«Occhio ai social network, eden dei pedofili» Don Di Noto: ormai è emergenza educativa
DA MILANO
S ettantamila volti «contati uno per uno». Sono quelli che in un solo anno l’Associazione Meter di don Fortunato Di Noto ha individuato e 'schedato' ogni volta che ha segnalato alla Polizia i siti e ancor più i social network frequentati da gruppi pedofili. «Si è portati a pensare che l’abuso virtuale non sia una vera violenza - spiega don Di Noto - , ma dietro ogni immagine c’è un atto reale. Se solo noi ne abbiamo contati 70mila, quanti saranno? E per ognuno di loro, chi ha sporto denuncia? Chi li ha aiutati?». Domande senza risposta, ma che ci dicono che «possiamo chiudere tutti i siti del mondo (in vent’anni noi di Meter ne abbiamo segnalati 250mila, 25mila solo quest’anno), ma ne nasceranno sempre di nuovi: occorre soprattutto salvare le vittime». La cui età si abbassa sempre più, mentre le tecniche di adescamento e diffusione del materiale si raffinano: «Quella dei social network è una vera emergenza», denuncia il sacerdote antipedofilia. Su Facebook, ma anche su Groups o su Ning, «i pedofili hanno trovato il loro eden». Si rileva infatti un continuo nascere di comunità con migliaia di iscritti, anche italiani, e uno scambio mastodontico di materiale violento e osceno, tale da sorprendere anche gli inquirenti.
Altro filone recente e pericoloso è quello dei file sharing, il servizio che consente lo scambio innocuo di film e musiche, ma anche di foto e video pedopornografici: «Una volta a rischio erano i siti, ora sono i file sharing, molto più facili da frequentare ». Purtroppo si evidenzia anche il numero crescente di bambini di dieci o undici anni che con l’autoscatto si riprendono in atteggiamenti sessuali espliciti e si pubblicano sui social network, e qui il problema si chiama emergenza educativa: «Dove sono i genitori? - avverte Di Noto - . O si avvia un percorso serio o il fenomeno sarà sempre più grave e pericoloso». (L.Bell.)
© Copyright Avvenire, 2 marzo 2011
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1 commento:
Non so se avete mai visto Netlog... la situazione delle ragazzine (e dei ragazzini che le incitano) è spaventosa...
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