, pero', "sarebbe un grave errore pensare che Youcat debba sostituire per i giovani il 'Catechismo della Chiesa Cattolica' oppure il suo 'Compendio'. Sarebbe come mancare di fiducia nei loro confronti e sottovalutare la loro intelligenza". "Youcat - infatti - traduce i contenuti del 'Catechismo della Chiesa Cattolica' con metodo rigoroso e fedele e con un linguaggio adeguato ai giovani. Esso non prescinde dal Catechismo, ma conduce ad esso; e' una sorta di 'apri-strada' al Catechismo e al suo 'Compendio'. "Il suo obiettivo - conclude il cardinale - e' proprio quello di portare i giovani ad approfondire la conoscenza della loro fede".

© Copyright (AGI)

YOUCAT: FISICHELLA,NON A TUTTI PIACE LA PROPOSTA DI UN CATECHISMO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 13 apr.

Anche se forse "non a tutti piacera' la proposta di un catechismo, nell'urgenza formativa in cui ci troviamo, uno strumento come 'Youcat' corrisponde alle attese di tanti formatori che hanno consapevolezza e diretta esperienza della debolezza culturale riguardo i contenuti fondamentali della fede". Lo afferma l'arcivescovo Rino Fisichella, presidente del dicastero per la nuova evangelizzazione, presentando il nuovo catechismo per i giovani nella Sala Stampa della Santa Sede. "Non si sono ancora spente del tutto - spiega - le illusioni di quanti pensano che in fatto di cristianesimo tutto sia da riportare alla sola emozione di alcune belle esperienze che non trovano poi seguito nella costante formazione che deve toccare inevitabilmente anche l'impegno dell'intelligenza, perche' la scelta di fede possa essere libera e personale". Per mons. Fisichella, "'Youcat' e' un vero catechismo e come tale un valido strumento per la nuova evangelizzazione nel mondo giovanile". "Da questa prospettiva - scandisce il presule - il catechismo non solo e' importante, ma per alcuni versi essenziale per la vita delle nuove generazioni avvolte troppo spesso da un contesto culturale di grande frammentarieta' che impedisce loro di avere una visione unitaria della vita". In questo contesto, per Fisichella. "anche la fede ha bisogno piu' che mai di presentare il suo contenuto in modo unitario, per far emergere l'unita' del contenuto di fede e per far comprendere che i cristiani anche se sparsi in tutto il mondo vivono un'unita' che va al di la' delle differenze di lingua, razza e cultura; il segno visibile di questa unita' e' donata dal Successore di Pietro che tutti conferma nella stessa fede di sempre e tutti raccoglie nell'unica, santa Chiesa cattolica e apostolica". Dunque "'Youcat' non e' solo un'ottima mediazione del Catechismo della Chiesa Cattolica. Esso corrisponde anche a un'esigenza del momento presente che deve saper presentare in un linguaggio semplice, completo e soprattutto accessibile ai giovani il patrimonio di fede che da sempre e in ogni luogo i cristiani professano".

© Copyright (AGI)

YOUCAT: SCHOENBORN, ERRORE DI TRADUZIONE E NON DI DOTTRINA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 13 apr.

