mercoledì 13 aprile 2011

In Vaticano e nelle diocesi troppi Epimeteo ("Colui che riflette in ritardo") e pochissimi Prometeo ("Colui che riflette prima"). "YouCat" è solo l'ultima débâcle

Cari amici, fa piacere sapere che la CDF, alla fine, ha deciso di prendere in mano la situazione e di controllare il testo di "YouCat". Ci si chiede come mai questo controllo sia successivo alla pubblicazione e non preventivo. Come ho gia' ampiamente detto nelle ultime ventiquattro ore sono sconvolta e decisamente irritata per il comportamento del Vaticano e di chi aveva la responsabilita' di curare l'edizione di questo "catechismo" nelle varie lingue. Gli errori sono gravissimi (quello sulla cosiddetta eutanasia passiva e' ancora piu' grave di quello sui contraccettivi) e denotato pressapochismo, negligenza, sciatteria o...dolo!
Mi auguro che qualcuno sia chiamato a rispondere di questa ennesima figuraccia, ma francamente l'esperienza suggerisce che non accadra' un bel niente.
Ci sono nella chiesa (minuscolo) troppi Epimeteo e pochi Prometeo. Si arriva sempre in ritardo, quando i buoi sono fuggiti da ore se non da giorni. Sinceramente siamo tutti un po' stufi di questa situazione. Di dilettanti allo sbaraglio se ne vedono molti...alla Corrida!

R.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara Raffaella,
non puoi immaginare quanto concordo con lei!
Il male, oramai, essendo stato fatto sono felicissimo che la CDF prenda quest'affare in mano.
Secondo me l'errore di base è stato di lasciare la responsabilità dello sviluppo di questo importantissimo e peraltro necessario documento alla Chiesa nelle geografie tra le meno salde nella fede e nella dottrina quali sono le aree germanofone.
E, si sa, il card Schönborn, anche se di alta levatura intelletuale, non ha la statura ed il carattere sufficiente di imporsi sulle forze centrifughe, dottrinalmente e moralmente parlando, che imperversano dalle sue parti.
Insisto: bisogna creare una versione internet di questo Youcat, con la certificazione DOC della CDF il più presto possibile, perchè internet è il veicolo informatvo "ordinario" delle giovani generazioni.
La ringrazio per le sue prese di posizioni.
SdC

Raffaella ha detto...

Grazie a Lei!
R.

Anonimo ha detto...

Pr vostra informazione, il Papa l'ha ricevuto su Smartphone. Bastanno le critiche!

Anonimo ha detto...

Intanto Marchetto sull'Osservatore se la prende con De Mattei. eufemia
OSSERVATORE: DA DE MATTEI TENDENZIOSA RICOSTRUZIONE DEL CONCILIO =
(AGI) - CdV, 13 apr. - "Opera interessante, frutto di un lungo
studio e di uno sforzo notevole di ricerca, ma tendenziosa".
L'Osservatore Romano definisce cosi' quella sul Vaticano II di
Roberto de Mattei, il vicepresidente del CNR del quale sono
state chieste le dimissioni perche' considerato integralista.
"I talenti dell'autore - spiega l'arcivescovo Agostino
Marchetto che firma l'articolo - avrebbero meritato l'impegno
per una storia finalmente piu' obiettiva, e non ideologica,
polarizzata e di parte, un Concilio che alla fin fine de Mattei
presenta come modernista". Per Marchetto, dunque "siamo di
fronte in effetti a una storia simile anche se di segno
contrario a quella orchestrata dalla scuola di Bologna" (quella
di Alberigo e Melloni, criticata per aver presentato il
Vaticano II come un momento di rottura e non di continuita'
ndr). "Il risultato - conclude l'articolo - non cambia: di
rottura si tratta rispetto alla Tradizione, e lo conferma il
frequente richiamo analogico alla Rivoluzione francese. Anzi,
l'autore si serve della critica storica, ma ideologica, della
scuola bolognese per appoggiare il suo procedere, di polo
contrario. Nel primo caso espressione principe del cosiddetto
progressismo estremo, qui del tradizionalismo. In entrambi i
casi non viene accolto l'aggiornamento, cioe' il rinnovamento
nel contesto della Tradizione voluto da Giovanni XXIII e da
Paolo VI e confluito nei testi del Vaticano II, approvati quasi
all'unanimita' dai Padri conciliari". L'Osservatore cita nella
stessa pagina la stroncatura del libro di De Mattei fatta da
Avvenire dello scorso primo dicembre, in un articolo, scrive,
"ricordato anche oggi, 13 aprile, dal direttore Marco
Tarquinio. (AGI)
Siz
131719 APR 11

NNNN

Anonimo ha detto...

Io sono assulutamente d'accordo con Mons. Marchetto!
Ne Bologna ne Econe ma "ermeneutica della continuità"!
Matteo Dellanoce