martedì 19 aprile 2011

Giovanni Paolo II, Benedetto XVI ed il "caso" Maciel nella ricostruzione di John Allen (Newsweek)

Clicca qui per leggere l'analisi segnalataci da Mariateresa. Qui una traduzione sommaria.
Leggiamo bene perche' una ricostruzione cosi' non trovera' mai la luce in Italia...

19 commenti:

Anonimo ha detto...

Sarebbe stato bene aspettare l' inizio del processo di beatificazione a cinque anni dalla morte. La Chiesa sta diventando come la società civile IL TUTTO SUBITO. Che ne è di Paolo VI, Giovanni Paolo I, Pio XII forse che erano papi meno degni? Si sta andando verso il culto della personalità

gemma ha detto...

ma a che serve ora tutto questo? Ci hanno spiegato che le motivazioni della beatificazione stanno in lui, nella sua vita, nella sua fede, non in chi gli stava intorno e in quel che faceva malriponendo la sua fiducia.

Anonimo ha detto...

GP II sapeva di Maciel siccome portava onore soldi e tanti preti alla Chiesa ha taciuto. Sul processo di beatificazione ci sono tante ombre. Nessuno dubita della sua Fede ma solo questa non giustifica. Comunque contenta la gerarchia comtenti tutti. Ma la Chiesa di cristo ha bisogno di una nuova rigenerazione

Anonimo ha detto...

Secondo me l'accusa di anonimo non è rispettosa nè di Giovanni Paolo II, accusato di aver taciuto per interesse, nè di Benedetto XVI che ha approvato la sua beatificazione.
Sonia

Anonimo ha detto...

@gemma

questa di maciel è solo uno degli episodi poco chiari, ma il più inquietante. Si legga la voce su wikipedia di Marcinkus e mi spieghi come faccia un santo a tenersi un uomo del genere in posizioni guida in Vaticano.

Di tutti gli scandali che hanno sconvolto il Vaticano negli ultimi trentanni tutti sono colpevoli, tranne chi ne era alla guida: cosa strana, non credi?

Allora perché non si beatifica Pio XII prima? Perché non si fa anche per lui la distinzione fra vita e fede, fra il suo Papato e la sua santità personale?


Jacu

Anonimo ha detto...

e da quando in qua Wikipedia è una fonte attendibile? Infatti è una fonte che getta discredito su chi la usa: sempre anti-cattolica, sempre tendenziosa, pagata da George Soros e sempre all'attacco con le balle ecologiste per spingere con le campagne planetarie di sterminio dei bambini non nati, la distruzione della famiglia e la mitologia "gay". Non a caso sono stati recentemente nell'occhio del ciclone per il loro interesse per la pedo-pornografia, al punto che uno degli fondatori se ne è distaccato pubblicamente. Poi hanno dovuto eliminare centinaia di pagine quando furono "tanati" a mentire e falsificare i dati sulla favoletta del "riscaldamento globale" e delle "prove" che lo causerebbe l'uomo. Ovviamente nulla di tutto questo sulla stampa italiana.

Wikipedia è il "bignami" dei conformisti ignoranti e intellettualmente pigri che vogliono farsi indottrinare da gentaglia. E gentaglia anticristiana.

Anonimo ha detto...

John Allen è un "progressista" - ammesso che il loro sia "progresso" che scrive per una delle riviste più schifosamente eterodosse - il National Catholic Reporter - dove hanno odiato Joseph Ratzinger da sempre e lo stesso dicasi per Giovanni Paolo II. La stessa rivista pubblica articoli del vescovo Weakland, noto omosessuale travolto da scandali infiniti riguardanti lui stesso e vari preti pedofili da lui mai denunciati.

Allen è fintamente equilibrato e veramente tendenzioso. L'articolo è scritto chiaramente per gettare un'ombra sul Benedetto XVI facendo finta di non accusare apertamente Giovanni Paolo II. E c'è la solita giravolta per minimizzare il semplice fatto che le indagini su Maciel sono riprese sotto Giovanni Paolo II e grazie J. Ratzinger.

Bisogna capire l'inglese per capire la tendenziosità di questo articolo. Non fate errori: chi accusa GPII sta puntando a Benedetto in particolare e al papato come istituzione.

Che accusare GPII di coprire i pedofili sia una accusa tanto assurda quanto infame non dovrebbe essere cosa persino necessaria da dire. Ma del resto se hanno accusato della stessa cosa Benedetto che è vivo, figuriamoci che diranno del morto che non si può difendere (e del resto la Curia non difenderà mai adeguatamente ne' l'uno ne' l'altro).