"Abbiamo riscontrato un problema di traduzione nel testo italiano e gia' e' stato proposto di inserire una 'legenda' per il numero 420". Lo afferma il card. Christopher Schoenborn, l'arcivescovo di Vienna che ha curato la redazione di 'Youcat', il catechismo per i giovani presentato questa mattina nella sala Stampa della Santa Sede. Per il cardinale austriaco, allievo e amico di Papa Ratzinger che ha voluto ringraziarlo pubblicamente oggi all'Udienza Generale per il grande lavoro profuso nell'iniziativa, "si tratta un semplice errore di traduzione dal tedesco: "in italiano 'metodi di regolazione della fertilita'' e' stato tradotto con 'metodi anticoncezionali', ma nel contesto della risposta al questito e delle successive risposte sul tema il senso era molto chiaro".
"Un problema analogo, che riguardava pero' il tema del dialogo con le altre religioni alla luce del Vaticano II ha riguardato anche - rivela Schoenborn ai giornalisti - l'edizione francese che per questo e' ancora in stampa". "Nel tedesco e nell'inglese - conclude - non abbiamo trovato errori di traduzione o di stampa, ma e' possibile che ce ne siano. Comunque non abbiamo trovato errori di dottrina".
Eventuali ulteriori errori di 'Youcat' - dunque - non impensieriscono ne' il Vaticano ne' i vescovi. "Abbiamo discusso questa mattina alla Congeregazione per la Dottrina della Fede - ha spiegato in proposito il card. Christoph Schoenborn, arcivescovo di Vienna e promotore dell'iniziativa - su come procedere nel caso che nelle diverse traduzioni di 'Youcat' si riscontrino errori di traduzione che possono comportare confusione sulla dottrina, e abbiamo deciso che una piccola commissione raccogliera' le eventuali segnalazioni per procedere poi a correzioni nelle prossime edizioni".
"Per la quinta o la sesta potremo farcela, per intanto 'Youcat' sara' diffuso come e' stato stampato", ha scherzato il porporato sdramamtizzando l'allarme lanciato sul tema dai media italiani e americani.
Nella conferenza stampa tenuta in Vaticano dopo il cordialissimo incontro con il Papa a margine dell'Udienza Generale, Schoenborn ha tentato di riportare l'attenzione sul libro e non su un "piccolo errore".
"'Youcat' - ha ricordato - e' nato dalle domande poste dagli stessi giovani che hanno collaborato alla stesura del testo". "Nel Compendio del Catechismo - ha osservato - sono un po' artificiali invece in questo catechismo le domande sono state elaborate con la collaborazione di una cinquantina di giovani". Un fatto, questo, particolarmente rilevante secondo il cardinale, in quanto "loro sono la prima generazione per la quale, essere cristiani e' una scelta consapevole ma viene vissuta come la scelta di una minoranza, e' un'esperienza diversa da quella delle generazioni che l'hanno preceduta". Per Schoenborn insomma "Youcat e' il primo libro di fede che nasce tenendo conto di questa nuova situazione", e questo e' particolarmente importante "nei Paesi Europei dove i cattolici sono minoritari non nel senso del numero ma della pratica regolare, come puo' essere, per esempio la messa domenicale". In questo senso "in Austria, Germania, Svizzera, Italia siamo allo stesso livello". Ci sono "moltissimi battezzati ma pochi praticanti. Cosa vuol dire per un giovane questa esperienza?" ha chiesto, raccontando di classi in cui su 25-30 ragazzi solo un paio vanno regolarmente in Chiesa. 'Youcat' nasce per loro e si propone, ha concluso il cardinale, come "uno strumento per una fede intelligente, bella" e "dare coraggio ai giovani di esprimere e dare ragione della loro fede".

© Copyright (AGI)

YOUCAT: EUTANASIA, CHIESA CONDANNA ATTI DIRETTI A FAR MORIRE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 13 apr.

Non ci sara' un errata corrige riguardo alla risposta di Youcat sul tema dell'eutanasia, nella quale si legge che "le definizioni di eutanasia attiva ed eutanasia passiva rendono poco chiaro il dibattito" e si sottolinea che mentre resta fermo che "chi aiuta a morire una persona nel senso dell'eutanasia attiva viola il quinto comandamento; chi invece aiuta una persona durante la morte nel senso di un'eutanasia passiva obbedisce al comandamento dell'amore per il prossimo".
In proposito, rispondendo ai giornalisti, Schoenborn ha sottolineato infatti che, "come afferma proprio 'Youcat', c'e' confusione nella terminologia su questo tema ma la questione dirimente e' propriamente se si uccide o se si lascia morire la persona". In sostanza, per il cardinale austriaco, "far morire attivamente e' eutanasia, lasciare la natura andare avanti non e' eutanasia.
In tedesco e' chiaro il senso, in italiano forse lo e' meno". In proposito, il porporato, dopo aver ricordato che "nelle diverse lingue le traduzioni di 'Youcat' sono state comunque rilette da autorevoli vescovi e teologi, e in Italia lo ha fatto il card. Angelo Scola", ha ricordato che "tradurre e' spesso un po' tradire", e cosi' talvolta "i traduttori - ha scherzato - sono un po' traditori". In proposito, mons. Rino Fisichella, presidente del dicastero per la nuova evangelizzazione, ha ammesso che "i termini eutanasia attiva e passiva creano confusione". Ma, ha aggiunto, "la dottrina della Chiesa in merito e' chiarissima ed e' quella riportata".

© Copyright (AGI)

9 commenti:

Anonimo ha detto...

dunque se sapete bene il tedesco, in tedesco è chiaro. Non fate, per cortesia delle battaglie inutile!

Anonimo ha detto...

Tradotto da Schönborn: cerco di affogare un pesce...
SdC

Luisa ha detto...

