venerdì 8 aprile 2011

Quei Cattolici con la sindrome del Concilio (Tornielli)

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17 commenti:

Anonimo ha detto...

Non so se Andrea Tornielli, avesse lo stesso coraggio a parlare chiaro dei tanti danni che i progressisti hannno causato alla Chiesa. Danni spirituali( sopratutto riguardante la transustanzione, per avvicinarsi alla teologia protestanti)morali ( molti di questi condividono le aperture delle comunità riformate di oltralpi) e materiali ( alienazione di beni, distruzioni di vere opere d'arte, smantellamento di altari).
Se il coraggio di Tornielli lo porterà a giudicare gli abomini commessi di questi uomini d i chiesa allora poichè la loro lobbye è forte dovrà prepararsi a lasciare " La Stampa", perchè un attacco a quell'ala conciliarista che fa capo a uomini importanti della Curia e delle maggiori diocesi italiane( tra cui Torino) non gradirebbe che si dicesse ogni tanto una sana "verità".

Anonimo ha detto...

......che titolo! Beh....io non capisco più Tornielli. Sta diventando noioso......

M.

Raffaella ha detto...

I titoli non vengono decisi dai vaticanisti. Di solito, come sapete, li modifico estrapolando una frase dagli articoli. Stavolta non e' stato possibile perche' il testo era solo in pdf.
R.

Anonimo ha detto...

Bella ed edificante l'aggettivazione (sparuta) riferita alla minoranza tradizionalista. Emblematica poi l'affermazione secondo la quale i "momenti difficili" vissuti da BXVI dopo la cancellazione della scomunica ai vescovi della FSPX è stata dovuta alle affermazioni di Williamson e non al loro spregiudicato uso contro un Papa colpevole di essere troppo sensibile alla tradizione da parte delle mille lobbies anticattoliche mondiali (alcune delle quali interne alla Chiesa di Roma). Ora capisco cosa frulla in mente a questo Carneade del XXI secolo.
Tornielli? Chi era costui?

Anonimo ha detto...

Vedo che si vuol fare di Tornielli un avversario. Torna in auge il motto fascista "molti nemici, molto onore"?
Antonio Caterinato

www.andreatornielli.it ha detto...

Cari anonimi: è innegabile che le difficoltà al Papa sono arrivate dalle sparate assurde di Williamson, strumentalizzate e enfatizzate finché si vuole, ma sempre assurde e farneticanti restano. Non era il caso Williamson l'argomento del pezzo. Su quel caso credo di aver già scritto qualcosa.
Quanto alla questione progressista: l'oggetto del pezzo che mi è stato richiesto era di fare il punto sulle posizioni del mondo tradizionalista e ho cercato di farlo, mi sembra con rispetto. Ma forse ho esagerato con il rispetto, visto che il pezzo risulta noioso. Prometto che la prossima volta sarò più scoppiettante...

Andrea Tornielli

Anonimo ha detto...

Si capisce meglio qual'è il problema del tradizionalismo leggendo i commenti agli articoli di un amico e un giornalista serio come Tornielli.

Siccome di nemici la tradizione non ne ha abbastanza, ci sono sempre degli esauriti che fanno del loro meglio per spezzarle le gambe un pò di più. Qualcuno vuole Tornielli e altre persone serie dell'informazione e della Curia contro di noi. Complimenti, bel servizio alla Chiesa e grande aiuto alla liturgia!

Ma ho fiducia che essendo persona preparata e lucida, Tornielli sappia bene che le minoranze rumorose non rappresentano affatto la maggioranza di coloro per il quali certuni pretendono di parlare. Uno passa 40 anni a battersi per l'ortodossia dottrinale nelle parrocchie, diocesi e seminari, per la liturgia antica e comunque riverente e veramente cattolica secondo i libri e i documenti liturgici. poi arriva gente che si presenta come cattolica DOC ma la cui principale occupazione è essere infelici e parlar male di qualcuno - soprattutto del papa - e ci tarpano le ali adesso che qualcosa si muove, grazie a Benedetto XVI (ma non si possono dimenticare i quasi 30 anni titanici di GPII, con al fianco il suo "amico fidato".

per favore Dott. Tornielli, abbia pazienza con qualche sciaguratello e conti sull'amicizia e le preghiere di tanti "tridentini" che apprezzano il suo lavoro

Anonimo ha detto...

Gentile dottor Tornielli,

mi sembra positivo l'aver riconosciuto che tra i c.d. "tradizionalisti" vi sono molti giovani e non solo ultraottantenni che non sanno cosa sia un blog o un pc.

E' noto poi che il Corano nega recisamente la SS. Trinita' e la divinita' di Cristo. Ammettera' invero che se tale libro viene baciato in pubblico dal Vicario di Cristo in terra il fatto desti un certo stupore.

Francesco

Anonimo ha detto...