Raffaella ha detto...

Hai detto bene: la curia non difendera' mai adeguatamente Benedetto XVI.
Lo sappiamo bene noi che l'anno scorso ci siamo impegnati tanto.
Proprio per questo i blog (non sto parlando di questo, ma di tutti i blog) monitorizzano continuamente il web.
Benedetto XVI ha ricevuto tanto male e in cambio ha dato solo amore e serenita'.
E' un vero esempio per tutti.
Non si puo' dire lo stesso di tanti altri che l'anno scorso hanno coltivato il proprio orticello.
R.

medievale ha detto...

ma Allen, se genuinamente scrive in difesa di Benedetto, ha pubblicato qualcosa del genere anche lo scorso anno, quando sembrava che i preti pedofili fossero spuntati come funghi in una nottata (quella del 19 aprile 2005)? Se sì, ok, è coerente, altrimenti ha ragione chi sostiene che gettando ombre sulla beatificazione si voglia ancora una volta criticare l'attuale pontificato.

Raffaella ha detto...

Spesso Allen da' un "colpo al cerchio e uno alla botte" nel senso che si mantiene equidistante.
Una volta pero' fu piu' che chiaro:

http://paparatzinger3-blograffaella.blogspot.com/2010/04/intelligentemente-allen-si-chiede-come.html

R.

mariateresa ha detto...

Allen è un conformista che vuole stare nel mondo della stampa liberal invitato e riverito. Ma è accurato e bravo e non gioca a zaccagno quando si tratta di dare le notizie.
Cosa che non si può dire di diversi suoi colleghi, alcuni in Italia.
Non faccio dietrologia: la critica è a GPII anche se fatta nel suo modo ecumenico che abusa di controragioni ipotetiche quando la dichiarazione gli sembra troppo ardita.Insomma non vuole distinguersi per troppa originalità ma le cose prova a dirle anche in ambienti ostili.
Father Z (che non è certo un teologo della liberazione) parla di Allen con rispetto anche se non si spiega perchè rimane in un giornale buono solo per incartare il pesce.
Ma insomma le riserve su GPII non è la prima volta che le ha espresse.E' anche uno dei pochi che ironizzi sul media system e sulle sue abominevoli regole interne.

medievale ha detto...

grazie!

euge ha detto...

Cara Raffaella condivido e stottoscrivo il tuo post delle 14.11.

Bastardlurker ha detto...

Peccato che l'allora Prefetto della CDF non abbia avuto, anche nei confronti dei preti pedofili compreso Maciel, la stessa solerzia nel ridurre allo stato laicale usata nei confronti di Matthew Fox ed altri.

Di certe scelte sono stati corresponsabili sia SS GPII sia SS BXVI, allora Prefetto della CDF.

Raffaella ha detto...

Solo il Papa puo' ridurre allo stato laicale un prete.
R.

Anonimo ha detto...

Di certe scelte sono stati corresponsabili sia SS GPII sia SS BXVI, allora Prefetto della CDF.

Davvero??? Peccato che ad uno dei due le colpe vengono imputate, l'altro lo stanno facendo santo
L'unica santificazione che avrebbe dovuto fare la chiesa a mio parere, è degli abusati, collettiva

Anonimo ha detto...

Non date retta a quel poveretto di Bastardlurker che fa finta di non sapere - ma è tanto che potrebbe essere sincero - che le riduzioni allo stato laicale e misure simili sono cresciute esponenzialmente con Benedetto XVI.

E comunque erano già in crescita nell'ultimo decennio di GPII grazie alle misure da lui introdotte ovviamente supportato e spesso ispirato dall'allora Card. Ratzinger.

I numeri dicono anche che il calo netto dei casi di abusi comincia con Giovanni Paolo II già negli anni '80 ed è continuato fino ad ora senza eccezioni. Adesso siamo quasi a minimi storici, ma c'è ancora la generazione di quelli formati e ordinati negli anni in cui andava di moda leggere gli autori che piacciono a Bastardlurker. Passata quella, se Dio vuole, siamo fuori dal tunnel pervertito-modernista.

Viva Papa Benedetto e che Dio ce lo conservi altri 50 anni! Giovanni Paolo, prega per noi!

Anonimo ha detto...

Speriamo che la notizia non sia vera, Eufemia
http://www.rtbf.be/info/societe/detail_une-victime-de-l-ex-eveque-roger-vangheluwe-se-serait-suicidee?id=5979263

Raffaella ha detto...

Speriamo di no!
R.