Quanta, quanta ipocrisia...
Tutto ciò può succedere quando si affida la responsabilità di redigere un testo così importante a teologi austriaci, tedeschi e..svizzeri di cui conosciamo, su diversi temi, le prese di posizione "concilianti" con la sensibilità del mondo odierno e molto elastiche rispetto al Magistero.
Per info, è dal 1999 che in Germania è stato pubblicato un testo comune di cattolici e protestanti contenente disposizioni sul fine vita, che porta le firme del Presidente della Conferenza Episcopale tedesca cardinale K. Lehmann e del Presidente del Consiglio delle Chiese evangeliche tedesche M. Kock, testo rivisto nel 2003 e ancora molto recentemente.
In quel testo l`eutanasia passiva è espressamente menzionata:

"L’eutanasia "passiva“ invece punta a un dignitoso lasciar morire, nello specifico non proseguendo o non iniziando nemmeno un trattamento volto al prolungamento della vita (per es. l’alimentazione artificiale, la respirazione artificiale o la dialisi, la somministrazione di farmaci come ad esempio antibiotici) nel caso di malati inguaribili e terminali. L’“eutanasia passiva“ presuppone il consenso del morente ed è giuridicamente ed eticamente ammissibile."

E dobbiamo stupirci?
Qui parliamo di morale e sulla Dottrina, sulla teologia liturgica, sull`Eucaristia, troveremo altre libere traduzioni, altre concilianti presentazioni della Dottrina cattolica?

Alessandro ha detto...

Deploro la scelta di non ritirare il testo italiano, di inserire nel testo il "foglietto correttivo" sui "metodi anticoncezionali" e di riservarsi di aggiungere altri errata corrige nelle edizioni venture. Faccio mio il giudizio di Raffaella: "Proprio perche' si tratta di materie delicatissime, andava esercitato un controllo preventivo e non successivo sul testo. Ma queste cose devono dirle i blog o ci si puo' arrivare in Vaticano?"
Mi urta pensare che i giovani che leggono il testo ci trovano scritto: "Chi aiuta una persona durante la morte nel senso di un'eutanasia passiva obbedisce invece al comandamento dell'amore per il prossimo" (!!). Proprio mentre in Italia i laicisti cercano di sostenere che la Chiesa autorizza l'eutanasia "passiva" (cfr. Micromega), ecco la sventurata traduzione che pare dar loro ragione, e che sicuramente non aiuta i giovani connazionali a chiarirsi le idee. Non è troppo tardi per ritirare il testo e ripresentarlo quando sarà corretto a dovere.
Alessandro

Anonimo ha detto...

Grazie Luisa per la citazione del documento firmato da card. Lehmann: ora è chiaro che cosa si intenda per eutanasia passiva.

Ecco, la eterodossa dottrina morale tedesca è, grazie a card. Schönborn e ai suoi aiutanti e grazie alla dabbenaggine della Congregazione per la dottrina, entrata dalla porta principale nel catechismo per i ragazzi.

Complimenti! Zitti zitti, cari difensori della morale cattolica in Vaticano, mentre voi pensavate a chi sa che cosa, i supermodernisti vi hanno messo nel sacco.

Jacu

Bastardlurker ha detto...

Non si tratta di errori di traduzioni, ma dell'impossibilità di negare che la dottrina sul fine vita vale solo per l'Italia e solo per i poveracci.

Anonimo ha detto...

ma ragoniamo: le parole sono per raggiungere la realtà. Lasciare morire, quando è inevitabile,non è eutanasia. E giusto che non si deve usare anche la parola passiva. Ma la realtà è di lasciare la morte venire perchè fa parte della vita. Perchè, secondo voi, Giovanni ha detto: "lasciatemi andare dal Padre ?" E eutanasia ? no, passiva ? no. Sarebbe stato un accanimento terapeutico di forzarlo per nuovi trattamenti. Ecco cio che ha detto Schönborn stamattina. Ero presente, è non ho visto un sbaglio di dottrina! Grazie a tutti.

Luisa ha detto...

Le parole sono importanti e non secondarie, e lo sono ancor più quando servono ad esprimere concetti fondamentali, e questo è il caso sia per l`inizio della vita che il suo termine.
Eutanasia attiva diretta e indiretta, assistenza al suicidio, eutanasia passiva, accanimento terapeutico, descrivono atti e situazioni ben precise, siamo nel campo delicatissimo dell`etica, di ciò che la nostra Fede permette, tollera o proibisce.
Ad esempio nell`eutanasia passiva sono compresi concetti come la sospensione dell`idratazione che non è ammessa dalla nostra Fede.
Sappiamo anche gli orrori che si nascondono dietro la parola "eutanasia"in certi Paesi come il Belgio, l`Olanda, dove è praticata anche sui bambini,non è possibile lasciare aleggiare il dubbio, la confusione su questi temi, la parola della Chiesa deve essere chiara, anche se non va nel senso del politicamente-socialmente- culturalmente corretto.

un passante ha detto...

e se per l'idratazione di un tumorale terminale o di un novantenne è necessario posizionare l'ennesimo catetere venoso centrale, mentre lui chiede di essere lasciato andare in pace, cosa si fa? Glielo si mette perchè altrimenti non si esercita la carità cristiana?