Il Papa ai cori giovanili dei "Pueri Cantores": esprimete la gioia dell'anima che incontra Dio
Il canto che esprime l’amore di Dio per l’uomo e dell’uomo per Dio è un “servizio” che contribuisce ad aumentare la fede di tutta la Chiesa.
Sono le parole con le quali Benedetto XVI ha accompagnato la propria gratitudine nei riguardi dei Pueri Cantores. Il Papa ha ricevuto in Aula Paolo VI le migliaia di ragazzi e ragazze appartenenti a numerosi cori di varia provenienza mondiale, che hanno partecipato in questi giorni, a Roma e in Vaticano, al 36.mo Congresso della Federazione internazionale dei Pueri Cantores. Il servizio di Alessandro De Carolis:
Un grazie in otto lingue, dall’inglese al russo, per comunicare a tutti un medesimo pensiero: cercare le parole e le note giuste per cantare a Dio vuol dire portare l’anima di chi ascolta il canto a far suo in qualche modo un pezzetto di cielo, a toccare con le corde del cuore l’amore di Dio. In un’Aula Paolo VI echeggiante di musica e di vitalità come quella che solo un raduno di giovani sa infondere attorno a sé, Benedetto XVI si è rivolto ai presenti, circa 4500 persone, che in questi giorni hanno preso parte al Congresso internazionale dei Pueri Cantores: un centinaio di cori di 14 Paesi di quattro continenti, con tremila voci di ragazzi e ragazze dai 7 ai 17 anni. Il primo grazie, in inglese, il Papa lo ha dedicato all’impegno profuso dai giovani, ha detto, per “l’apostolato del canto corale nella liturgia”:
“As you tell out God’s praises…
Così come dite le lodi di Dio, voi date voce al desiderio naturale di ogni essere umano di glorificarlo, con canti d'amore. E' difficile trovare le parole per esprimere la gioia dell'incontro amoroso dell'anima con Dio. Eppure la bella musica è in grado di esprimere qualcosa del mistero dell'amore di Dio per noi e del nostro per Lui".
“Ricordate sempre – ha proseguito Benedetto XVI – che il vostro canto è un servizio”. Un servizio a Dio, anzitutto, ai propri compagni di fede, perché questo tipo di canto rafforza nel cuore e nella mente la preghiera a Cristo. Ed è, ha chiarito il Papa, “un servizio a tutta la Chiesa, che offre un anticipo della liturgia celeste che è l’obiettivo di tutto il culto vero, quando i cori di angeli e santi si uniscono in una canzone senza fine di amore e di lode”. Quindi, in lingua italiana, ha soggiunto:
“Cari giovani amici, ringrazio voi e coloro che vi istruiscono nel canto sacro, per il prezioso servizio che svolgete nella Liturgia. Vi incoraggio tutti a perseverare e vi invito a sentirvi sempre partecipi della vita delle comunità cristiane a cui appartenete. Custodite la gioia che la venuta di Gesù porta con sé e scoprite sempre più quanto Egli vi voglia bene”.
Stati Uniti, Svezia, Irlanda, Lettonia, Sud Corea, Ucraina, nazioni di lingua spagnola e portoghese. Il mondo del canto sacro giovanile si è schierato di fronte al Papa, che ha ripartito in più lingue indicazioni, benedizioni e sostegno. In particolare, ha osservato salutando i Pueri Cantores di lingua tedesca:
“Das Evangelium der Heiligen Nacht...
Il Vangelo della Notte Santa racconta delle lodi degli Angeli che i pastori hanno sentito nei campi di Betlemme. Da sempre i cristiani hanno compreso queste parole come un canto e ne hanno preso spunto a loro volta per rendere onore a Dio attraverso la musica. Anche voi, con il vostro canto, partecipate a questo compito, perché Dio sia magnificato e gli uomini abbiano grande gioia”.
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