La battaglia di Benedetto XVI contro la pedofilia nella Chiesa: il "caso" Maciel Degollado, la "visitazione apostolica" ordinata dal Papa nei confronti dei Legionari di Cristo e la nomina del "Delegato pontificio"
VATICANEIDE - salta il vicario generale
A fari spenti arriva la svolta sui Legionari di Cristo
di Andrea Bevilacqua
La svolta sui Legionari di Cristo, il cardinale Velasio de Paolis l'ha servita a fari spenti, in una giornata d'estate, quando si pensava che l'impasse che il Vaticano da tempo stava subendo intorno al rinnovamento del gruppo di preti e laici nato grazie al prete pedofilo padre Marcial Maciel Degollado non si sarebbe mai sbloccato. E invece, pochi giorni fa, è arrivata la notizia dell'allontanamento di padre Luís Garza Medina dal vertice dei Legionari. «È la svolta che può cambiare il futuro di questa tribolata congregazione», ha scritto recentemente il vaticanista Sandro Magister.
A metà luglio è stata una lettera del direttore generale della stessa Legione, Álvaro Corcuera, a comunicare che dal 1 agosto Garza non sarebbe più stato vicario generale. Garza si trasferisce a New York come direttore territoriale di Stati Uniti e Canada. In sostanza a Garza resta in mano esclusivamente la cura delle vergini consacrate associate al movimento collaterale Regnum Christi, ma solo in via provvisoria, fino a quando la visita apostolica che ha indagato anche su tale movimento, e che è da poco terminata, sarà tradotta dalle autorità vaticane in decisioni operative.
Via Garza, nessuno del vecchio gruppo di potere della Legione è più al sicuro. Perché avere in qualche modo solidarizzato fino all'ultimo con l'indegno fondatore Degollado e l'essere stati messi al comando proprio da lui, rende queste persone per forza di cose inadatte a guidare la ripartenza della Legione su basi radicalmente nuove.
Il cardinale Velasio De Paolis ha dato prova di una estrema cautela, prima di prendere la decisione del 15 luglio. Per un anno ha proceduto col passo da tartaruga tipico della curia romana, di cui è un perfetto esemplare.
Il suo procedere era così lento che a un certo punto ha cominciato a deludere anche i più pazienti.
Mentre al contrario i capi della nomenklatura, Garza, Corcuera e sodali, presero a ostentare una crescente sicurezza.
A Corcuera faceva comodo l'amicizia, da lui ben coltivata, col penultimo segretario personale di Joseph Ratzinger, l'arcivescovo tedesco Josef Clemens, numero due del pontificio consiglio per i laici. Da questo legame Corcuera ricavava l'illusione che il Papa fosse dalla sua parte. A Garza parve un grande successo il tappeto rosso che le autorità vaticane gli stesero quando gli affidarono la promozione e il discorso conclusivo di un pomposo «Executive Summit for the Business World», tenuto in Vaticano dal 16 al 18 giugno alla presenza del segretario di stato Tarcisio Bertone e di altri cardinali. Poco dopo, infatti, in un'intervista del 27 giugno alla Catholic News Agency, Garza si disse sicuro di restare in carica come vicario della Legione almeno fino al futuro capitolo generale, quello che deciderà sui nuovi statuti, previsto tra il 2013 e il 2015.
Ma a inizio luglio De Paolis ha sparigliato le carte. Il messaggio che ne è uscito è che l'allontanamento di Garza è stata una decisione autonoma sua e delle autorità vaticane, non il cedimento a una confusa pressione della base.
© Copyright Italia Oggi, 31 luglio 2011 consultabile online anche qui.
Benissimo Bevilacqua! Dispiace che solo "Italia Oggi" abbia pubblicato questa notizia fondamentale.
Evidentemente il solo nome di Maciel e' ancora impronunciabile...chissa' perche'!
R.
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1 commento:
Te Deus laudamus.
Ringraziamo il card. De Paolis e l'anima silente della Commissione (mons. Mario Marchesi): non potendolo fare di persona, prego per entrambi.
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