Nei ricordi giovanili di Benedetto XVI la scoperta del valore della devozione mariana
Quando Hitler minacciò il futuro del cristianesimo
Un grazie per il dono di aver tirato fuori dal cassetto dei ricordi una data importante della propria vita è stato rivolto da Benedetto XVI ai membri della Congregazione maschile mariana di Ratisbona, ricevuti in udienza stamane, sabato 28 maggio, nella Sala dei Papi.
È la data dell'ingresso del giovane seminarista quattordicenne Joseph Ratzinger nel sodalizio.
Settant'anni dopo il Pontefice ha rievocato quei giorni lontani e, mettendo da parte il testo preparato, ha parlato a braccio della propria esperienza personale, in un'epoca buia, segnata dalla guerra: quando Hitler aveva già sottomesso la Polonia, la Danimarca, gli Stati del Benelux, la Francia e successivamente aveva occupato la Jugoslavia e la Grecia.
Sembrava che l'Europa -- ha commentato -- fosse nelle mani di questo potere che poneva in forse il futuro del cristianesimo.
Il giovane Ratzinger era appena stato accolto nella Congregazione, quando iniziò anche il conflitto contro la Russia: nello stesso tempo il seminario veniva sciolto e, prima che riuscisse a riunirsi, il sodalizio mariano era già stato disperso. Nonostante ciò -- ha però spiegato il Papa -- quell'esperienza è rimasta come un elemento interiore della sua vita, perché per lui è sempre stato chiaro che non si può essere cattolici senza avere un atteggiamento mariano, che essere cattolici significa essere mariani.
Una convinzione confermata in Papa Ratzinger dagli studi di mariologia compiuti nel dopoguerra, e dall'influenza che hanno avuto Romano Guardini e il libro del parroco Joseph Weiger, «Maria, Mutter der Glaubenden» (Maria, Madre dei credenti), che si rifa alle parole di Elisabetta: «Beata te che hai creduto!».
Ecco perché ancora oggi la Vergine è per Benedetto XVI la grande credente, colei che ha raccolto la missione di Abramo di essere credente, concretando la fede di Abramo nella fede in Gesù Cristo, e indicando così a tutti la via della fede, il coraggio di affidarsi a Dio, con una determinazione a rimanere saldi quando tutti sono fuggiti, a stare dalla parte del Signore quando tutto sembrava perduto e così rendere quella testimonianza che ha portato alla risurrezione pasquale.
Per questo, il Papa si è detto felice di sapere che oggi in Baviera ci sono circa quarantamila congregati mariani, uomini che amano il Signore, che attraverso Maria imparano a conoscere e ad amare il Signore e che rendono testimonianza al Signore nelle ore difficili e in quelle felici.
(©L'Osservatore Romano 29 maggio 2011)
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