Papa/ Chiesa non ostile a nuovi media, ma comunicazione sia umana
Non seguire esempio violento di Caino ma dialogo di Abramo e Mosè
Città del Vaticano, 28 feb. (TMNews)
"La comunicazione ai tempi dei 'nuovi media' comporta una relazione sempre più stretta e ordinaria tra l'uomo e le macchine, dai computer ai telefoni cellulari, per citare solo i più comuni. Quali saranno gli effetti di questa relazione costante?". Se lo è chiesto il Papa in un'udienza concessa i partecipanti alla plenaria del Pontificio consiglio delle Comunicazioni sociali.
"Già il Papa Paolo VI - ha ricordato Benedetto XVI - riferendosi ai primi progetti di automazione dell'analisi linguistica del testo biblico, indicava una pista di riflessione quando si chiedeva: 'Non è cotesto sforzo di infondere in strumenti meccanici il riflesso di funzioni spirituali, che è nobilitato ed innalzato ad un servizio, che tocca il sacro? E' lo spirito che è fatto prigioniero della materia, o non è forse la materia, già domata e obbligata ad eseguire leggi dello spirito, che offre allo spirito stesso un sublime ossequio?'".
"E' proprio l'appello ai valori spirituali che permetterà di promuovere una comunicazione veramente umana", ha detto ancora il Papa: "Al di là di ogni facile entusiasmo o scetticismo, sappiamo che essa è una risposta alla chiamata impressa nella nostra natura di esseri creati a immagine e somiglianza del Dio della comunione. Per questo la comunicazione biblica secondo la volontà di Dio è sempre legata al dialogo e alla responsabilità, come testimoniano, ad esempio, le figure di Abramo, Mosè, Giobbe e i Profeti, e mai alla seduzione linguistica, come è invece il caso del serpente, o di incomunicabilità e di violenza come nel caso di Caino. Il contributo dei credenti allora potrà essere di aiuto per lo stesso mondo dei media, aprendo orizzonti di senso e di valore che la cultura digitale non è capace da sola di intravedere e rappresentare".
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