martedì 25 ottobre 2011

Il Vaticano: serve un'autorità finanziaria mondiale (Izzo)

IL VATICANO, SERVE UN'AUTORITA' FINANZIARIA MONDIALE

(AGI) - CdV, 24 ott.

(di Salvatore Izzo)

La Santa Sede critica il Fmi che, denuncia in un documento pubblicato oggi dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, "ha perso un carattere essenziale per la stabilita' della finanza mondiale, quello di regolare la creazione complessiva di moneta e di vegliare sull'ammontare di rischio di credito assunto dal sistema", e chiede l'istituzione di "una sorta di 'Banca centrale mondiale' che regoli il flusso e il sistema degli scambi monetari, alla stregua delle Banche centrali nazionali". Un processo che potrebbe essere praticato con la valorizzazione delle istituzioni esistenti, come ad esempio la Banca Centrale Europea".
Il Vaticano appoggia inoltre la proposta di una tassazione internazionale delle transazioni finanziarie per creare "una riserva mondiale" finalizzata a "sostenere le economie dei Paesi colpiti dalle crisi, nonche' il risanamento del loro sistema monetario e finanziario". E boccia infine "un liberismo economico senza regole e senza controlli" divenuto "ideologia" nella forma di un 'apriorismo economico' in quanto pretende di stabilire le leggi del funzionamento del mercato e dello sviluppo economico senza confrontarsi con la realta'".
Tale ideologia, per il dicastero competente in tema di Dottrina Sociale, "rischia di diventare uno strumento subordinato agli interessi dei Paesi che godono di fatto di una posizione di vantaggio economico e finanziario". Cosi' mentre "regole e controlli, sia pure in maniera imperfetta, sono spesso presenti a livello nazionale e regionale, a livello internazionale tali regole e controlli fanno fatica a realizzarsi e a consolidarsi".
"La crisi economica internazionale - osserva la Santa Sede - ha rivelato comportamenti di egoismo, di cupidigia collettiva e di accaparramento di beni su grande scala". In questo modo "sono aumentate enormemente le disuguaglianze all'interno dei vari Paesi e tra di essi", e si e' imboccata "una direzione estremamente problematica anche per la pace", afferma ancora il dicastero che con il documento recupera in campo economico l'idea di un Governo Mondiale lanciata da Pio XII nel Radiomessaggio del 24 dicembre 1944 e la precisa come proposta in campo economico di "un'Autorita' pubblica a competenza universale, necessariamente super partes". Se ci sono punti di contatto tra l'analisi della crisi economica internazionale fatta dalla Santa Sede e la protesta degli indignados, c'e' pero' una grande differenza di metodo nel formulare possibili vie d'uscita: "Gli indignados dicono alcune di queste cose ma cio' non significa che queste proposte perdono di validita', hanno valore in se stesse", ha osservato il segretario del dicastero, monsignor Mario Toso rispondendo ai giornalisti.
"Invece di proporre gridando come fanno gli indignados, noi - ha tenuto a sottolineare il vescovo salesiano - scegliamo la strada del ragionamento pacato".

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