mercoledì 26 ottobre 2011

L'aula Nervi non basta per la preghiera pre Assisi. Il Papa: i Cristiani si mettano al servizio della pace. Appello per i soccorsi dopo il terremoto in Turchia (Izzo)

PAPA: AULA NERVI NON BASTA PER PREGHIERA PELLEGRINI PRE ASSISI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 26 ott.

L'Aula Nervi, con i suoi 8mila posti, non basta ad accogliere questa mattina i pellegrini che partecipano alla preghiera presieduta da Benedetto XVI in vista del grande raduno interreligioso di domani ad Assisi.
L'incontro - che doveva tenersi nella piazza ed e' stato spostato a causa della pioggia - sara' quindi preceduto da una breve preghiera nella Basilica di San Pietro, dove il Pontefice si rechera' prima di raggiungere l'Aula Nervi per incontrare gli oltre 5mila fedeli che non hanno trovato posto. E una discreta folla, che non e' riuscita a entrare nemmeno in Basilica, e' ugualmente presente in piazza San Pietro da dove assistera' al rito attraverso i maxi schermi.

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GIORNATA ASSISI: PAPA, CRISTIANI SI METTANO A SERVIZIO DELLA PACE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 26 ott.

"Come cristiani vogliamo invocare da Dio il dono della pace, vogliamo pregarlo che ci renda strumenti della sua pace in un mondo ancora lacerato da odio, da divisioni, da egoismi, da guerre". B
enedetto XVI ha espresso cosi' il proprio stato d'animo alla vigilia della Giornata di Assisi, alla quale ha invitato circa 300 leader delle altre confessioni cristiane e delle diverse religioni. Davanti a oltre 8 mila pellegrini stipati oggi nell'Aula Nervi, dove ha presieduto una preghiera di preparazione all'evento di domani, il Papa ha poi invocato ad alta voce da Dio che "l'incontro di domani ad Assisi favorisca il dialogo tra persone di diversa appartenenza religiosa e porti un raggio di luce capace di illuminare la mente e il cuore di tutti gli uomini, perche' il rancore ceda il posto al perdono, la divisione alla riconciliazione, l'odio all'amore, la violenza alla mitezza, e nel mondo regni la pace".
"I cristiani - ha spiegato nell'omelia commentando le letture bibliche da lui stesso scelte per l'occasione - non devono mai cadere alla tentazione di diventare lupi tra i lupi; non e' con il potere, con la forza, con la violenza che il regno di pace di Cristo si estende, ma con il dono di se', con l'amore portato all'estremo, anche verso i nemici. Gesu' non vince il mondo con la forza delle armi, ma con la forza della Croce, che e' la vera garanzia della vittoria". "In questo momento critico della storia dei popoli, conoscere la verita' su Dio e' indispensabile perche' il suo nome non venga mai strumentalizzato per giustificare le guerre e le violenze, ma al contrario sia la sorgente che favorisce il reciproco riconoscimento e il rispetto fra i popoli e le nazioni, nella ricerca del fondamento comune in nome della ragione e della giustizia", ha detto da parte sua il cardinale Agostino Vallini, vicario del Papa per la diocesi di Roma, che ha introdotto il rito. "Vostra Santita' - ha ricordato il cardinale - ha voluto invitare nella citta' di san Francesco i rappresentanti delle religioni mondiali, perche' nel rispetto delle differenze di credo,si sentano incoraggiati a compiere ogni sforzo per promuovere la pace e la solidarieta' fra i popoli".
Nel suo intervento, Vallini ha anche esaltato "l' impegno diuturno" con il quale Benedetto XVI si spende per costruire "in nome di Dio ponti di amicizia tra i popoli, le culture e gli Stati, rimarginando le ferite che li hanno divisi e promuovendo la riconciliazione e la concordia, dispone con favore i cuori che anelano alla pace". Nella successiva omelia Il Pontefice teologo ha infine ricordato che per i cristiani - come spiega san Paolo - la "battaglia" non e' "quella della violenza, della guerra, ma quella del martirio per Cristo". Infatti, sono state ancora le parole di Benedetto XVI, l'Apostolo "dedico' la sua vita a portare il messaggio di riconciliazione e di pace del Vangelo, spendendo ogni sua energia per farlo risuonare fino ai confini della terra". Secondo il Papa, "questa e' stata la sua forza: non ha cercato una vita tranquilla, comoda, lontana dalle difficolta', dalle contrarieta', ma si e' consumato per il Vangelo, ha dato tutto se stesso senza riserve, e cosi' e' diventato il grande messaggero della pace e della riconciliazione di Cristo". "La spada che san Paolo tiene nelle mani - ha sottolineato inoltre Ratzinger commentando l'iconografia tradizionale che ritrae cosi' l'Apostolo delle Genti - richiama anche la potenza della verita', che spesso puo' ferire, puo' far male; l'Apostolo e' rimasto fedele fino in fondo a questa verita', l'ha servita, ha sofferto per essa, ha consegnato la sua vita per essa". "Questa stessa logica - ha concluso - vale anche per noi, se vogliamo essere portatori del regno di pace annunciato dal profeta Zaccaria e realizzato da Cristo: dobbiamo essere disposti a pagare di persona, a soffrire in prima persona l'incomprensione, il rifiuto, la persecuzione", perche' "non e' la spada del conquistatore che costruisce la pace, ma la spada del sofferente, di chi sa donare la propria vita".

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TURCHIA: PAPA, LANCIA APPELLO PER SOCCORSI DOPO TERREMOTO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 26 ott.

Benedetto XVI ha lanciato un appello alla Comunita' Internazionale perche' contribuisca ai soccorsi alle popolazioni della Turchia colpite dal terremoto. "In questo momento, il pensiero va alle popolazioni della Turchia duramente colpite dal terremoto, che ha causato gravi perdite di vite umane, numerosi dispersi e ingenti danni", ha detto testualmente il Papa al termine della celebrazione della Parola alla vigilia dell'incontro di Assisi. "Vi invito - ha proseguito Benedetto XVI prima di salutare i fedeli di lingua italiana - ad unirvi a me nella preghiera per coloro che hanno perso la vita e ad essere spiritualmente vicini a tante persone cosi' duramente provate. L'Altissimo dia sostegno a tutti coloro che sono impegnati nell'opera di soccorso".

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1 commento:

Andrea ha detto...

Oggi la preghiera dei Cristiani a Dio per "invocare il dono della pace" e perché "ci renda strumenti della Sua pace" - Domani l'incontro "umano" (non di preghiera)con gli esponenti delle varie tradizioni religiose e i non credenti.

Il Papa NON dice in alcun passaggio "i Cristiani si mettano al servizio della pace" (come se essa fosse il vero Dio !!).