giovedì 10 marzo 2011

Il Papa: il mondo ha bisogno di conversione, perdono e di un cuore nuovo (Bandini)

Papa: Mondo ha bisogno di conversione, perdono e di un cuore nuovo

La Quaresima non è un "tempo triste" ma di "conversione autentica". I cristiani sono "l’unico Vangelo che gli uomini di oggi leggono ancora"

Marinella Bandini

Roma, 9 mar (Il Velino)

La Quaresima – che inizia oggi - non è tempo “connotato dalla tristezza” come spesso nell’opinione comune ma “dono prezioso di Dio” per “una conversione autentica” a Lui.
Lo ha detto il Papa, che nella Basilica di Santa Sabina all’Aventino, a Roma, ha presieduto la Messa con il rito delle Ceneri. “Il nostro mondo ha bisogno di essere convertito da Dio, ha bisogno del suo perdono, del suo amore, ha bisogno di un cuore nuovo” ha detto Benedetto XVI, sottolineando il valore della conversione, a cui la Chiesa invita in questi 40 giorni che precedono la Pasqua.
“Non si tratta di una conversione superficiale e transitoria” ma di “un itinerario spirituale che riguarda in profondità gli atteggiamenti della coscienza e suppone un sincero proposito di ravvedimento”. Tale conversione non è realizzata dall’uomo ma da Dio: “È Dio che ci converte” e “ci offre ancora il suo perdono, invitandoci a tornare a Lui per donarci un cuore nuovo”. Così la Quaresima è un tempo in cui “sperimentare in modo efficace l’amore misericordioso di Dio”.
I cristiani sono invitati a essere in prima persona testimoni di questa azione di Dio davanti al mondo, poiché “in molti casi siamo l’unico Vangelo che gli uomini di oggi leggono ancora. Ecco la nostra responsabilità (...): offrire la testimonianza della fede vissuta ad un mondo in difficoltà che ha bisogno di ritornare a Dio, che ha bisogno di conversione”. La tradizione della Chiesa offre tre pratiche – digiuno, elemosina e preghiera – “come mezzi nel cammino di conversione a Lui”. Benedetto XVI sottolinea: “Nel riproporre queste prescrizioni, il Signore Gesù non chiede un rispetto formale ad una legge estranea all’uomo”, ma “invita a riscoprire queste tre opere di pietà vivendole in modo più profondo, non per amore proprio, ma per amore di Dio, come mezzi nel cammino di conversione a Lui. Elemosina, preghiera e digiuno: è il tracciato della pedagogia divina che ci accompagna (...) verso l’incontro con il Signore Risorto; un tracciato da percorrere senza ostentazione, nella certezza che il Padre celeste sa leggere e vedere anche nel segreto del nostro cuore”.

(ban) 9 mar 2011 17:26

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