mercoledì 6 aprile 2011

Il Papa: La Storia di un'anima è una meravigliosa storia d'amore, raccontata con una tale autenticità, semplicità e freschezza che il lettore non può non rimanerne affascinato (Izzo)

PAPA: "LA STORIA DI UN'ANIMA E' UNA MERAVIGLIOSA STORIA D'AMORE"

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 6 apr.

"La Storia di un'anima è una meravigliosa storia d'amore, raccontata con una tale autenticità, semplicità e freschezza che il lettore non può non rimanerne affascinato".
Lo afferma Benedetto XVI che all'Udienza generale di oggi ha citato il diario spirituale di Santa Teresa di Lisieux, alla cui straordinaria figura ha dedicato la catechesi proposta ai 20 mila fedeli presenti in piazza San Pietro ricordando che Giovanni Paolo II, nel 1997, ha voluto darle il titolo di Dottore della Chiesa, in aggiunta a quello di Patrona delle Missioni, gia' attribuitole da Pio XI nel 1939. "Il mio amato predecessore - sottolinea in proposito Joseph Ratzinger - la defini' 'esperta della scientia amoris'. Questa scienza, che vede risplendere nell'amore tutta la verita' della fede, Teresa la esprime principalmente nel racconto della sua vita, pubblicato un anno dopo la sua morte sotto il titolo di Storia di un'anima". Di qui l'invito rivolto ai fedeli dal Papa teologo "a riscoprire questo piccolo-grande tesoro, questo luminoso commento del Vangelo pienamente vissuto". "La 'piccola Teresa' non ha mai smesso di aiutare le anime piu' semplici, i piccoli, i poveri e i sofferenti che la pregano, ma ha anche illuminato tutta la Chiesa con la sua profonda dottrina spirituale". Gia' il nome che si era scelto come religiosa, "suor Teresa di Gesu' Bambino e del Volto Santo", secondo Benedetto XVI, esprime il programma di tutta la sua vita, nella comunione ai misteri centrali dell'incarnazione e della redenzione".
Per Teresa "essere religiosa significa essere sposa di Gesu' e madre delle anime". Nel giorno della sua professione religiosa, inoltre, "la Santa scrive una preghiera che indica tutto l'orientamento della sua vita: chiede a Gesu' il dono del suo amore infinito, di essere la piu' piccola, e soprattutto chiede la salvezza di tutti gli uomini".
Nel 1896, quando la giovane carmelitana ha appena 23 anni, inizia poi la malattia, vissuta come "passione in unione profonda alla Passione di Gesu'". "Si tratta - afferma il Papa - della passione del corpo, con la malattia che la condurra' alla morte attraverso grandi sofferenze, ma soprattutto si tratta della passione dell'anima, con una dolorosissima prova della fede. Con Maria accanto alla Croce di Gesu', Teresa vive allora la fede piu' eroica, come luce nelle tenebre che le invadono l'anima" perche' "ha coscienza di vivere questa grande prova per la salvezza di tutti gli atei del mondo moderno, chiamati da lei 'fratelli'. Vive allora ancora piu' intensamente l'amore fraterno" e "diventa veramente una 'sorella universale'!".
In questo contesto di sofferenza, "la Santa porta a compimento la sua vocazione di essere l'amore nel cuore della Chiesa". "Fiducia e amore" sono "il punto finale del racconto della sua vita, due parole che come fari hanno illuminato tutto il suo cammino di santita', per poter guidare gli altri sulla stessa sua 'piccola via di fiducia e di amore', dell'infanzia spirituale".
"Fiducia - spiega il Pontefice - come quella del bambino che si abbandona nelle mani di Dio, inseparabile dall'impegno forte, radicale del vero amore, che e' dono totale di se', per sempre, come dice la Santa contemplando Maria: 'Amare e' dare tutto, e dare se stesso'". "Cosi' - per il Papa - Teresa indica a tutti noi che la vita cristiana consiste nel vivere pienamente la grazia del battesimo nel dono totale di se' all'amore del Padre, per vivere come Cristo, nel fuoco dello Spirito Santo, il Suo stesso amore per tutti gli altri". "Mio Dio, vi amo!" sono le ultime parole di Teresa di Lisieux, prima di morire il 30 settembre 1897. Nel ricordo di Benedetto XVI "sono la chiave di tutta la sua dottrina, della sua interpretazione del Vangelo. L'atto d'amore, espresso nel suo ultimo soffio, era come il continuo respiro della sua anima, come il battito del suo cuore".
"Anche noi con santa Teresa di Gesu' Bambino - suggerisce Ratzinger - dovremmo poter ripetere ogni giorno al Signore che vogliamo vivere di amore a Lui e agli altri, imparare alla scuola dei santi ad amare in modo autentico e totale". "Teresa - scandisce - e' uno dei 'piccoli' del Vangelo che si lasciano condurre da Dio nelle profondita' del suo mistero.
Una guida per tutti, soprattutto per coloro che, nel Popolo di Dio, svolgono il ministero di teologi". "Con l'umilta' e la carita', la fede e la speranza - infatti - Teresa entra continuamente nel cuore della Sacra Scrittura che racchiude il mistero di Cristo.
E tale lettura della Bibbia, nutrita dalla scienza dell'amore, non si oppone alla scienza accademica. La scienza dei santi, infatti, di cui lei stessa parla nell'ultima pagina della Storia di un'anima, e' la scienza piu' alta". Inseparabile dal Vangelo, conclude il Pontefice, "l'Eucaristia e' per Teresa il sacramento dell'amore divino che si abbassa all'estremo per innalzarci fino a Lui".

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

grande giovanni paolo ii che ha avuto il coraggio di nominare dottore della Chiesa una donna, era un papa quasi femminista oserei dire

Anonimo ha detto...

sì è vero e lo ha dimostrato dando a una sua amica le chiavi dell'appartamento papale.
primo e unico caso nella storia.