sabato 1 ottobre 2011

Sei anni per pedofilia: fa ancora il prete. Il vescovo ausiliare di Palermo Cuttitta: "È un cittadino come tutti gli altri" (Arena)

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Si attendono spiegazioni dall'arcivescovo di Palermo.

2 commenti:

Alessandra Mirabella ha detto...

Se vuoi posso cominciare io a dartene qualcuna.

In pratica l'arcivescovo Romeo non ha mai creduto alle accuse.

Effettivamente è una situazione particolare. Don Turturro è un sacerdote che si è impegnato tantissimo al Borgo Vecchio, quartiere ad altissima densità mafiosa, per togliere i bambini dalla strada e togliendo manovalanza alla mafia.

La quale aveva tutto l'interesse a farlo "fuori" senza creare il martire.

Al processo di primo grado molti dei testimoni d'accusa ritrattarono. Nonostante questo hanno deciso di condannarlo lo stesso.

Non dico che sono d'accordo con l'arcivescovo Romeo, ma è solo per farti capire la situazione che c'è sotto.

A.R. ha detto...

Vedi Raffaella come oggi si fa presto a eliminare un pastore che è scomodo e infastidisce i potenti di turno? Prima ancora della condanna definitiva è già condannato dai giornali, e anche da chi - giustamente - vuole a buon diritto la pulizia della Chiesa. Purtroppo lo sai: in questa guerra contro la pedofilia (ma solo dei preti, non quella del 99% dei casi...) ci sono tante vittime innocenti. E non sono solo i bambini, sono anche i preti indecorosamente fatti fuori da false accuse. Sono tanti, troppi: basta il sospetto ormai. Il caso di Don Turturro è talmente ghiotto che è difficile pensare che non ci siano manipolazioni. Ma si sa': la giustizia in Italia pare essere sempre accanita contro i potenti, invece contro i preti di strada che si occupano di combattere la mafia è sempre giusta.
La mafia ha capito che ad uccidere Don Puglisi aveva fatto un grave danno a se stessa. Il sistema del fango, di cui può essere vittima Don Turturro, è molto meglio.