Concordo con l'intervento dell'Anonimo delle13:13
Non bisogna confondere la gran maggioranza dei cattolici serî, i quali, in quanto tali, amano la tradizione che garantisce la storicità della Resurrezione e desiderano una liturgia che esprima la sacralità del Sacrificio del Cristo che ci ha redenti, con quattro scalmanati, alquanto ignoranti, che fanno tanto rumore sui blogs o con le posizioni estremiste dei tradiprotestanti lefebvristi ed i loro accoliti cugini sedevacantisti.
Queste ultime categorie si situano sempre e solo nella critica, nella lagna, nello spirito di persecuzione, nella dietrologia, nella menzogna, e mostrano i segni di una malattia profonda dell'anima che non conviene al cattolico vero, sempre realista , ma sempre vivente le virtù della speranza, della fede e della carità.
SdC

www.andreatornielli.it ha detto...

Grazie per l'incoraggiamento.
Sappiate comunque che non me la sono presa affatto, ci mancherebbe! Sono critiche garbate... E poi comunque, scrivendo, è sempre difficile non scontentare qualcuno.

andrea tornielli

Luisa ha detto...

".... Quanto alla questione progressista: l'oggetto del pezzo che mi è stato richiesto era di fare il punto sulle posizioni del mondo tradizionalista e ho cercato di farlo, mi sembra con rispetto. Ma forse ho esagerato con il rispetto, visto che il pezzo risulta noioso. Prometto che la prossima volta sarò più scoppiettante..."

Il cambiamento di tono c`è, l`ironia è parlante e promettente di sviluppi futuri scoppiettanti, interessante anche che il suo nuovo datore di lavoro come primo pezzo g abbia chiesto a Tornielli di "fare il il punto sulle posizioni del mondo tradizionalista", forse è la mancanza di tempo e la disorganizzaione a seguito di tutti i cambiamenti, per i quali ci aveva chiesto comprensione e pazienza, ad aver fatto "partorire" a Tornielli quell`"analisi" superficiale e affrettata, da noi si direbbe "bâclée", ma che lascia comunque intravedere il suo pensiero sui Tradizionalisti, di cui abbiamo già avuto un assaggio a Natale.
Conservo la mia stima a Tornielli come vaticanista, quando con intelligenza, rispetto e fedeltà e grande capacità di sintesi, riporta e commenta gli interventi del Papa, ad esempio durante i suoi viaggi, gli sono riconoscente per il sostegno che ha sempre dato al Papa nei momenti difficili, anche grazie, immagino, alla libertà di cui godeva al Giornale, mi discosto invece su certi argomenti dal Tornielli che esprime il proprio pensiero.

B'Rat ha detto...

Luisa, lo ho già chiesto anche su messainlatino, comunque cosa trova di superficiale nell'articolo di Tornielli?

Anonimo ha detto...

Luisa,

magari se certi blog esagitati e mil-lantatori si facessero una camomilla prima di sparare su giornalisti mai stai ostili a noi, non avvertiresti alcun cambiamento di tono da parte di Tornielli. Per me è coda di paglia tradiprotestante. Solo perchè ha "osato" pubblicare informazioni sulla ventura Istruzione sul motu Proprio diverse da certi contaballe, lo si è attaccato manco fosse Giuda Iscariota. E per chi sa qualcosa da "dietro le quinte" di questa storia sa anche che Tornielli ha ragione e tutto l'allarmismo millantatore era ed è assolutamente infondato. Anzi si calunniano pure Levada e Scicluna, che non hanno fatto nulla di male ma continuando così diverranno davvero nostri nemici, e chi li potrà biasimare? Quando hanno cominciato a vaneggiare di "interventi", il Card. Levada non l'aveva ancora vista, l'istruzione, eppure questi scriteriati già lo accusavano di averla rimaneggiata in senso negativo. A quanto so, ammesso che l'abbia vista è stato al massimo ieri o ier l'altro, e allora come faceva ad averla "modificata" come dicevano i saputoni?

Del resto,certi siti non tardano a dare di "modernista" e traditore persino a chi potrebbe insegnare loro qualcosina in fatto di liturgia e pigliava schiaffi per la liturgia da prima che loro nascessero. Anzi, pure il papa è modernista. Per questo sono preoccupato per il futuro del Motu Proprio, se prevalessero i gossippari biliosi online.

Anonimo ha detto...

Cara Luisa, ovviamente l'accenno al fatto che la prossima volta sarò più scoppiettante era una battuta in risposta a chi riteneva noioso l'articolo!!!!
Non so invece che cosa rispondere alla sua (garbata, come sempre) critica sulla superficialità della mia analisi.
Posso dirle però che quello di ieri non era il mio primo pezzo su La Stampa. Il primo è stato pubblicato domenica scorsa e riguardava la posizione vaticana sulla guerra in Libia.
Le sarei davvero grato, gentile Luisa, se mi dicesse dove ciò che ho scritto è superficiale. E anche dove eventualmente traspaia una mia personale posizione negativa verso i tradizionalisti. Lasci perdere che dal mio blog lei e molti altri sanno come la penso sull'argomento: si fermi, per favore, a ciò che ho scritto su La Stampa e mi dica dove - anche questa volta - ho sbagliato.
In sintesi: ho cercato di spiegare perché De Mattei è diventato un riferimento importante nel mondo tradizionalista: non a causa delle sue parole sullo tsunami o sull'impero romano, ma per il libro sul Concilio.
Ho scritto anche che per una parte del mondo tradizionalista, che comincia a godere di visibilità e attenzione, l'ermeneutica della riforma nella continuità proposta da Benedetto XVI nel famoso discorso del 2005 è impossibile, perché il Concilio - secondo questa posizione - è stato un evento di rottura. Credo che raccontare questo non sia prendere posizione contro i tradizionalisti, ma descrivere la realtà. Ma se ho sbagliato e sono stato superficiale, mi dica dove e perché (se le va...). Ci terrei molto. Grazie a tutti.

andrea tornielli

B'Rat ha detto...

