PAPA: PIETA' POPOLARE E' GRANDE PATRIMONIO CHIESA, NON ESCLUDERLA
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 8 apr.
"Attraverso la pieta' popolare la fede e' entrata nel cuore degli uomini, e' diventata parte dei loro sentimenti, delle loro abitudini, del loro comune sentire e vivere. Percio' essa e' un grande patrimonio della Chiesa".
Lo afferma Benedetto XVI in un discorso rivolto oggi alla Pontificia Commissione per l'America Latina. "La pieta' popolare - spiega il Papa teologo - tende all'irrazionalita', talvolta forse anche all'esteriorita'. Eppure - scandisce - escluderla e' del tutto sbagliato". "Certamente - ammette il Pontefice - la pieta' popolare dev'essere sempre purificata, riferita al centro, ma merita il nostro amore, ed essa rende noi stessi in modo pienamente reale 'Popolo di Dio'".
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PAPA: CORREGGERE DEVIAZIONI PIETA' POPOLARE MA NON GETTARLA VIA
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 8 apr.
Attenzione a non gettare via il bambino con l'acqua sporca. Si potrebbe riassumere con questo vecchio adagio il discorso sulla pieta' popolare, da purificare e preservare ma soprattutto da conservare e valorizzare, rivolto dal Papa agli esperti della Pontificia Commissione per l'America Latina, riuniti in questi giorni per discutere su quale "impatto" essa eserciti nel processo di evangelizzazione del continente.
Per Joseph Ratzinger, anche se in questo campo i problemi esistono e "non si puo' negare" l'esistenza di "alcune forme deviate di religiosita' popolare che, lungi dal favorire la partecipazione attiva nella Chiesa, creano confusione e possono favorire una pratica religiosa puramente esteriore e svincolata da una fede ben radicata e interiormente viva", la pieta' popolare resta una espressione insostituibile della fede autentica.
Essa infatti rappresenta a ragione un "luogo di incontro con Gesu' Cristo e un modo di esprimere la fede della Chiesa. E pertanto, le manifestazioni che ne derivano non possono essere considerate come qualcosa di secondario della vita cristiana". Se "ben orientate e adeguatamente accompagnate", tali manifestazioni, assicura il Papa teologo, "favoriscono un fruttuoso incontro con Dio, un intenso culto per il Santissimo Sacramento, una sentita devozione alla Vergine Maria, un crescente affetto per il Successore di Pietro e la consapevolezza di appartenere alla Chiesa".
Ed e' evidente "che tutto questo possa servire per evangelizzare, comunicare la fede, portare i fedeli ai sacramenti, rinsaldare i vincoli di amicizia e dell'unita' familiare e comunitaria e rafforzare la solidarieta' e l'esercizio della carita'". Nella pieta' popolare, rileva ancora Benedetto XVI, "esistono molte espressioni di fede legate alle grandi celebrazioni dell'anno liturgico, nelle quali la gente comune in America Latina riafferma il suo amore" per Cristo. La raccomandazione del Papa e' dunque di "fare attenzione a due cose: alla fede che, nutrita dalla Bibbia e dalla preghiera, deve restare la principale fonte della pieta' popolare, in modo che non sia ridotta a una semplice espressione culturale di una determinata regione".
E poi "alla liturgia, che dovra' costituire il punto di riferimento per 'incanalare con lucidita' e prudenza gli aneliti di preghiera e di vita carismatica' che si riscontrano nella pieta' popolare; dal canto suo la pieta' popolare, con i suoi valori simbolici ed espressivi, potra' fornire alla Liturgia alcune coordinate per una valida inculturazione e stimoli per un efficace dinamismo creatore".
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