Ad Andrea Tornielli:
Vedo che Luisa ha esposto le sue obiezioni al suo articolo nei commenti a Messainlatino (verso la fine)

http://blog.messainlatino.it/2011/04/la-sconcertante-nomina-vescovo-di-un.html#comments

Luisa ha detto...

Buongiorno Andrea, buongiorno tutti!

Mi scuso Andrea se ho considerato l`articolo di ieri il suo primo pezzo ma non leggo la Stampa.
Per il momento mi limito a riportare qui ciò che ho scritto ieri su Messa in latino, andando su quel blog, nel thread sul nuovo vescovo di Rodez, troverà anche le osservazioni di un altro blogger, sempre in risposta a B`Rat che potrebbero, Andrea, interessarla.
Riprendo alcuni passaggi del suo articolo:

"... importante per il variegato mondo tradizionalista, quel mondo vissuto per decenni borderline..."  
L` uso del termine "bordeline",  di cui senza dubbio Tornielli conosce il significato, è come minimo di cattivo gusto, anche se usato dandogli, immagino e spero,  un senso altro di quello usuale.  
 
"Con il suo recente volume Il Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta , lo storico del Cnr ha infatti dato voce e argomenti a quella sparuta minoranza che ritiene l’assise convocata da Giovanni XXIII la causa della secolarizzazione e dell’annacquamento dell’identità cristiana."  
Quella sparuta (!) minoranza non ha aspettato De Mattei e non ha avuto bisogno del suo libro per esprimersi e  per avere argomenti.  
 
"Sulla sponda più teologica, insieme a De Mattei, c’è un altro grande ispiratore di questo neonato movimento anticonciliare tradizionalista: è monsignor Brunero Gherardini.."
Se è vero che fra i suoi numerosi ammiratori c`è  chi strumentalizza i suoi libri per contestare il Vaticano II, Monsignor Gherardini non ispira e non è all`origine di nessun movimento "anticonciliare" tradizionalista, il grande teologo pone domande, analizza con competenza e in modo approfondito i documenti del Vaticano II , non è contro il Concilio Vaticano II.  
Inesattezza e superficialità.  
 
Continua....
"Il tentativo messo in atto da Benedetto XVI fin dall’inizio del suo pontificato per recuperare l’ala lefebvriana e ridare cittadinanza alle istanze di chi ha continuato a chiedere maggiore sacralità nella liturgia cattolica ha fatto sì che quest’area – molto differenziata al suo interno, dove si incrociano simpatie ancien régime e nostalgie per le messe antiche – uscisse dal ghetto"  
Nostalgie per le messe antiche? Nostalgie?  
È questo per Tornielli essere Tradizionalista?  
È questa la visione, e non parlo di stima e rispetto, che Tornielli ha dei Tradizionalisti?  
Pregiudizi e giudizi evidenti, mancano solo i pizzi e i merletti, ma arrivano più sotto con l`incenso.  
 
Continua....

Luisa ha detto...

Continua...

"Questa lettura però non è stata affatto assunta da una parte considerevole del movimento tradizionalista, che invece, insistendo a presentare il Concilio come una frattura, ne vorrebbe di fatto la cancellazione"
Parte considerevole?
Tornielli l`ha pesata? Contata? Fatto un sondaggio? E come può Tornielli attribuirle quell`intenzione?
Se è possibile che una sparuta parte del movimento tradizionalista vorrebbe di fatto la cancellazione del Vaticano II, la "parte considerevole" non vuole la cancellazione del Vaticano II ma, constatando la rottura che, a meno di esser ciechi, salta agli occhi, chiede che la continuità affermata sia dimostrata, che l` ermeneutica della contiunità affermata sia dimostrata, chiede che gli abusi siano definiti, nominati, condannati e sanzionati.

".. l'arcivescovo francese Marcel Lefebvre", il Che Guevara del tradizionalismo ..."
Non sono lefebvriana ma questo accostamento poteva,come minimo, essere evitato!

And last but not the least:

"Anche se minoritario, il nuovo movimento tradizionalista e antimoderno mostra di saper usare benissimo gli strumenti più moderni: sono infatti blog e siti di quell’area – come ad esempio l’italiano messainlatino.it – a risultare tra i più cliccati. Ipad e smartphone tra incenso e vecchi merletti."

Insomma un articolo che rivela, ancora una volta, i pregiudizi e giudizi di Andrea Tornielli sui Tradizionalisti, un articolo che forse soffre di una certa fretta o precipitazione nella sua redazione. Peut mieux faire, copie à revoir.